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Anghiari cosa vedere

Anghiari, la Toscana autentica

Un bosco sospeso nel tempo che regala emozioni semplici ma anche esperienze uniche come soggiorni al castello con il fantasma

Tetti di Anghiari
©iStockphoto
Veduta dall'alto di Anghiari
La maggior parte del turismo in Toscana si concentra sulle città d’arte più celebri e famose nel mondo, spesso tralasciando, però, veri gioielli che meritano comunque di essere visitati. E proprio perché sono località al di fuori dei canonici circuiti presi d’assalto dalle folle rimangono come sospesi nel tempo, in quella dimensione più genuina ed autentica, semplice ed intrigante che dona un fascino inaspettato. E’ il caso di Anghiari, circondata dalla lussureggiante campagna della provincia di Arezzo, passata alla storia per la famosa battaglia del 1440 che si svolse nella vallata sottostante tra una coalizione guidata dalla Repubblica di Firenze, che comprendeva anche lo Stato Pontificio e Venezia, contro  le truppe milanesi dei Visconti. Fu un episodio particolare, innanzi tutto perché si attesta come lo scontro meno sanguinoso del Medioevo italiano con un solo morto (per di più caduto da cavallo), e poi perché ha determinato l’arresto delle pretese territoriali dei Lombardi su quella vasta zona della Bassa Toscana, rappresentando un passaggio chiave della storia. Tanto è vero che la vittoria dei Fiorentini sui Milanesi venne celebrata anche da Leonardo da Vinci con un affresco del 1503 realizzato sulla parete destra del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio di Firenze, una grandiosa opera purtroppo andata perduta di cui rimangono solo riproduzioni e schizzi realizzati da diversi artisti. Avvicinandosi ad Anghiari, prima di intravedere il profilo del paese arroccato, si incontrano i cartelli che ricordano la Piana della Battaglia. 

Veduta di Anghiari con la campagna circostante

Quattro passi nel borgo
Il borgo è arroccato su un piccolo promontorio e racchiuso da imponenti mura di cinta in pietra che ne rivelano l’aspetto medievale: innalzate tra il XII e il XIII secolo e rimaste quasi intatte, vengono interrotta dalle tre porte Sant’Angelo, San Martino e Fiorentina. Il centro storico offre meraviglie ad ogni angolo, ricco com’è di vicoli fioriti, pittoreschi scorci con le strade lastricate, botteghe storiche ed incantevoli prospettive pronte per essere immortalate come quelle create dalle abitazioni in mattoncini. A dominare il borgo è la Torre dell’orologio (nella foto sotto) detta Campano, ma si incontrano anche diversi palazzi e chiese oltre a passaggi coperti e sotterranei dove sono stati riportati alla luce un antico pozzo e una cisterna medievale. Tra le meraviglie architettoniche spicca il Monastero di San Bartolomeo, una massiccia struttura trasformata in un cassero difensivo e sorto in concomitanza di una splendida Chiesa della Badia. Quella che una volta era la Piazza del Borghetto oggi è conosciuta come Piazza Mameli, il cuore pulsante di Anghiari: è qui che confluiscono le vie più vivaci del borgo ed è qui che sorgono due importanti musei, uno allestito nel Palazzo del Marzocco, quello della Battaglia che celebra e racconta la Battaglia di Anghiari e il dipinto perduto di Leonardo da Vinci assieme alla storia cittadina, e il secondo nel Palazzo Taglieschi, ovvero il Museo Statale delle Arti e Tradizioni Popolari dell'Alta Valle del Tevere.

La Torre dell'Orologio di Anghiari

Altri gioielli che si scoprono passeggiando sono il complesso di Palazzo Corsi, del Settecento, composto dal Palazzo che ospita la Biblioteca e l’Archivio Comunale, la Cappella Votiva e il Teatro, la Propositura di Santa Maria delle Grazie, conosciuta anche come Chiesa del Fosso perché situata lungo il tracciato dell’antico fissate esterno alle mura. Si tratta della chiesa più recente tra quelle del centro storico, eretta infatti nel Settecento, e conserva al suo interno dipinti del Cinquecento e una pala in terracotta invetriata che rappresenta La Madonna della Misericordia della bottega di Andrea della Robbia. Il Palazzo Pretorio è oggi sede del Municipio ed è caratterizzato dalla facciata ornata da stemmi dei vicari e podestà: al pian terreno conserva una cappella dove l’affresco che raffigura La Giustizia, un opera del XV secolo, è attribuita ad Antonio di Anghiari, primo maestro locale di Piero della Francesca. Ad Anghiari passò anche San Francesco nel 1224, di ritorno dal sacro monte della Verna dove aveva ricevuto le stimmate: piantò una croce alla congiunzione di tre sentieri, e per onorare il luogo sono stati eretti la Chiesa e il Convento della Croce (nella foto sotto)

Convento della Croce di Anghiari

Il castello della leggenda
A pochi chilometri dal centro storico, in località San Lorenzo, si trova il Castello di Sorci,  dimora di un valoroso Capitano di Ventura di nome Baldaccio Bruni e anche residenza estiva di nobili famiglie. A Baldaccio Bruni è stata anche intitolata la piazza principale di Anghiari, poiché era nativo del paese. La sua triste storia narra che venne ucciso nel 1441 dai suoi stessi compagni, trucidato a tradimento, lasciato davanti al popolo e poi decapitato. Leggenda vuole che il suo spirito vaghi ancora oggi nelle stanze del castello, in ricordo dell’ingiustizia commessa a quei tempi. Nel corso del tempo sono state diverse le testimonianze di persone che hanno visto il fantasma di Baldaccio senza testa vagare nelle segrete del castello. La costruzione risalirebbe al XII secolo ed inizialmente era un piccolo fortilizio, caratterizzato da due strutture unite tra loro e dalla torre quadrata mozzaa inserita nell’edificio, poi vennero aggiunti una piccola chiesa, un tempietto ed un stabile porticato. Oggi è stato trasformato in una struttura ricettiva comprendente alcune camere che  si trovano al piano superiore alle quali si accede tramite una scalinata a due rampe e si affacciano sulla sala del Biliardo: ampie e confortevoli, sono illuminate da finestre che incorniciano il verde paesaggio toscano. C’è poi La Locanda al Castello che offre menu preparati utilizzando ingredienti freschi e genuini, con pasta fresca preparata rigorosamente a mano.



 
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