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Molise borgo di Pietracupa

Pietracupa, vivere il Natale come a Betlemme

Visitare il borgo molisano durante le feste natalizie significa lasciarsi avvolgere dalle atmosfere suggestive che ricordano la Natività

 Veduta notturna di Pietracupa
© Olio Terra Ltd/ Terra Adopt
 Molise, panorama notturno del borgo di Pietracupa
Pietracupa è un piccolo borgo in provincia di Campobasso abbarbicato ai piedi di un piccolo monte nel cuore del Medio Sannio, quella regione abitata dal popolo dei Sanniti tra il VII-VI secolo a.C. e i primi secoli del I millennio d.C. Il suo nome non fa riferimento alla pietra scura ma alla pietra bucata, ricca di grotte, che contraddistingue la zona. La montagna, infatti, è caratterizzata da numerose cavità ed anfratti che sono stati utilizzati come rifugio durante saccheggi e devastazioni portate sia dalla popolazione bulgara durante il Seicento che dai Saraceni nel corso dell’Ottocento. Quelle stesse grotte, il secolo successivo, furto adibite come tribunale dell’Inquisizione e con il passare del tempo divennero anche nascondiglio dei briganti fino riparo per i partigiani.

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Ed è proprio in una delle cavità più grandi che si trova la maggiore attrazione di Pietracupa, ovvero la Cripta Rupestre. Si tratta di un suggestivo luogo di preghiera scavato nella roccia, dove ci si trova circondati interamente da pietra nuda. Sembra di trovarsi in un’altra dimensione grazie all’atmosfera antica che proietta il visitatore ai tempi delle prime comunità religiose che vi si riunivano. La caverna, infatti, ha da sempre rappresentato il luogo ideale per dedicarsi alla meditazione e alla preghiera lontani dalla realtà: le panche sono disposte in modo circolare e l’altare tondo è stato ricavato da una vecchia macina da mulino, a testimonianza anch’esso dei tempi passati. Sull’altare fa bella mostra di se un prezioso crocifisso di legno senza braccia, risalente al 1500, che venne recuperato dai rifiuti.

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Anche la cripta, nata come abitazione, nel corso della sua storia è stata trasformata prima in tribunale, poi in prigione ed anche come luogo per le esecuzioni capitali. Sono infatti tutt’oggi visibili, sulla volta, i punti di appoggio delle travi per le impiccagioni e sulle pareti i fori per il passaggio delle catene. Vi sono conservati anche un Bambino Gesù di legno d’olivo, a grandezza naturale, proveniente da Nazareth, assieme ad un calice, sempre di legno: entrambi sono stati benedetti personalmente da Papa Giovanni Paolo II, e vengono esposti ed utilizzati durante le feste natalizie, alla presenza di varie personalità, con la partecipazione di zampognari, torce, stelle filanti e musiche composte proprio per il paese. Il che rende la celebrazione della messa di Natale ancora più suggestiva vista l’ambientazione che ricorda proprio il momento della nascita di Gesù.

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