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Musei aperti a Natale

Musei aperti a Natale: le imperdibili mostre

Natale, l'arte non va in vacanza. Aperte  per le festività le più grandi mostre di Roma, Milano, Torino e anche Ferrara

Henri de Toulouse-Lautrec
©Museum of Fine Arts, Budapest 2015
Henri de Toulouse-Lautrec- La Revue blanche, 1895
A Roma gli impressionisti dell’Ottocento parigino
na straordinaria mostra dedicata ai maestri impressionisti  occuperà fino al 7 febbraio 2016 gli spazi del Complesso del Vittoriano. Si tratta di “IMPRESSIONISTI. Tête-à-tête” un’ esposizione  che traccia un ritratto della società parigina della seconda metà dell’Ottocento, attraversata dai grandi mutamenti artistici, culturali e sociali di cui gli impressionisti furono esponenti e testimoni. Curata da Xavier Rey, direttore delle collezioni e conservatore del dipartimento di pittura del Musée d’Orsay, e da Ophélie Ferlier, conservatore del dipartimento di sculture del Musée d’Orsay la rassegna presenta circa 80 capolavori  provenienti da uno dei nuclei fondamentali del Musée d’Orsay, le raccolte impressioniste per l’appunto.

Roma: le più belle opere grafiche di Toulouse-Lautrec
Al Museo dell’Ara Pacis si è aperta la nuova stagione espositiva con una preziosa mostra che raccoglie le più importanti opere grafiche di Henri De Toulouse-Lautrec. Scelte dalla collezione del Museo delle Belle Arti di Budapest, in mostra fino all’8 maggio 2016 manifesti illustrazioni, copertine di spartiti e locandine che ripercorrono l’attività dell’artista dal 1891 al 1900 poco prima della sua morte. È infatti nel 1901 che avviene la prima acquisizione da parte del museo ungherese delle opere dell’artista, alcune delle quali stampate in tiratura limitata (circa 12 esemplari), delle altre firmate, numerate e corredate dalla dedica dello stesso Toulouse.

A Milano si festeggia con Rubens
atrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo e promosso dal Comune di Milano, si rinnova anche quest’anno l’appuntamento natalizio con l’arte. A partire da oggi le porte di Palazzo Marino si aprono fino al 10 gennaio 2016 per ammirare uno dei maestosi capolavori di Pietro Paolo Rubens. Si tratta di una grande pala d’altare che raffigura l’Adorazione dei pastori, riscoperta come opera del pittore fiammingo nel 1927 dal grande storico dell’arte Roberto Longhi, folgorato dalla sua visione nella Chiesa di San Filippo Neri a Fermo e oggi conservata nella Pinacoteca Civica della città marchigiana.

“Da Raffaello a Schiele” chiude Expo 2015
Ripercorre la storia dell'arte occidentale dal Rinascimento fino agli inizi del Novecento, la mostra che apre oggi a Palazzo Reale. Intitolata “Da Raffaello a Schiele. Capolavori dal Museo di Belle Arti di Budapest", l'esposizione curata da Stefano Zuffi vuole inaugurare una nuova “linea espositiva” a Palazzo Reale di Milano. Lo scopo è infatti quello di realizzare una serie di mostre delle più importanti collezioni museali di tutto il mondo non sempre note al grande pubblico e non sempre accessibili. Ricordiamo infatti che il Museo di Belle Arti di Budapest conserva una ricca raccolta di opere d’arte, una delle più belle al mondo, con capolavori che vanno dal Medioevo al Novecento.

Matisse e il suo tempo a Torino
Circa 100 capolavori di Henri Matisse e dei suoi più celebrati contemporanei, come Picasso, Renoir, Bonnard, Modigliani, Mirò, Derain, Braque, Marquet, Léger, sono in mostra negli spazi di Palazzo Chiablese.  Si tratta di “ Matisse e il suo Tempo” un’interessante esposizione che curata da Cécile Debray mette in scena 50 opere di Matisse e 47 di artisti a lui coevi tutte provenienti dal Centre Pompidou.

A Ferrara i migliori capolavori metafisici di De Chirico
Ritornano a Ferrara i rari capolavori metafisici che Giorgio de Chirico dipinse nella città estense tra il 1915 e il 1918 grazie alla mostra De Chirico A Ferrara. Metafisica e avanguardie che apre al pubblico oggi a Palazzo dei Diamanti.  Curata da Paolo Baldacci e Gerd Roos, l’esposizione celebra questa importante stagione dell’arte italiana e documenta la profonda influenza che queste opere ebbero su Carlo Carrà e Giorgio Morandi, e poco dopo sulle avanguardie europee del dadaismo, del surrealismo e della Nuova oggettività. Quando l’Italia entra nella prima guerra mondiale, de Chirico e suo fratello Alberto Savinio lasciano Parigi per arruolarsi e alla fine di giugno del 1915 vengono assegnati al 27° reggimento di fanteria di Ferrara. Il soggiorno nella città emiliana determina cambiamenti profondi, tanto nella pittura di Giorgio e nei temi ispiratori dei suoi quadri. Travolto da un’ondata di romantica commozione di fronte alla bellezza della città e al ritmo sospeso della sua vita, de Chirico la rende protagonista di alcuni dei suoi dipinti più famosi, nei quali il Castello Estense o le grandi piazze deserte e senza tempo svolgono un ruolo di magica affabulazione.

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