Cerca nel sito
Roma Chiesa di Santa Maria della Vittoria 

Roma, lo splendore ritrovato dell’Estasi di Santa Teresa d’Avila

Nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria è tornato a risplendere il capolavoro del Bernini dopo un attento restauro

Opera del Bernini
© di Livioandronico2013 - Opera propria. Con licenza CC BY-SA 4.0 tramite Wikimedia Commons 
Chiesa di Santa Maria della Vittoria, Cappella Cornaro
Tra le infinite suggestioni che Roma è capace di regalare ci sono le profonde emozioni che si provano visitando le chiese, e non si tratta solo di spiritualità e misticismo e non necessariamente degli edifici di culto più celebri in assoluto. Quella conosciuta come la Vittoria, ovvero Santa Maria della Vittoria, collocata in Via XX Settembre, fu costruita dai Carmelitani scalzi tra il 1608 e il 1620 e deve il suo titolo attuale alla vittoria riportata dall’esercito cattolico nella battaglia della Montagna bianca, combattuta presso Praga l’8 novembre del 1620, evocando più la protezione della Madonna che il valore dei combattenti.

Leggi anche: A ROMA CON SORELLA TERRA 

La leggenda, infatti, narra che nel momento in cui i cattolici stavano avviandosi verso la sconfitta ci fu l’intervento di un carmelitano cappellano generale dell’esercito che portava al collo un’immagine sfregiata con Maria in adorazione del Bambino dalla quale uscirono dei raggi di luce cosi potenti che abbagliarono gli avversari costringendoli ad una fuga. L’interno della chiesa, a navata unica, offre uno dei più ricchi esempi di decorazione barocca per la ricchezza dei marmi, degli stucchi e dei fregi. Il transetto sinistro ospita, all’interno della cappella Cornaro, il gruppo scultoreo più poetico del Bernini, tornato a farsi ammirare in tutto il suo splendore dopo un’accurata opera di restauro dopo i danni di smog, infiltrazioni d’acqua e polveri che l’avevano oscurata: si tratta dell’Estati si Santa Teresa d’Avila, conosciuta anche come Santa Teresa trafitta dall’amore di Dio. L’opera appare come sospesa nello spazio in un firmamento nuvoloso illuminato da raggi dorati, un  angelo sorridente punta una freccia verso il cuore della santa rovesciata in estasi.

Leggi anche: ROMA: L'ARTE INCONTRA L'ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE 

La cappella Cornaro è sicuramente uno dei capolavori berniniani, in special modo per quanto riguarda l’uso sapiente di effetti misteriosi e scenografici di luce celata, che si apprezzano in particolare nel pomeriggio. La teatralità delle forme scolpite nel marmo di Carrara e il carattere ascensionale del "bel composto" dell'Angelo e di Santa Teresa, si arricchiscono di nuovi dettagli emersi durante il restauro, grazie alla rimozione di ridipinture e stuccature non originali alla base del gruppo, che alteravano la percezione visiva dello spettatore e sulle quali non si era mai intervenuto. Tutta la cappella ha ritrovato una nuova luce: infatti sulla parete sinistra e su quella di destra sono stati riportati all'originario candore anche i palchetti laterali con i membri della famiglia Cornaro, i festoni e i putti. 
 
Scopri tutti i MONUMENTI D’ITALIA
Saperne di più su CULTURA
Correlati per regione Lazio
Seguici su:
Le Offerte della Settimana
Altri luoghi da visitare
Chi siamo | Privacy | Cookie policy | Copyright © 2019 GEDI Digital S.r.l. Tutti i diritti riservati