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Puglia Pasqua

I riti della Pasqua in Puglia

Tra dolci tipici e processioni particolari la terra pugliese sa stupire anche per le tradizioni pasquali

Processione
©Associazione di promozione turistica e culturale Puglia Autentica
Processione durante la Settimana Santa
Quando si parla delle tradizioni pugliesi, oltre ai gustosi piatti tipici e ai prodotti celebri in tutto il mondo, viene subito in mente la pizzica e il tarantismo, tra le più alte espressioni folcloristiche della regione. E ancora quelle di Carnevale, con Putigliano che risulta essere uno dei più antichi Carnevali d’Italia, o le fiere come quella del fischietto in terracotta di Rutigliano. Ed, ovviamente, non possono mancare la suggestioni del periodo pasquale che, con i riti religiosi e le tradizioni, è celebrato in ogni parte della regione, spesso con eventi che si susseguono ininterrottamente per tutta la Settimana Santa. Tutte le manifestazioni organizzate dalla Domenica delle Palme fino alla Domenica di Pasqua sono molto sentite dalla popolazione, che organizza un tripudio di feste, riti religiosi con processioni e commemorazioni animando ogni piccolo borgo e ogni grande città.



Taranto, ad esempio, vede come protagonisti i membri delle confraternite che prendono parte alla processione del Venerdì Santo vestiti di bianco e, scalzi, danzano ondeggiando mentre portano la pesante statua di Cristo attraverso la via della città in un corteo che può durare anche diverse ore. Ma prima c’è anche la celebrazione del Giovedì Santo, che inizia con il pellegrinaggio dei Confratelli del Carmine nei “Sepolcri”, che escono in coppie e, sempre a piedi nudi e incappucciati, percorrono le vie cittadine facendo sosta in ogni sepolcro lungo il loro percorso. Sono i perdoni, in tarantino “perdune”, e simboleggiano i pellegrini che si recavano a Roma in cerca del perdono di Dio. Anche a Gallipoli, a poco più di un centinaio di chilometri da Taranto, si svolgono numerosi riti e feste durante la settimana di Pasqua e la città assume un’atmosfera solenne e mistica per tutto il periodo grazie alle diverse processioni. Il Venerdì Santo le congregazioni religiose portano le statue intorno alla città, e il sabato conducono la processione lungo le pareti che si affacciano sul mare.



In provincia di Foggia San Marco in Lamis fa parte del Parco Nazionale del Gargano e della relativa Comunità Montana. Si trova lungo la Via Francigena ed ospita il Monastero di San Matteo, conosciuto una volta con abbazia di San Giovanni in Lamis. E proprio questo monastero, insieme a quelli di Santa Maria di Stignano che si trova a poca distanza, proietta la località come meta di turismo religioso per i pellegrinaggi. Non è un caso, quindi, che qui la Pasqua sia ancora più sentita, con una trazione piuttosto particolare: la gente del posto divide in 2 parti un tronco d’albero, per riempirle con tanti bastoni prima di accenderlo. Il fuoco è quello che illuminerà le strade durante la processione della Madonna Addolorata. Spostandosi in provincia di Bari è Molfetta una tappa da non perdere. Famosa già dal Medioevo con l’attività di una serie di piccoli cantieri navali, possiede un porto che ha sempre rappresentato un importante snodo commerciale. Non è un caso che il Duomo vecchio, uno dei più grandiosi esempi di architettura pugliese, si affacci proprio sul porto. Edificato tra il 1150 e la fine del XIII secolo, si presenta in stile romancio pugliese e non ha subito grosse modifiche durante la sua storia: interessante è il fatto che sia coperta da tre cupole allineate sulla navata centrale e che convivano all’interno elementi bizantini, romanici e musulmani. Molfetta è celebre anche per quella che è denominata la Sala del Templari, ovvero l’ex chiesa di San Nicola dove oggi vengono organizzate mostre ed incontri, la Cattedrale di Santa Maria Assunta, dalla grande facciata barocca, il Palazzo Vescovile dove è allestito il museo diocesano e il Santuario della Madonna dei Martiri, poco fuori dal centro abitato che, durante il periodo medievale, era ricovero per i crociati. A Molfetta si svolge una rievocazione molto suggestiva della passione di Cristo che, da diversi anni, è entrata a far parte della ritualità tradizionale della Settimana Santa. Si tratta della Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo che la Confraternita di Sant’Antonio organizza il martedì Santo all’interno della Città Vecchia. Si distingue per la sua raffinata sobrietà ed è una vera e propria testimonianza di fede e di preghiera collettiva.



Solo confratelli e consorelle possono vestire i panni di attori, rievocando i principali momenti della Passione di Cristo: a Cala Sant’Andrea viene allestito un ambiente in cui si svolgono l’Ultima Cena e l’orazione di Gesù nell’orto del Getsemani, seguite dall’arresto di Gesù e dal rinnegamento di Pietro. Davanti al Duomo Vecchio hanno luogo i processi di Caifa e di Pilato, mentre in Piazza Municipio viene allestito un palco su cui vengono rappresentate le “testimonianze al Crocifisso” che costituiscono il finale della “Sacra Rappresentazione”. Oltre alle tante manifestazioni religiose, i pugliesi possono vantare diverse tradizioni culinarie pasquali. Oltre alla solita abbondanza di uova di cioccolato e dolci come la Colomba, in Puglia nel periodo pasquale si prepara la Scarcella, un dolce tradizionale a base di farina, zucchero, olio, latte, scorza di limone e decorazioni in zucchero. Può essere preparato in varie forme, ma è spesso fatto ad anello intrecciato, e nel centro viene posto un uovo cotto. Il tipico menù pugliese presenta a tavola antipasto di salumi, un primo costituito da pasta e sugo ed agnello servito in una deliziosa frittata con verdure a cui seguono le abbondanti quantità di noci e frutta secca, diversi tipi di frutta, dolci e cioccolato.


 
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