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Toscana Siena Chiusdino e San Galgano

Chiusdino, i misteri della chiesa senza tetto

In provincia di Siena una della attrazioni più suggestive di tutta la Toscana

Veduta notturna
©iStockphoto
San Galgano di notte
Nel territorio delle Terre di Siena, in magnifica posizione tra la Valle della Merse e le Colline Metallifere, sorge il paese di Chiusdino, nato come insediamento alto-medievale dei longobardi. La cittadina, dopo essere passata sotto il controllo dei Vescovi di Volterra, a partire dal XIII secolo, è stata assoggettata dal Comune di Siena. Con il suo aspetto medievale, esaltato dalla struttura del castello e del borgo che lo circonda, Chiusdino offre diverse esperienze di visita in grado di soddisfare le esigenze del viaggiatore più esigente. I buongustai, ad esempio, possono assaporare i più svariati prodotti tipici, tra cui i rinomati salumi dal sapore eccelso e delicato, ricavati dalle carni di suino di razza cinta senese. Dai boschi arrivano profumati funghi e castagne dalle quali si ricava la gustosa farina utile in varie preparazioni culinarie, mentre l’allevamento ovino, consolidato nella zona da decenni, arricchisce la produzione di carni e latte dal quale trae origine il Pecorino Toscano DOP. A rappresentare sin dall’antichità la tipicità del territorio sono il vino, di cui se ne produce Chianti Colli Senesi DOCG e DOCG Riserva, Vin Santo DOCG, prodotti ed invecchiati secondo le regole del Consorzio del Chianti.



Tra le attrattive storiche, architettoniche e culturali del piccolo borgo sono da visitare la Chiesa di San Martino, nota come fuori le mura, la Prepositura di San Michele che si trova nelle vicinanze della casa natale di San Galgano e la Chiesa della Compagnia di San Galgano, in cui si trova un interessante bassorilievo raffigurante il santo che conficca la spada nella roccia.  Proprio nel territorio di Chiusdino sorgono anche la mitica Abbazia di San Galgano e l’Eremo di Montesiepi. La basilica è diventata famosa soprattutto per essere senza il tetto ed è tra le principali icone artistiche di tutta la Toscana. Si tratta di uno dei primi e più notevoli esempi di architettura romanica e gotico-cistercense in Italia. L’Eremo di Montesiepi e la basilica intorno costituiscono il più importante complesso religioso-monumentale del territorio senese. L’Eremo sorge sulla sommità di una collinetta folta di querce, proprio dove il giovane cavaliere Galgano di Guidotto si ritirò a vita eremitica nel dicembre del 1180, l’anno in cui conficcò la famosa Spada nella Roccia, per ricreare il simbolo della croce ancora oggi visibile nella chiesetta di Montesiepi.

Se vuoi sapere qualcosa di più sulla Spada nella roccia leggi qui

L’Abbazia di San Galgano è un vero e proprio miracolo a cielo aperto, dotata di un fascino fuori dall’ordinario. L’architettura è dedicata alla figura di Galgano Guidotti, un giovane del posto che si dedicò ad una vita mistica dopo una giovinezza spesa nel vizio e nella dissolutezza. Il nobile cavaliere i, dopo aver rinunciato alle sue ricchezze, prese l’abito cistercense e decise di far erigere sul monte Siepi una cappella, dove nel 1180 scelse di morire da eremita. In seguito furono i  monaci cistercensi a far costruire un oratorio ed un edificio in onore del monaco divenuto Santo: ecco che nacque l’Abbazia di San Galgano. Nel 1300 l’abbazia fu devastata dalle truppe dirette da Giovanni Acuto e nel 1400 iniziò il periodo di decadenza, che culminò poi nella decisione di abolire gli ordini monastici. La storia narra che nel 1786 il tetto era quasi del tutto in rovina e un fulmine colpì il campanile che buttò giù quello che era rimasto, facendo scampare solo le mura che creano, oggi, l’incontro incredibile tra chiuso ed aperto.



La grande Abbazia venne realizzata tra il 1220 ed 1268, nel periodo in cui in Italia si fondevano lo stile Romanico con il nascente stile Gotico di importazione francese. Con la pianta a croce latina, l’incompiuta facciata è caratterizzata dalle quattro colonne, dalle tre porte ad archi rotonde, dalle due finestre monofore e da un architrave floreale che arricchisce la porta centrale. Si entra passando da un ingresso laterale sulla destra e, trovandosi nella navata centrale, si ammira il grande abside con le sei finestre a sesto acuto e l’ampio rosone centrale a dodici petali caduti e la piccola rosa superiore. Ad affascinare grandi e piccoli, c’è però anche il mito della celebre Excalibur, ovvero la spada nella roccia. A poca distanza dall’abbazia l’eremo di Montesiep conserva la spada che San Galgano infisse nella roccia quando decise di lasciare la sua vita nobiliare per diventare un eremita. Per il Santo, l’azione di infiggere la sua spada nella roccia rappresentava un gesto di pace. Nel 1185, quattro anni dopo la morte di Galgano, Papa Lucio III lo proclamò Santo, mentre il vescovo di Volterra Ugo Saladini ordinò che fosse sepolto accanto alla roccia dove ancora è conficcata la sua spada, e che vi fosse costruita sopra una cappella dalla forma circolare.



Vale la pena esplorare anche i dintorni del territorio comunale, che comprende il borgo-castello di Frosini, antichissima residenza dei Conti della Gherardesca, il piccolo villaggio di Luriano e Castelletto, e il castello di Montalcinello. Per chi predilige lo stretto contatto con la natura da non perdere è la visita al Parco naturale della Val di Merse, oasi di 12 ettari perfetti per escursioni di trekking, in bici o a cavallo, dove si trova anche il Mulino delle Pile, diventato la storica location delle pubblicità  dei prodotti della Mulino Bianco.

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