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Ascoli: i monti sibillini

Sette vette sopra i duemila metri

Fascino, bellezza, mistero. I Monti Sibillini rappresentano da sempre tutto questo.Basta percorrere la consolare Salaria in direzione di Roma fino all'altezza dell'abitato di Arquata del Tronto per poi svoltare e risalire, lungo statale Subappennina

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Fascino, bellezza, mistero. I Monti Sibillini rappresentano da sempre tutto questo. La catena montuosa, con le sue sette vette sopra i duemila metri, costituisce uno dei tratti appenninici più suggestivi dItalia. Visibili dalla costa adriatica, bianchi dinverno, scuri destate, i Sibillini sono facilmente raggiungibili dalla città di Ascoli Piceno. Basta percorrere la consolare Salaria in direzione di Roma fino allaltezza dellabitato di Arquata del Tronto per poi svoltare e risalire, lungo la strada statale Subappennina. Il paesaggio, i paesi sono quelli tipici dellappennino centrale. Stradine tortuose conducono ai valichi: il passo di Forca di Presta a quota 1536 metri o quello di Forca Canapine, dove sorge una attrezzata stazione sciistica. Tra le tante valli e radure di questi monti colpisce, per estensione e morfologia, la Piana del Castelluccio, dove viene coltivata la migliore lenticchia dItalia. I venti particolari che soffiano su questo altopiano lo hanno reso un luogo di ritrovo dei cultori del volo libero di tutta Europa. Norcia e il suo tartufo nero sono poco distanti. Da visitare sono senzaltro la Gola dellInfernaccio e le sorgenti del fiume Tenna nei pressi di Montefortino. Ma i Sibillini sono anche cultura e tradizione. Nel corso dei secoli il fiorire di leggende, favole, racconti ambientati in questo angolo dellappennino Umbro-Marchigiano ha esercitato un fascino e un senso di mistero unici. La leggenda della Sibilla narrata da Andrea da Barberino, la storia del lago di Pilato, pittoresco specchio dacqua ai piedi del Monte Vettore, ne sono solo alcuni esempi. Da meta preferita, nel Medioevo, di maghi e negromanti i Monti Sibillini, oggi parco nazionale, sono divenuti luoghi prediletti da quanti amano la montagna e la natura. Percorsi escursionistici, itinerari di sci di fondo e di sci alpino invitano ad attraversare valli, guadare fiumi, scalare vette, visitare grotte; il tutto sotto locchio vigile dellaquila reale e della coturnice, simbolo del parco. La vegetazione colpisce per varietà e colori. Le faggete e i boschi di querce offrono in autunno uno spettacolo cromatico di rara bellezza che fa pendant con le atmosfere che si respirano in primavera sui verdi pascoli daltitudine. La gastronomia locale, poi, sorprende per la bontà dei piatti a base di funghi, tartufi, formaggi, castrati e insaccati di cinghiale. Non resta dunque che augurare un buon soggiorno tra le vette picene, ricordando di prestare la dovuta attenzione ai folletti e alle fate della suscettibile Sibilla. Buona fortuna
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