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Pasqua in Italia tradizioni Enna Settimana Santa

Enna, perchè la Settimana Santa è un bene protetto

Quella della città siciliana è una delle celebrazioni religiose più suggestive d'Italia

Settimana Santa ad Enna
©iStockphoto
Enna, Settimana Santa
Arrivano da tutto il mondo per partecipare alla Settimana Santa di Enna, dichiarata dall’Unesco un bene protetto. Si tratta infatti di una delle più importanti manifestazioni religiose di tutta Italia ed è un’ottima occasione per visitare la città siciliana in uno dei momenti più suggestivi dell’anno. Durante le celebrazioni vengono ripetuti riti che risalgono al periodo della dominazione spagnola, avvenuta tra il XV e il XVII secolo, che si aprono la Domenica delle Palme per concludersi con la Domenica di Albis, una settimana dopo Pasqua. Ad organizzare il tutto quindici confraternite cittadine che, ciascuna nel giorno e nell'ora stabilita, partono in più occasioni con la processione, dalla chiesa di appartenenza e arrivano al Duomo per l’adorazione solenne della Eucaristia, momento chiamato dagli abitanti l’ura. Per contraddistinguere i propri confratelli dagli altri membri abbigliamento ed orpelli sono diversi.

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La Domenica delle Palme, alle 10 del mattino, si aprono i festeggiamenti con la processione di Gesù e degli Apostoli e l'ingresso di Gesù a Gerusalemme presso il barocco Santuario di Papardura. E’ rappresentato Gesù su un asinello preceduto da dodici compagni che reggono grandi rami di palma. Il corteo risale per la strada che porta in città, accolto dalla banda e dai fedeli, fino a fermarsi alla Chiesa di San Sebastiano per la benedizione delle palme. La processione riprende per le pittoresche stradine dei quartieri tradizionali per raggiungere la Chiesa di San Leonardo, al cui interno si da il via alla Passione di Gesù. Processioni minori si svolgono anche il martedì e il mercoledì Santo, ma il culmine arriva nella giornata del Venerdì Santo quando, nel primo pomeriggio, tutte le Confraternite giungono al Duomo e lì incominciano a comporsi per la solenne processione. Sfilano oltre duemila confrati incappucciati che, in rigoroso ordine prestabilito e in assoluto silenzio, precedono le Vare del Cristo morto e dell'Addolorata, dando così inizio al lungo corteo funebre che percorre quasi tutta la città. La Compagnia della Passione apre il corteo portando su alcuni vassoi i 25 simboli del martirio di Cristo, detti i Misteri: la croce, la borsa con i trenta denari, la corona, la lanterna, il gallo, i chiodi e gli arnesi per la flagellazione.

Seguono la altre Confraternite e, con la massima compostezza, la processione lentamente raggiunge la chiesa del cimitero, ex Convento dei Cappuccini, dove viene impartita ai fedeli, la benedizione, per ritornare verso il Duomo. Durante la Domenica di Pasqua il rito continua con la cerimonia detta ‘a Paci, durante la quale le statue del Cristo risorto e della Madonna si incontrano e trionfalmente vengono portate all’interno del Duomo, dove rimangono esposte alla venerazione dei fedeli per una settimana. Si conclude la domenica successiva quando, nei pressi del Castello di Lombardia, viene impartita la solenne benedizione dei campi. Tornando in processione verso il Duomo si sosta prima in Piazza Mazzini per la Spartenza, in cui i due simulacri vengono allontanati l’uno dall’altro per essere riportati nella propria chiesa, a simboleggiare la fine dei tormenti terreni di Cristo e il suo ritorno al Padre. 
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