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Rio de Janeiro. A scuola di samba

A scuola di samba

Il samba fa parte del patrimonio culturale nazionale del. Brasile. Sbaglia chi pensa che sia confinato nel periodo un po' folle del Carnevale. Il samba è nel sangue dei cariocas. Il samba si impara e si insegna. Si tramanda e si pratica. A Rio de Janeiro c'è persino una Città del Samba.

Rio de Janeiro
©Ministério do Turismo
La parola samba è di origine africana, letteralmente significa "stare allegri". A Rio de Janeiro, così come in tutto il Brasile, il samba è nato come fuga mentale dalle condizioni durissime della vita degli schiavi. Si cantava e si faceva musica nelle strade per "matar a saudade", uccidere la nostalgia della terra d'origine, l'Africa lontana. Nel samba originario, non a caso, sono miscelati i ritmi delle liturgie di varie divinità appartenenti alle religioni di vari popoli africani: jongo, cateretè, batuca. Una storia che viene da lontano, ma che qui in Brasile ha trovato terra fertile per crescere, svilupparsi e trasformarsi, fino a culminare nel Carnevale più famoso del mondo: il Carnevale di Rio. Un carnevale fatto di costumi colorati, samba e carri allegorici.

Negli anni Sessanta, venivano chiamati "baracconi", quasi a sottolineare la transitorietà di questi strumenti di festa, destinati a durare una settimana all'anno, la magica settimana della "sfilata". Dopodichè  a volte morivano bruciati in un incendio, altre venivano danneggiati per mano di qualche vandalo "nemico", nella migliore delle ipotesi venivano accatastati e dimenticati in cantine o garage. Oggi no. Oggi questi carri durano sempre. Conservati, continuamente ritoccati, esibiti agli occhi del mondo in una specialissima "città del samba". 92 mila metri quadrati sotto il cielo. In alto le colline fitte di favelas. Ancora più su, il Cristo del Corcovado, con le sue braccia spalancate verso la città. Dentro, aule di samba in funzione tutto l'anno, stand di artigianato, un ristorante. Tutto ovviamente proteso verso il momento clou del Carnevale. Ma tutto nato e concepito per far vivere tutto l’anno il lavoro, la magia e i colori della festa.

Qui, i visitatori, possono assistere alla preparazione dei costumi e dei carri, oppure imparare i primi rudimenti per avvicinarsi agli strumenti e al ritmo del samba. Qui, si può assistere a spettacoli dal vivo o indossare dei costumi originali del Carnevale di Rio e prendere parte ad una vera sfilata che ricrea quella del Sambadrome. Ma visitare la Città del Samba è soprattutto un’esperienza emotiva da non perdere. Camminando tra i carri giganteschi, fotografando maschere e decori, si riesce forse a cogliere davvero la magia del Carnevale. Che è si un momento di svago e follia, ma da queste parti è anche qualcosa di estremamente serio e, talvolta, leggermente malinconico: la rappresentazione allegorica di un mondo variopinto e complicato, fatto di tante identità dal non sempre facile incastro.

E per completare il quadro, ecco anche le scuole di samba, presenti nei quartieri di tutte le città del Brasile e quindi anche di Rio. Fino al 1935 le scuole di samba furono osteggiate dal governo, al quale era invisa la cultura afro-brasiliana. Più tardi non solo vennero riconosciute dallo stato, ma finirono col divenire un importante centro di aggregazione per molti bambini e ragazzi che diversamente avrebbero avuto la strada come unica alternativa.


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