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Grosseto cosa fare e cosa vedere

Grosseto, dalla natura alla buona cucina

Tra un'attrazione e l'altra della bella città toscana anche una sosta per immergersi nella natura o assaporare i gustosi piatti tipici

Duomo
©iStockphoto
Grosseto, veduta del Duomo
Grosseto vanta una bella particolarità: il suo centro storico è abbracciato dalle mura originarie, e questa non è una prerogativa di molti capoluoghi di provincia. Centro politico e culturale della Maremma, risulta essere punto di partenza ideale per andare alla scoperta delle colline circostanti e dei tratti di mare vicini, ma vale la pena lasciarsi ammaliare anche dal suo fascino garbato che regala momenti di autentico relax. Sono proprio le mura, perfettamente conservate, ad abbracciare i suoi tesori più preziosi, quasi a voler essere sicuri che non vengano intaccati dal tempo. E infatti cosi è, perché nel corso dei secoli i cambiamenti architettonici ed urbanistici sono stati ben pochi. Scoprire Grosseto significa innanzi tutto passeggiare nel famoso esagono verde dei bastioni, che Francesco I fece rinnovare nel 1574. Già prima delle mura, però, esisteva una fortificazione del 973 che andò distrutta, mentre la struttura che si vede oggi è quella voluta da Cosimo I de Medici. Sono sei i bastioni dall’aspetto severo che delimitano i sei angoli di quella che potrebbe essere una specie di stella. Nella bella Piazza del Duomo spicca la notevole facciata in marmi bianchi e rosa della Cattedrale di San Lorenzo, la cui costruzione è attestata alla fine del Duecento ma che, nel corso degli anni, ha subito numerose modifiche. E’ il fianco meridionale la parte meno stravolta dai rifacimenti ottocenteschi, che infatti conserva il suo aspetto originario. Decorato riccamente è il portale, dove si ammirano motivi vegetali, zoomorfi e antropomorfi. Tra le interessanti sculture custodite all’interno spiccano l’imponente fonte battesimale in marmo di Antonio Ghini e la cornice scolpita dell’Altare della Madonna. Intense suggestioni arrivano anche dalle vetrate quattrocentesche originali che filtrano la luce esterna in fasci ad illuminare la chiesa.



Altri edifici di culto da non perdere sono la Chiesa di San Pietro, la più antica della città, che si presenta in stile lombardo e tardo romanico (segui questo itinerario se ne vuoi scoprire di più)  e la Chiesa di San Francesco d’Assisi in stile francescano-gotico, del XIII secolo, caratterizzata da una sola navata con copertura a capriate, illuminate da otto grandi finestre a sesto acuto. Al suo interno si segnalano il Crocifisso su tavola attribuito a Duccio di Boninsegna e gli affreschi realizzai da Antonio e Francesco Nasini. Sul lato sinistro si trova il convento francescano il cui fiore all’occhiello è il curassimo chiostro il Pozzo della Bufala, del Cinquecento. Piazza Dante Alighieri è celebre per la presenza della statua in onore di Leopoldo II detto Il Canapone per via del colore dei suoi capelli. Si tratta di un gruppo marmoreo che rappresenta il Canapone nell’atto di sollevare con il braccio sinistro una donna sfinita dagli stenti con un fanciullo morente, a rappresentare l’allegoria della Maremma colpita dalla malaria, che con il braccio destro tiene un bambino sorridente, simbolo della speranza del futuro, mentre con il piede schiaccia un serpente (la malaria) che viene anche morso dal grifone, simbolo di Grossete. Sempre in piazza Dante Alighieri, sul lato orientale, si trova il Palazzo Aldobrandeschi conosciuto anche come Palazzo della Provincia, che rievoca lo stile senese medievale nonostante sia stato costruito nel 1901. 



Per chi vuole entrare in contatto con i segreti di Grosseto può prevedere una sosta al bel Museo archeologico e d’arte della Maremma, dove viene ricostruita tutta la storia che ha portato i superstiti dell’etrusca Roselle, dopo la devastazione saracena del 935, in quella che sarebbe diventata Grosseto. Il museo si trova in Piazza Beccarini e al suo interno custodisce un nucleo di urne cinerarie etrusche, numerosi oggetti etruschi e reperti come stele di guerrieri, complessi statuari, decorazioni. Per gli appassionati di antichità vale la pena fermarsi anche al Giardino dell’Archeologia, che raccoglie quattro categorie di reperti archeologici: vasche in marmo, sarcofagi, strumenti per l’attività agricola ed elementi architettonici. Molti dei reperti archeologici provengono dagli scavi effettuati nel 1833 a Bagno di Roselle dove furono rinvenute le lussuose Terme di Diocleziano di età romano imperiale. Altrettanto interessante è anche il Museo di Storia Naturale della Maremma, distribuito su tre piani uno dei quali dedicato alle attività didattiche e scientifiche. Di diverso genere il Cassero Senese, realizzato per volere della Repubblica Senese, e il Cassero del Sale, che sorge di fronte alla Porta Vecchia ma modificato nel corso del tempo. Nel trecento veniva utilizzato come dogana del sale e ne veniva regolata la produzione, la distribuzione e l’esportazione. L’arteria principale di Grossetto è Corso Carducci, mentre a Piazza Fratelli Rosselli fanno bella mostra di sé il Palazzo del Governo e il Palazzo delle Poste. 



Grosseto vuol dire anche natura, con il territorio che colpisce per il suo ambiente vario ed estremamente ricco. La zona nord occidentale fa perte della Riserva Diaccia Botrona, una zona paludosa poco conosciuta ma importante per la numerosa presenza di specie faunistiche presenti. A sud ovest, invece, tra la foce dell’Ombrone, la linea costiera e i Monti dell’Uccellina si adagia il Parco Naturale della Maremma, che copre circa 100 chilometri quadrati di aree protette visitabili a piedi, a cavallo, in bicicletta, in canoa ed in carrozza. Nella porzione di Tirreno di fronte alla città emergono le Formiche di Grosseto, comprese nel Parco dell’Arcipelago Toscano e nel Santuario dei Cetacei: si tratta di tre isolotti chiamati rispettivamente Formica Grande, dove si trova il faro, Formica Media e Formichino, i cui scogli sono usati come dormitorio da uccelli acquatici. Non si può naturalmente parlare di questa parte della Toscana senza menzionare la gastronomia, che annovera tra i piatti tipici l’ acquacotta, le pappardelle con la lepre, i tortelli con bietole e ricotta. Vengono proposti molti piatti a base di cacciagione come cinghiale, fagiano, lepre, accompagnati dagli ottimi vini DOC della maremma grossetana come Trebbiano Toscano e Vermentino. Tra i formaggi tipici di Grosseto spicca il caprino della Maremma.




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