Santo Domingo: tutti pronti per il merengue?

Dal 29 luglio al 1 agosto tutto sarà moltiplicato all’ennesima potenza. Unica parola d’ordine: merengue. In una delle più grandi e suggestive feste a tema nella bellissima Santo Domingo, ci si prepara sin da ora a vivere 4 giorni e 4 notti all’insegna del ballo latino, che scenderà per le strade della capitale tra le effervescenti note en plen air e gli esuberanti colori di merengati e merengate. Oltre agli eventi musicali, la grande festa dominicana prevede anche esibizioni folkloristiche in costume, competizioni tra barman, mercatini di artigianato e degustazioni di prodotti e piatti tipicamente locali.

Per chi non lo sapesse, il merengue è uno dei balli più caratteristici della Repubblica, assieme all’altrettanto famosa bachata. Il termine pare derivare da “merenghè”, dolce tipico dominicano fatto con uova e zucchero, ma alcuni dizionaristi  lo fanno derivare dal francese “meringhe” (meringa). La sua è una storia lunga e travagliata le cui origini si perdono nei secoli: alcuni lo ricondurrebbero agli schiavi africani del 1500 che, sotto la dominazione spagnola, erano costretti a lavorare nelle piantagioni di canna di zucchero con le catene ai piedi; altri lo attribuirebbero ad uno schiavo che, insorto agli Spagnoli, festeggia e balla goffamente durante la festa in suo onore, nonostante una dolorosa ferita alla gamba. L’ipotesi maggiormente avvalorata è invece che questo stile sia una derivazione dell’Upa Habanera, danza giunta nell’area caraibica tra il 1838 e il 1843.

A distanza di cinque secoli, il merengue è divenuto ufficialmente il ballo nazionale dominicano. Ed il grande Festival ne vuole omaggiare storia e popolarità mondiale: gli eventi principali si svolgeranno davanti al Malecón, meraviglioso lungomare della capitale che, per l’occasione, sarà chiuso al traffico per ospitare professionisti e semplici appassionati del ballo. A coloro che potranno e vorranno tuffarsi nell’allegria e nel ritmo della musica del Caribe, consigliamo alcune strutture su cui poter contare per qualità e posizione. L’Hotel Atarazana, piccolo ma con un ottimo servizio, o l’Hotel Palacio, dai caldi colori e dai prezzi modesti, entrambi nel cuore della splendida Zona Colonial. Prezzi ancora più bassi per l’Hostal Nicolas de Ovando, palazzo risalente al 1502 e attuale patrimonio storico dell’Unesco, sito nella Ciudad Colonial.

Ed una volta giunti lì, non dimenticate di visitare il Castello, dove venne tenuto in carcere il celebre navigatore genovese, e di passeggiare lungo “El Conde”, la principale via pedonale della capitale. Né tanto meno potete perdervi la celebre Cattedrale, la più antica delle Americhe, o l’Isola Saona, a dir poco incantevole. E che la festa abbia inizio!

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