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I coralli di Torre del Greco

L'oro rosso del Mediterraneo vanta una lunga tradizione artigianale nella bella cittadina campana stretta tra il Vesuvio e il mare

Gioielli Corallo
Courtesy of©antoninodesimone.it
Prezioso dono del regno animale, il corallo, con il suo fascino e la sua eleganza, oltre al suo tradizionale valore di porta-fortuna, ha sedotto intere popolazioni dall’età preistorica ai giorni d’oggi. Madrepatria di questo prezioso materiale è Torre del Greco, una cittadina stretta tra il Vesuvio e il mare divenuta per secoli centro della lavorazione del corallo generando un giro d’affari di grande portata tanto che Ferdinando IV di Borbone soprannominò la realtà campana la “spugna d’oro” del suo regno.

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LA TRADIZIONE In questa terra dal sapore leopardiano dove il sommo poeta visse tra il 1836 e il 1837, si trova il principale centro della lavorazione del corallo d’Italia. La storia del borgo nel cuore del Golfo di Napoli è streattamente connessa alla pesca e alla lavorazione del corallo, un’attività divenuta fiorente quando, a partire dal 1400, le coralline iniziaro a spingersi oltre, lasciando il proprio porto per dirigersi verso i lidi migliori del Mediterraneo, tra Corsica, Sardegna, Sicilia, Tunisia e Algeria. Fu però nel 1870 che Torre del Greco si affermò come il maggior centro produttivo mondiale in questo settore, tanto che qualche anno dopo, nel 1878, nacque la “Scuola di Incisione sul Corallo e di Disegno Artistico Industriale”, un istituto che aveva come intento quello di formare i giovani torresi all’arte dell’incisione. Dopo anni di grande successo e la partecipazione a numerose Mostre ed Esposizioni Nazionali e Internazionali, nel 1964, con la nuova riforma scolastica, la scuola è stata trasformata nell’Istituto Statele d'Arte, articolandosi in due percorsi professionali: “Arte del Corallo” e “Arte dei Metalli e dell’Oreficeria”. Al fine di tutelare la professione, nel 2003 è nata Vulcano Prom. Art-Torre del Greco, un consorzio che si occupa dell’aggregazione di artigiani del settore dell’oro, del corallo e del cammeo, site per lo più nel distretto orafo di Torre del Greco,  che intendono promuovere progetti comuni nel campo della filiera orafa.

LE CARATTERISTICHE
Passione, dedizione e rispetto della tradizione: questi i valori che sono alla base di un mestiere secolare, quello dell'arte della lavorazione del corallo che vede impegnati maestri con lime, bulini e archetti per dare vita ad autentici capolavori dall'impeccabile perfezione stilistica che, attraverso la trasformazione del corallo in perle, ovuli, innoli, pendagli, realizzano monili di grande impatto visivo. A seconda del risultato finale che si intende realizzare, il processo lavorativo del corallo si divide in due rami, quello del liscio e quello dell' inciso. Nel primo caso, partendo dalla pesca, tanti i diversi passaggi da eseguire: si va dalla selezionatura del corallo grezzo, al taglio, dalla crivellatura  per ottenere parti di diverse misure e ancora laforatura alla lucidatura fino a terminare, dopo aver accuratamente selezionato i pezzi secondo misura, colore e qualità, con l’infilatura del prodotto finale ovvero la realizzazione di fili di varia forma e lunghezza usati per i gioielli.  L'inciso, invece, altro non è che la lavorazione del corallo che viene scalpito per dare vita a figure a motivi floreali, volti e statue. Il costo è generalmente abbastanza elevato e, prescindendo da tempo e manualità, è dettato soprattutto dalla difficoltà di reperire lo stesso corallo, la pesca infatti è affidata a pochi subacquei e solo nelle aree consentite in maniera tale da recuperare rami di corallo senza arrecare danno alcuno ai fondali e alle formazioni coralline.

IL TERRITORIO A Piazza Luigi Palomba della cittadella campana si trova il Museo del Corallo, annesso all'Istituto Statale d'Arte per il Corallo e l'Oreficeria, adiacente alla chiesa del Carmine. Qui, all'interno dei suoi spazi, sono visibili dieci teche che si rendono testimoni del primato ricoperto da Torre del Greco nei secoli nella lavorazione artistica del corallo. In mostra bellezze come “Adorazione dei Magi”; “Sirene in corallo”; “Gruppo di tre cavalieri medievali”, “Edicola con Madonna e Bambino. Altro tempio del culto del corallo Casa Ascione, la più antica manifattura di Torre del Greco, che ospita oltre allo show room, un museo dove ammirare collezioni storiche realizzate dalla casa in omaggio alle generazioni che hanno iniziato questa storia di successo a partire dal 1855, quando Giovanni Ascione avviò l’attività di trasformazione del corallo grezzo in prodotto finito. Sito in Piazzetta Matilde Serao 19, nella Galleria Umberto di Napoli, oltre alla bellissima vista sul Teatro San Carlo, questo spazio espositivo permette di ammirare attraverso gioielli, macchinari, antichi utensili per la lavorazione e immagini, le caratteristiche artigianali della produzione del corallo dal 1805 al 1950 attraverso 150 anni di storia come la Parure regalata da Re Farouk alla Regina Farida per le loro nozze nel 1938.  Anche l’Azienda Liverino ha allestito un proprio museo sotto il Laboratorio, in quel di Via Montedoro 61, scavando per sei metri nella roccia vulcanica: un percorso espositivo interessante per gli appassionati del settore. Il binomio laboratorio museo è la formula vincente anche della ditta Antonino De Simone, sita in Corso Avezzana 24 e iscritta nel Registro delle 150 Imprese Storiche d'Italia, un lavoro che va avanti dal 1830 e, nel giro di ben 180 anni di storia, i segreti della lavorazione del corallo artigianale sono passati di padre in figlio. Qui il proprietario di casa ha deciso di allestire uno suo piccolo spazio personale esponendo trecento gioielli etnici antichi realizzati con corallo pescato e lavorato nei paesi dell’area del Mediterraneo per poi essere montato in ogni dove in giro per il mondo. Inoltre, nel suo show room, è possibile sapere qualcosa di più prendendo parte a visite guidate gratuite ammirando ben trenta abili artigiani lavorare il corallo con grande maestri.

INDIRIZZI Nonostante una parte dell’attività si sia spostata nella zona industriale di Marcianise, nel casertano raggruppata nel consorzio Oromare che riunisce piccole e medie imprese artigiane che dedite alla lavorazione e commercializzazione di prodotti in corallo, sono ancora tanti i laboratori presenti in quel di Torre del Greco, tanti i nomi delle famiglie che, da intere generazioni, si tramandano l’abilità manuale: è il caso dei Scognamiglio e della loro Casco, in scena da oltre 150 anni nel campo del corallo e del cammeo in quel di Via Enrico De Nicola 55, proponendo pezzi unici, collane ed oggetti personalizzati coniugando la qualità ed il design dell’artigianato italiano. Chi è mosso da curiosità e desidera vedere con i propri occhi, passo dopo passo, ogni fase dell’arte della lavorazione dei maestri artigiani, la ditta Donadio Coralli e Cammei apre le porte della sua deliziosa struttura, il Palazzo del Corallo in quel di Portici, in Piazzale Luigi Sapio 4, mettendo i presenti sulle orme di Gaetano Donadio che, nel 1885, iniziò la produzione e il commercio di cammei e coralli.

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