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Aosta - Val di Aosta

Tra le vette della memoria

Le più alte cime del vecchio continente circoscrivono un quadrilatero che racchiude una delle più belle aree delle Alpi, una regione dove i monumenti si integrano con il paesaggio sino a formare un tutt'uno col panorama. Parliamo di Aosta.

Sant Orso
courtesy © APT Aosta
Le più alte cime del vecchio continente circoscrivono un quadrilatero che racchiude una delle più belle aree delle Alpi, una regione dove i monumenti si integrano con il paesaggio sino a formare un tuttuno col panorama. Il relativo isolamento della Val c\'Aosta, infatti, ha permesso di conservare miracolosamente integri capolavori assoluti dellarchitettura imperiale romana, dellarte religiosa romanica, delle fortificazioni signorili. Aosta è una città romana e, non a caso, il suo nome evoca quello di Augusto che laveva fondata nel 25 a.C. chiamandola Augusta Praetoria Salassorum. La solenne mole dellArco di Augusto ancora oggi appare come un imponente segno di potere. La cinta muraria di Aosta, testimonianza della funzione strategico-militare della città allepoca romana, è percorribile quasi interamente con una passeggiata di circa 3 chilometri. La Cattedrale dAosta, il tempio dei tempi dorigine medievale, cela invece le tracce del periodo paleocristiano, quando la città fu eletta a diocesi. Sotto la cattedrale, infatti, sono stati scoperti fondamenta, pavimentazioni, fonti battesimali, mosaici, scalinate e tombe, tutti elementi di una basilica paleocristiana a sua volta costruita su un edificio romano del III secolo. I numerosi castelli, fortezze, caseforti e manieri che dominano i paesaggi aostani offrono poi un affresco completo della vita militare e feudale, con una rara concentrazione e varietà di monumenti. Mirabile esempio di arte romanica, il complesso monumentale di SantOrso, del tutto unico nellarco alpino. Il chiostro, in particolare, è la zona in cui la religiosità medievale di SantOrso si percepisce più profondamente. Le figure spaventose di mostri si alternano a quelle edificanti di santi, in una spettacolare sintesi delleloquenza visiva e dellambivalenza medievale. Il campanile di SantOrso, fatto costruire intorno al 1150 dal canonico Gontier dAime, è il più imponente della regione e originariamente aveva anche funzioni di rifugio, circondato e difeso da un muro merlato. Sotto la Colleggiata si scende in una cripta dellXI secolo, una vera e propria foresta di colonne di diverse epoche. Un concentrato di storia a cui si aggiungono pittoresche tradizioni e unottima enogastronomia influenzata dalle caratteristiche alpine del luogo. Tra le abitudini alimentari tipicamente valdostane, ad esempio, quella di conservare e aromatizzare le carni con il vino. Provare per credere e la carbonata, tipico piatto locale fatto di carne di manzo mantenuta in vino, cipolla e aromi, può esser un buon inizio.
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