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Abruzzo: i mosaici più preziosi alle Terme di Vasto

Il complesso termale di Vasto è la prova tangibile del passato imperiale dell’antica Histonium, che conserva alcuni dei mosaici più importanti dell’intera costa medio adriatica

Vasto, mosaici delle terme antiche
©Visitterredeitrabocchi.it
Vasto, mosaici del complesso termale
Nella parte sud della Costa Abruzzese, in prossimità con il confine del Molise, si trova Vasto, il quarto comune per estensione territoriale della regione. Il paese si divide in Vasto Vecchia e Vasto Marina, collegati da una breve passeggiata che scende dalla collina fino alla spiaggia, con le sue acque tranquille, limpide e poco profonde che hanno meritato più volte la Bandiera Blu. Vasto non è solo luogo di villeggiatura balneare, ma anche una realtà ben intrisa di storia, che dopo la dominazione romana ha visto susseguirsi Ostrogoti, Bizantini, Longobardi, Franchi, i Duchi di Benevento fino ad arrivare al Regno di Napoli. Oltre ad importanti monumenti quali il Castello Caldoresco, Palazzo d’Avalos, la Torre di Bassano, il Duomo di San Giuseppe e le altre chiese che ripercorrono la storia cittadina, qui si trova anche un sito romano di particolare importanza.

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In quell’area di forma quasi triangolare tra via Roma, via Adriatica, via Sant’Antonio e Piazza Silvio Spaventa, infatti, sono visibili i resti delle terme romane dell’antica Histonium, edificate nella prima età imperiale. Una parte dell’impianto termale fu scoperta già nel 1828, ma furono gli anni 1973 e 1974 che portarono alla luce numerosi resti in opera laterizia databili tra la fine del I secolo d.C. e la metà del II secolo d.C., attribuiti ad un esteso complesso termale, e solo tra il 1994 e il 1997 si comprese l’importanza del sito con nuove campagne di scavi e lavori di restauro. Dell’assetto originario dell’impianto una parte resta ancora sepolta sotto il tracciato della vicina Via Adriatica, sotto l’adiacente teatro all’aperto chiamato Arena delle Grazie e sotto la Chiesa di Sant’Antonio, i cui muri perimetrali in alcuni punti sono andati a sovrapporsi direttamente alla strutture murarie antiche. Per questo risulta difficile conoscere la sua reale estensione. Ma si comprende che il complesso era accessibile da oriente tramite un asse viario basolato con orientamento nord-sud.

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E proprio le Terme di Vasto hanno restituito un grandioso mosaico raffigurante Nettuno, che  presenta una decorazione molto articolata basata su un raffinato intreccio di elementi vegetali stilizzati al cui centro campeggia la figura del Dio del Mare con il tridente, i cui particolari anatomici sono molto ben evidenziati con effetti tridimensionali. Il pavimento presenta altri otto riquadri con le quattro Nereidi, le ninfe marine, due in sella a cavalli, una ad un drago e l’altra su un cavallo marino, con rosette e  motivi vegetali a delineare il contorno. 
 
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