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Firenze Festival del viaggio 2012 settembre eventi

Il Festival del Viaggio: sette anni di successi

"Il viaggio non è solo volare low cost per ficcarsi in un villaggio turistico in capo al mondo. E' scoprire se stessi in un luogo sconosciuto". Ecco come nasce l'idea del Festival del Viaggio, in programma a metà settembre a Firenze. Ne parliamo con il direttore artistico Alessandro Agostinelli

Viaggiare cartina e valigia
Courtesy of ©Shutterstock
Si può creare un festival attorno al tema del viaggio? Certo che sì. Succede da sette anni con alterne vicende e un successo dopo l’altro. In attesa dell’edizione 2012 di cui avevamo già dato notizia (approfondisci:  A FIRENZE SI PARLA AFRICANO) scrutiamo nei retroscena dell’evento con un’intervista al suo direttore artistico, Allessandro Agostinelli. 

Dopo sette anni, in cosa è cambiato il "Festival del Viaggio"?

E' diventato più importante e abbiamo la consapevolezza di offrire un panorama internazionale su un tema di cui siamo stati i primi ad occuparci in Italia. Il Festival del Viaggio è il primo festival multidisciplinare dedicato al viaggiare e nel 2009 abbiamo vinto il premio come "miglior festival emergente nazionale". Ho progettato il festival con un giornalista di GenteViaggi nel 2005 e nel 2006 abbiamo fatto la prima edizione a Pisa. Al tempo c'erano soltanto il premio Chatwin a Genova e il premio Terzani a Udine. Non esisteva un festival dedicato al viaggio. Perciò cercai di fare una prima edizione col botto: film, documentari, libri, teatro, conferenze. Aprimmo il festival col grande disegnatore di carnet de voyage Stefano Faravelli e riuscimmo a organizzare un incontro sulle nuove guide di viaggio digitali. Eravamo agli esordi delle informazioni turistiche sui computer e sui primi smartphone - le app erano di là da venire. Mi interessava coprire uno spazio vacante e al tempo stesso cominciare a ragionare sull'industria del turismo da un punto di vista che non fosse solo quello dei tour operator. Nella prima edizione invitai anche un funzionario romano di Federculture che poi mi chiese di spostare il festival a Roma, ma al tempo pensai di proseguire da solo. L'anno dopo a Roma organizzarono un altro festival... Dal 2010 il Festival del Viaggio si è consolidato a Firenze ed è diventato uno spazio originale di presentazione e discussione su tutti i modi di viaggiare. Con i collaboratori abbiamo messo in piedi anche un'associazione, la Società Italiana dei Viaggiatori che vuole essere la community di chi viaggia, con un sito web che raccoglie le migliori esperienze e le novità in questo settore.

I punti di forza dell'edizione 2012
L'edizione 2012 ha avuto un'anteprima a marzo con l'astronauta Roberto Vittori che ha raccontato e fatto vedere i filmati del suo viaggio nello spazio. Poi a inizi giugno abbiamo fatto l'edizione fiorentina più importante, con una cinque giorni dedicata soprattutto agli anniversari: il centenario di Fosco Maraini, il cinquecentenario di Amerigo Vespucci e il 70° di Jimi Hendrix. Poi a fine giugno siamo andati a Palermo per una prima edizione siciliana a Villa Niscemi. Lì si sono presentati tanti viaggi, soprattutto in Asia, con le migliori fotografie di alcuni viaggiatori siciliani del Centro Studi Avventure nel Mondo di Mondello.
Adesso per metà settembre puntiamo su tre documentari inediti di un regista russo, dedicati ad alcuni popoli africani che stanno scomparendo come i Surma, i Masai e i Boscimani. Ma il viaggio è anche quello di necessità e di immigrazione. Così parliamo degli immigrati di seconda generazione con Pape Diaw e il lavoro della ONG Cospe, nella conferenza "Dai migranti a Balotelli". Viaggiare è una sfida anche contro le consuetudini.

Come è nata la scelta del focus "Notturni d'Africa"?

Proprio dal pensiero che il viaggio non è solo volare low cost per ficcarsi in un villaggio turistico in capo al mondo. Viaggiare è scoprire se stessi in un luogo sconosciuto, ma anche ritrovare un modo per apprezzare le diversità in casa propria. Per questo l'edizione settembrina del Festival del Viaggio è interamente dedicata all'Africa, per avvicinare gli africani che vivono in Italia e educare gli italiani all'altro.

Uno dei momenti più belli ed emozionanti delle passate edizioni
Momenti belli ce ne sono stati molti: i disegni dal vivo di Fuga e Vianello,disegnatori di Hugo Pratt; lo spettacolo di Sergio Staino e quello di Giuseppe Cederna; le parole contro il nucleare di Gianni Mattioli, Ignazio Marino e Satoshi Ueda; il racconto della Francigena di David Riondino; le conferenze di Franco Cardini; la mostra fotografica di Fosco Maraini sulla popolazione Ainu (fino a febbraio ancora al Museo di Antropologia). Ma il momento più emozionante e difficile è stato nel 2010, quando il funambolo Andrea Loreni ha attraversato su un filo senza protezione tutta piazza della Signoria a 45 metri di altezza. Tirava anche vento quel giorno e lui doveva camminare per 100 metri su un filo. Tenevo la testa per aria e pregavo che quel ragazzo scalzo, in piedi sul filo non cadesse giù, mentre era un puntino che passava sulle nostre teste, prima di entrare dentro una finestra di Palazzo Vecchio. Quell'evento l'avevo intitolato "Un funambolo sul Rinascimento" e c'è una foto del fotografo Walter Moretti meravigliosa che descrive poprio questo: si vede Andrea sospeso su un cavo sopra i tetti di Firenze e dietro di lui, vicina, molto vicina la cupola del Brunelleschi. Anche 100 metri possono essere un viaggio molto impegnativo.

Il viaggio più bello che ha fatto
"Partire: non c'è altro modo di visitare più da vicino noi stessi", scrivo nel mio libro dedicato alle Hawaii, "Honolulu Baby" (Vallecchi editore). Ogni viaggio può diventare un'esperienza. L'ultimo viaggio fatto in Uzbekistan e Asia centrale è stato molto intenso. Ho capito molte cose di geopolitica che tramite la stampa non riuscivo a capire. Ricordo con dolore la New York dell'11 settembre 2001 e con entusiasmo aver partecipato a spaccare il muro di Berlino nel 1989. Ma il viaggio più bello lo devo ancora fare.

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