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Posillipo Gaiola Parco archeologico sommerso

Gaiola, il parco sommerso nel Golfo di Napoli

Un’area marina protetta e un parco archeologico di spiccato interesse: in pochi ettari, tantissima storia

Parco sommerso di Gaiola
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Area Marina protetta di Gaiola
Il nome di Posillipo ben descrive quanto quest’area costiera a pochi chilometri dal centro di Napoli fosse ritenuta un luogo di villeggiatura speciale, unico. Dal greco Pausylipon, ovvero ‘pausa dai mali’, questa zona è stata, come d’altronde la vicina Baia, una località amena per le famiglie patrizie dell’antichità. I ricchi romani qui costruivano le loro dimore di villeggiatura, immense ville che si estendevano dalla collina al mare, abbracciando tratti di costa di straordinaria bellezza. A testimonianza di tale passato c’è oggi un parco archeologico e una parte di esso sottomarina: il parco sommerso di Gaiola.

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Area marina protetta, il parco di Gaiola abbraccia un pezzetto di mare cristallino a pochi metri dalla costa, in un’area che si estende dal borgo di Marechiaro alla Baia di Trentaremi. Circonda due isolotti, raggiungibili con poche bracciate di nuoto dalla costa, ed è un parco protetto sia per il valore naturalistico-ambientale che quello storico. Qui infatti si trovano formazioni vulcaniche di alto interesse geologico e biologico, e gli affascinanti resti sommersi di quella che un tempo era una località di villeggiatura aristocratica. In gran parte si tratta di aree un tempo appartenenti alla Villa Imperiale di Pausylipon, oggi principale attrazione del Parco Archeologico di Posillipo. Sprofondate nel tempo a causa del bradisismo, il lento sprofondamento del livello del suolo dovuto a smottamenti di origine vulcanica.  

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L’area marina è visitabile con gite in barca e immersioni o semplicemente snorkeling, vista la trasparenza delle acque e la poca profondità dei resti archeologici. Mentre il Parco archeologico di Posillipo è accessibile a piedi, e vi si possono ammirare i resti della Villa Imperiale (edificata da Publio Vedio Pollione intorno al 10 secolo a.C.), e del maestoso teatro del I secolo. Di notevole interesse anche la Grotta di Seiano, un a galleria di 770 metri scavata nel tufo in epoca romana, per secoli dimenticata e tornata ad essere percorribile (e  di interesse turistico) in epoca borbonica. Infine, il vicino borgo di Marchiaro, con il pittoresco porticciolo, è stato un luogo-simbolo della Dolce Vita, frequentato dal jet set italiano e internazionale negli anni ’50.
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