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Prato, la culla della moda

Il fascino del Made in Italy guida in Toscana alla scoperta del più importante centro tessile d’Europa che ha alle spalle una storia di oltre 800 anni 

Lavorazione tessuti
Courtesy of©TommL/iStock         
Lavorazione tessuti
Quando si menziona la Toscana si parla di una regione ricca di spunti sotto ogni punto di vista, una terra accogliente e interessante per il patrimonio storico, artistico, economico, culturale, paesaggistico ed enogastronomico. Da non dimenticare la sua importanza per quel che concerne l’artigianato: non lontano da Firenze, a spalancare le porte è Prato, luogo di arte e cultura rinomata per essere la punta di diamante del Made in Italy in quanto, da oltre 800 anni, rappresenta il più importante distretto tessile italiano nonché uno dei centri di spicco a livello mondiale per le produzioni di filati e tessuti di lana, una realtà che, con alti e bassi, ha saputo rinnovarsi e adeguarsi alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.
 
LA TRADIZIONE La tradizione artigianale del pratese ha alle spalle una storia millenaria, un passato fatto di grande laboriosità e creatività le cui origini vanno rintracciate ancora prima del Medioevo. Prato ha avuto un ruolo importante per lo sviluppo economico e sociale dell’intero distretto quando l’antico borgo era caratterizzato dalla presenza di molte botteghe artigiane la cui attività era regolata dalla corporazione dell’Arte della Lana. Il passaggio dalla manifattura artigianale ai sistemi di produzione industriale ebbe luogo nella seconda metà del 1800, periodo in cui quella Prato, definita la “Manchester della Toscana”, ha dimostrato un altissimo livello di specializzazione tessile. Il vero boom del distretto pratese è però iniziato nel secondo dopoguerra: tra il 1950 ed il 1981 il numero degli addetti tessili è passato da 22.000 a 60.000 e, nonostante una fase di declino economico e sociale che l’ha vista protagonista negli anni ’80, il distretto ha rimesso in discussione le proprie strutture organizzative puntando molto alla differenziazione produttiva trattando tanto articoli in lana quanto in cotone, viscosa, lino e seta. Oggi il distretto della moda di Prato rappresenta circa il 3% della produzione tessile europea e si caratterizza dalla presenza di aziende artigiane e industriali specializzate in prodotti tessili per l’arredamento e non solo: qui vengono prodotti tessuti per i più famosi stilisti di moda come Burberry, Prada, Valentino, Armani e Gucci che ne fanno tesoro per impreziosire le proprie collezioni e, oltre al fashion system, anche il cinema si è innamorato dei tessuti pratesi tanto da scegliergli per gli abiti visti in pellicole storiche come “Il Gladiatore”, “Braveheart” così come “Gangs of New York” di Martin Scorsese.
 
LE CARATTERISTICHE Il distretto pratese è uno dei distretti industriali più grandi d’Europa e rappresenta un modello produttivo che è stato al centro di numerosi studi e ricerche. Si estende su una superficie di circa 700 chilometri quadrati attraversando ben 13 Comuni. Complessivamente vi operano 8 mila imprese, ognuna specializzata in una specifica attività che sia essa la filatura, ritorcinatura, orditura, tessitura, tintoria e rifinizione o finissaggio con oltre 35 mila addetti. Interessante il passo avanti e la responsabilità dimostrata da 20 aziende del distretto tessile di Prato che, di recente, hanno sottoscritto l'impegno Detox di Greenpeace dimostrandosi propensi ad eliminare l'utilizzo di tutte le sostanze chimiche pericolose entro il 2020.
 
IL TERRITORIO Il Museo del Tessuto di Prato rappresenta il più grande centro culturale d’Italia dedicato alla valorizzazione dell’arte e della produzione tessile antica, un’istituzione culturale che racconta la storia di questa peculiarità artigianale evolutasi in una dimensione industriale. Dopo aver occupato i locali del Palazzo Comunale, dal 2003 il museo ha trovato ospitalità nell’ex Cimatoria Campolmi, un opificio sito all’interno della cerchia muraria medioevale e, in una superficie di circa 2.400 mq, mette in vetrina l’arte e la tecnologia tessile attraverso cinque grandi aree tematiche. A colpire una ricca collezione di tessuti di tutte le epoche e relativi macchinari impiegati per la loro lavorazione provenienti da donazioni da parte di associazioni, enti privati e pubblici nonché da molti privati. Inoltre, a rendere sempre dinamica la visita, l’organizzazione di mostre temporanee inerenti ai temi del tessuto e della moda.
 
INDIRIZZI Gli appassionati di moda non devono perdere l’occasione di fare il pieno di tradizione facendo affari direttamente in fabbrica: sono diversi infatti gli indirizzi in cui è possibile acquistare merce di qualità a prezzi scontati. Porte aperte a maglifici per chi intende fare il pieno di cashmere mentre, nei lanifici, è possibile acquistare tessuti pettinati e cardati nonchè capi confezionati con la produzione locale. 
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