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Arte contemporanea, mostre, minimal art, Laib

Le più belle mostre d'arte nel segno della contemporaneità

Fra installazioni e minimal art l'autunno dell’arte punta su autori di nicchia come Fischer e Laib 

Wolfgang Laib
Ufficio stampa MASI Lugano
Wolfgang Laib - Senza titolo, 1991-1999
S'intitola “Bird Song” la prima mostra personale in Italia di Kemang Wa Lehulere, tra gli artisti sudafricani più interessanti della nuova generazione che rimarrà aperta fino al prossimo 26 novembre negli spazi del MAXXI. Vincitore del riconoscimento annuale che ogni anno Deutsche Bank rivolge ad artisti emergenti o a metà carriera che si sono distinti per la creatività e il valore significativo del proprio lavoro, il giovane artista sudafricano, nato a Cape Town nel 1984, affronta alcuni grandi temi come la storia, il tempo e la funzione dell’artista nella società. Le opere di Wa Lehulere sono infatti profondamente radicate nella storia del suo paese e in quella personale, concentrandosi su temi come il condizionamento collettivo e i meccanismi di oppressione.
 
Piazza della Signoria ospita nuovamente "In Florence", un evento di arte contemporanea ideato da Fabrizio Moretti e Sergio Risaliti. Dopo Jeff Koons, ospite nel 2015, il protagonista  della seconda edizione di “In Florence 2017” è lo svizzero Urs Fischer, tra i grandi artisti del panorama mondiale. Il progetto a cura di Francesco Bonami consiste, come di rito, nella presentazione di un’opera monumentale all’interno di quello straordinario museo della scultura a cielo aperto che è Piazza Signoria, in un contrasto quantomeno provocante tra antico e contemporaneo. Ricordiamo che Urs Fischer si è reso famoso nel 2011 in occasione della 50° Biennale di Venezia, quando ha fatto sciogliere una copia in cera e a grandezza reale del “Ratto della Sabina” del Giambologna, uno dei grandi capolavori della statuaria rinascimentale presente dal 1583 sotto la Loggia dei Lanzi.
 
Fino al 24 novembre il Museo delle Arti di Catanzaro celebra la carriera artistica di Turi Simeti con la mostra antologica Opere 1961-2017. Il percorso espositivo si sviluppa considerando una decina di lavori degli esordi, con alcuni importanti esempi degli anni sessanta, e prosegue cronologicamente fino alle opere più recenti, che tendono a prevedere una sorta di misurazione dello spazio, con serie di ellissi disposte a cerchio o semicerchio, in fila, in quadrato o in diagonale, e che si concedono ai grandi formati e a una varietà di colori.
 
Fino al 7 gennaio 2018 il MASI di Lugano ospita un’importante mostra monografica dedicata a Wolfgang Laib, artista tedesco la cui opera si distingue nel panorama artistico contemporaneo per essenzialità, chiarezza e profondità di pensiero. Nato a Metzingen nel 1950, nel corso della sua carriera Laib ha esposto nei principali musei europei e americani, partecipando a numerose edizioni della Documenta e della Biennale. Nel 2015, l'artista ha ricevuto il Premio imperiale per la scultura. Attualmente Laib vive e lavora in un piccolo villaggio della Germania del sud fatta eccezione per alcuni mesi all’anno in cui si trasferisce in  una casa-studio nel sud dell’India.
 
 
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