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Lazio, le meraviglie di Viterbo

La Città dei Papi oltre che per le attrazioni artistiche incanta  per i panorami circostanti e l'enogastronomia 

Viterbo, Lazio
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Viterbo, Lazio
Arte, enogastronomia, bellezze paesaggistiche dei dintorni: questo e molto altro fanno di Viterbo una città ideale non solo per una gita fuori porta, ma anche per una sosta più approfondita. Situata in posizione strategica tra Roma e la Maremma, in prossimità dei Monti Cimini, si presenta con il suo centro storico fatto di strade che si intrecciano tra di loro dove risuonano gli echi delle pietre antiche. Il cuore della città medievale è rappresentato dai suggestivi quartieri di San Pellegrino e Pianoscarano. Si tratta di due importanti esempi di urbanistica medievale giunti fino a noi, costituiti da vicoli, piazzette, piccoli passaggi coperti, loggiati, torri, antichi edifici in tufo, case a ponte e i famosi profferli, le scale a una sola rampa che corrono lungo la facciata dell’edificio in cima alle quali una piccola loggia precede la porta di ingresso dell’abitazione. Nel quartiere di San Pellegrino si trova Piazza del Plebiscito, dove si affacciano il Municipio e la Prefettura. Da vedere anche Piazza della Rocca, Piazza Fontana Grande e la Torre Bianca, oltre alla Chiesa  di San Silvestro e quella di Santa Maria Nuova. Uno degli eventi più importanti è "San Pellegrino in fiore", manifestazione che ogni anno, tra fine aprile e inizio maggio, riempie di fiori e colori del quartiere unico al mondo. Attraverso il Ponte del Paradosso si arriva al quartiere di Pianoscarano, dove si trova una delle tante fontane “a fuso” tipiche della città di Viterbo e la splendida Chiesa di Sant’Andrea. A proposito di fontane, andiamo a scoprire le più belle di Viterbo

E non perdere la visita al Palazzo del Comune



La Chiesa di Sant’Andrea, eretta dopo il 1187, venne costruita secondo le forme romaniche in peperino e si presenta con una navata unica sviluppata in larghezza e delimitata sul fondo da tre absidi semicircolari. L’elemento più significativo è la cripta con volte a crociera e i resti di affreschi che risalgono al XIII secolo: la cripta gotica è formata da quattro corte navate scandite di imponenti colonne, segnate da pilastri a fascio lungo i muri. Particolare è la Chiesa di San Giovanni in Zoccoli, scopriamola insieme.
Tra gli altri edifici di culto spicca ovviamente il Duomo di San Lorenzo, realizzato in stile romanico nel XII secolo su una chiesa precedente. La facciata è però del 1570, anno di una prima ristrutturazione di gusto rinascimentale. Il campanile del Trecento si presenta con le doppie bifore e le bande policrome orizzontali, come anche l’interno a tre navate. Il monumento più conosciuto della Città dei Papi è il famoso Palazzo dei Papi, che venne costruito a metà del XIII secolo, quando per volere di Papa Alessandro IV la sede della Curia pontificia fu spostata a Viterbo. Era un riparo sicuro per il Pontefice in carica e ancora oggi se ne può ammirare la loggia con sette archi sorretti da sottili colonne. Nella celebre Sala del Conclave si tenne il primo conclave della storia della Chiesa di Roma, che leggenda vuole sia durato oltre 1000 giorni. Il Palazzo fa parte del complesso monumentale Colle del Duomo insieme al Museo del Colle del Duomo che si articola in tre sezioni, una archeologica, una artistica e una sacra. Un altro interessante museo è il Museo Civico che ha trovato sede all’interno delle sale dell’ex convento di Santa Maria della Verità, in piazza Crispi. Nato dall’unione di più raccolte, pubbliche e private, ospita i reperti delle necropoli etrusche della Tuscia, come Norchia e Castel D’Asso e numerosi sarcofagi. Nella Pinacoteca posta al primo piano imperdibili sono le due tavole attribuite al pittore veneziano Sebastiano Luciani, detto del Piombo.



Ma Viterbo riserva sorprese inaspettate anche nella profondità del sottosuolo, dove si cela un mondo formato da gallerie sotterranee scavate nel tufo che collegano tra loro buona parte dei palazzi del centro. Utilizzate anche per proteggersi dai bombardamenti aerei durante il secondo conflitto mondiale, oggi sono diventate cantine. Poco fuori dal centro ecco altri preziosi gioielli, come la Necropoli di Castel d’Asso e la Basilica della Madonna della Quercia. La prima è una delle più belle necropoli rupestre Etrusca, che annovera, tra i sepolcri più interessanti, la monumentale Tomba Orioli, dal nome del suo scopritore, e quelle di Tetnie e degli Urinates Salvies. La Basilica della Madonna della Quercia è una chiesa del santuario cattolico romano in stile rinascimentale e una basilica minore, che si trova sulla strada per Bagnaia. La città laziale è celebre anche per la presenza delle terme, le cui acque erano già conosciute ed apprezzate al tempo degli etruschi e dei romani. Lungo l’antica Via Cassia sorgevano 14 stabilimenti romani di cui oggi rimangono alcuni ruderi. Le Terme del Masso di San Sisto si trovano in località Palliano. Accanto alle Terme dei Papi si trovano i resti delle vecchie Terme degli Ebrei e a pochi chilometri quelle del Bacucco, che si dice affascinarono tanto anche Michelangelo da essere immortalate in qualche suo schizzo. 



Altre sorprese arrivano dalla cucina locale, le cui ricette vedono la preparazione dei prelibati prodotti del territorio, molti dei quali compaiono come eccellenze della produzione della Tuscia. Ecco dunque le castagne e le nocciole dei monti Cimini, l'olio extravergine di Canino, le patate di San Lorenzo Nuovo, i funghi porcini e gli ovoli, le lenticchie di Onano, i fagioli di Sutri, il pesce di lago, le carni locali. Particolarmente buone anche le verdure, con cui si prepara la famosa acquacotta. Da assaggiare anche i formaggi, come la caciotta dolce della Tuscia, il pecorino romano DOP o la ricotta della Tuscia. Tra le carni l’agnello, il bovino maremmano, il coniglio verde Leprino di Viterbo e tra i salumi i il capocollo, la coppa, il guanciale, la porchetta artotolata, il prosciutto, il salame cotto e la susianella di Viterbo. Neanche gli amanti di pesce rimarranno delusi, grazie al pescato del Lago di Bolsena tra cui anguille, corregoni e latterini. Tra i dolci tipici della Tuscia trovano ampio spazio quelli a base di nocciole e frutta secca, come i tozzetti di Viterbo alle nocciole, il pangiallo della Tuscia, il pane del Vescovo e i panpepati. Per quel che riguarda il vino, nella provincia di Viterbo vengono prodotte sette delle DOC regionali: la DOC Aleatico di Gradoli, un rosso presente nelle varianti liquoroso, liquoroso riserva e passito; la DOC Cerveteri, che prevede le varianti bianco, anche nelle tipologie amabile e frizzante, rosso; la DOC Colli Etruschi Viterbesi o Tuscia, presente nelle varianti bianco, rosso, rosato, moscatello, sangiovese, sangiovese rosato; l’Est! Est!! Est!!! di Montefiascone, la DOC del bianco Orvieto, la DOC Tarquinia e il Viganello co  le varianti bianco.


 
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