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Axum Etiopia scoperta archeologia

Etiopia, scoperta una città legata all'impero Aksum

Questa faceva parte del potente impero che ha dominato l'Africa orientale dal primo secolo a.C. fino all'825 d.C. 

Aksum, Etiopia
©iStockphoto
Aksum, Etiopia
PERCHE' SE NE PARLA
Scoperta in Etiopia un'antica città "perduta" che faceva parte del potente impero di Aksum. Questo ha dominato l'Africa orientale, rivaleggiando con Roma, dal primo secolo a.C. fino all'825 d.C. La città precede l'ascesa dell'impero di diversi secoli e si ritiene che sia stata abitata tra l'80 e il 650 d.C. Le è stato assegnato il nome Beta Samati, ossia "casa del pubblico" nella lingua locale Tigrinya. "L'Impero di Aksum era una delle civiltà antiche più influenti del mondo, ma rimane una delle meno conosciute - spiega  Michael Harrower, professore associato di archeologia alla Johns Hopkins University e autore principale della ricerca - Gli scavi di Beta Samati aiutano a colmare importanti lacune nella nostra comprensione delle antiche civiltà pre-aksumite e aksumite." Il villaggio fu abbandonato nel 650 d.C., con l'intero misterioso impero che crollò meno di due secoli dopo.
 
PERCHE' ANDARCI
Il Regno di Axum, o Aksum, fu un importante regno commerciale che crebbe a partire dal Periodo proto-axumita nel IV secolo a.C. ca. Sino a raggiungere l'apice della sua potenza verso il I secolo d.C. Questo è particolarmente degno di nota per un gran numero di innovazioni culturali, come lo sviluppo di un alfabeto proprio, il Ge'ez. Inoltre, attorno a 3700 anni fa, furono eretti obelischi giganti per segnalare la presenza di tombe sotterranee appartenute a re e nobili: la più famosa è nota come Obelisco di Axum.
 
DA NON PERDERE
Axum, talvolta scritta più correttamente Aksum, è una città dell'Etiopia che sorge nella Regione dei Tigrè. Per il loro valore storico, le rovine archeologiche presenti sono state incluse nel 1980 dall'UNESCO nella lista dei Patrimoni dell'umanità. I suoi principali monumenti sono a forma di stele, per lo più concentrate nel Parco settentrionale delle steli. La più alta, con i suoi 33 metri, fu la Grande Stele, che si crede crollata durante la costruzione, mentre la più alta ancora eretta, la Stele di Re Ezana, raggiunge quota 24. Da visitare anche la chiesa di cattedrale di Nostra Signora Maria di Sion, costruita nel 1665; la pietra di Ezana, scritta in Sabeo, Ge'ez e greco antico; la Tomba di Re Bazen. Ma si citano anche la Ta'akha Maryam del IV secolo e il Palazzo di Dungur del VI secolo, i monasteri di Abba Pentalewon e Abba Liqanos, la roccia artistica Leonessa di Gobedra.
 
PERCHE' NON ANDARCI 
A chi intraprende viaggi in Etiopia la Farnesina raccomanda di fare molta attenzione alla sicurezza personale. Pianificare il viaggio tramite una guida di viaggio con buoni contatti locali o tramite un'altra persona di fiducia del luogo e farsi accompagnare da una guida locale o dalla persona di fiducia del luogo. Rimanete sempre aggiornati sullo stato della sicurezza attuale.
 
COSA NON COMPRARE 
Dai tappeti ai tipici piattelli dei mursi, dagli abiti tradizionali alle piccole opere d’arte, dai gioielli in argento ai mobili e soprammobili in pietra e legno. C’è anche il simpatico copricapo in vimini: colorato, bello, ma anche ingombrante e abbastanza inutile.
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