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Urbino: 4 cose da sapere sul "restauro"dei libri

Alla scoperta della lunga tradizione marchigiana legata alla decorazione, alla stampa e al restauro di preziosi volumi

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©MichiTermo/iStock
Leggere a lume di candela
Urbino può essere, in un certo senso, definita una delle capitali dell'editoria. Sin da epoche antiche, infatti, la città marchigiana ha dedicato particolare attenzione alla decorazione, alla stampa ed al restauro di testi prestigiosi ed antichi ed ha promosso la formazione di nuovi artisti attraverso la fondazione di Istituti specializzati.

LA TRADIZIONE L'istituzione ad Urbino da parte del duca Federico da Montefeltro di una grande biblioteca ospitata proprio all'interno del magnifico Palazzo Ducale, nel XV secolo, giustifica, con ogni probabilità, lo sviluppo nel capoluogo marchigiano di una lunga tradizione dedicata alla raccolta, alla stampa, alla decorazione ed al restauro di preziosi testi miniati che, nel corso del tempo, hanno arricchito la collezione e donato prestigio a questa affascinante forma d'arte. La biblioteca (i cui volumi sono oggi conservati presso la Biblioteca Apostolica Vaticana) raccoglieva una delle più celebri collezioni manoscritte del '400 e, nel corso del tempo, in città nacquero importanti realtà legate a questa particolare branca dell'editoria. Prima su tutte la Stamperia della Venerabile Cappella del Santissimo Sacramento fondata nel 1725 ad Urbino per volere del Cardinale Annibale Albani, presso la quale lavorarono gli stampatori più importanti dell'epoca. Alcune delle opere che videro la luce presso la stamperia fanno parte della collezione della Fondazione di Carlo e Marise Bo, donata alla Biblioteca Universitaria di Urbino. Con una tradizione così lunga e prestigiosa, di certo non meraviglia che la città marchigiana sia diventata una specialista ed una cultrice del libro e dell'editoria e si sia impegnata a fornire preziose occasioni e strutture per la formazione di artisti che, nel corso del tempo, potessero continuare a dare impulso e lustro a questa attività.

LE CARATTERISTICHE Tra le opere più prestigiose delle collezioni e della tradizione urbinate si annoverano autentici capolavori di estremo prestigio, molti dei quali sono oggi conservati presso la Biblioteca Universitaria di Urbino. Tra i più preziosi meritano una particolare menzione due volmi settecenteschi che recano le riproduzioni delle opere del maestro urbinate per eccellenza: Raffello Sanzio. Tra le opere edite dalla Stamperia della Venerabile Cappella del Ss Sacramento e del patrimonio librario urbinate in generale si distinguono alcuni libri di grande interesse come il Tasso di Girolamo Mainardi, che all'inizio di ogni canto del poema è decorato con una calcografia a piena pagina incisa da Arnold van Westerhout su disegno di Antonio Tempesta; le Commedie di Terenzio, pubblicate nel XVII secolo e decorate da Pier Leone Ghezzi con elementi tipici del patrimonio iconografico della Biblioteca Apostolica Vaticana; alcuni volumi di carattere medico ed anatomico ed opere a sfondo matematico e scientifico di Gudubaldo Dal Monte e del suo illustre allievo Galielo Galilei.

IL TERRITORIO A testimonianza dell'importanza che Urbino ha sempre attribuito alle attività di decorazione, stampa e restauro dei libri, nel corso del tempo sul suo territorio sono sorti importanti istituti di formazione. Il Regio Istituto di Belle Arti, fondato nel 1861, è la più antica istituzione artistica del territorio. Trasformato dapprima in Istituto di Belle Arti per la Decorazione e l'Illustrazione del Libro e, successivamente, in Scuola del Libro, l'istituto, dapprima ospitato all'interno dello stesso Palazzo Ducale e poi trasferito in una sede più moderna, offre un percorso di studi mirato all'apprendimento delle migliori tecniche di illustrazione, incisione artistica, grafica ed animazione. Il tutto garantendo un'offerta formativa sempre al passo con i tempi. Ma non è finita perchè un ateneo come quello di Urbino che può contare su una biblioteca di inestimabile valore letterario, storico ed artistico, non poteva non dedicare un corso di istruzione universitaria alla tutela di un tale patrimonio. Ed infatti, presso il polo universitario del capoluogo, è possibile frequentare i corsi della Scuola di Conservazione e Restauro dell'Università di Urbino.

GLI INDIRIZZI Sebbene le opere della biblioteca di Federico da Montefeltro siano oggi state trasferite, non si può raggiungere Urbino senza visitare il Palazzo Ducale, luogo da cui ha avuto origine la lunga tradizione libraria locale e, soprattutto, tesoro più prezioso del magnifico centro storico del capoluogo. Durante un passeggiata per le vie della città, vale la pena concedersi una sosta presso Palazzo Passionei Paciotti, in via Valerio n.9, che custodisce la Biblioteca della Fondazione Carlo e Marise Bo che mette, tra l'altro, a disposizione 200 digitalizzazioni di tavole e frontespizi dei volumi antichi posseduti da Carlo Bo.

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