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Liguria: 4 cose da sapere sul macramè di Chiavari

L’antica arte di annodare i fili con le mani si racconta attraverso le abili mali delle artigiane liguri, che rendono unica la biancheria e i corredi da sposa

Lavorazione macramé
Courtesy of©bozhdb/iStock
Lavorazione macramé
Chiavari, ridente cittadina sita al centro del Golfo del Tigullio, è nota ai più per le sue spiagge che si tuffano nelle acque del Mar Ligure là dove, ancora una volta, sventola la famosa Bandiera Blu, riconoscimento internazionale assegnato dalla Fee, Foundation for Environmental Education, che premia la qualità delle acque di balneazione, il servizio offerto etc. Oltre al suo mare però la perla ligure vanta una vivace attività artigianale che rende protagonista il macramè, un'antica arte di cui vanno orgogliosi i cittadini tanto che Chiavari, insieme ad altri undici Comuni italiani, ha sostenuto la candidatura del “merletto italiano” a Patrimonio Immateriale dell'Umanità dell’UNESCO.

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LA TRADIZIONE Quando si parla di macramè si fa riferimento a una particolare forma di artigianato legata alla famiglia dei merletti: come si evince dal nome stesso l’origine di quest’arte è araba, deriva infatti dall’insieme delle parole "mahrana" che significa frangia e "rame" che sta per nodo, visto e considerato che questo lavoro consiste proprio nell’intrecciare e annodare una serie di fili. Il macramè, detto anche “merletto del mare”, trovò fortuna in Italia, e specialmente in Liguria, intorno al 1300 grazie ai marinai, grandi conoscitori dei nodi che, una volta imbarcati sui velieri, al fine di combattere la noia durante le lunghe traversate, confezionavano tessuti, amache, stuoie e borse con fili di corda, manufatti di cui si servivano come merce di scambio con le popolazioni locali. Una volta giunta in Liguria quest’arte si sviluppò prima nei conventi e nei monasteri per poi passare nelle mani di abili donne che la rivestirono di grazia sostituendo quel materiale grossolano con fili sempre più sottili perfetti per decorare la biancheria domestica o per integrare corredi da sposa e arredi ecclesiastici, materiale che veniva venduto dai commercianti all’estero, specialmente in Sud America. A Chiavari grande rilievo ebbe la Scuola di Macramè, operativa dal 1960 al 1989 che, sotto la direzione di Maria Chiappe prima e poi di Linda Vicini, diffuse questa tecnica lavorativa di cui fecero tesoro le allieve, alcune delle quali sono ancora attive o hanno tramandato i segreti di quest’arte alle figlie o alle nipoti pronte a reinterpretare la tradizione in chiave moderna per impreziosire borse, gioielli e capi d’abbigliamento e abbellire bomboniere, corredi per la sposa etc. 
 
LE CARATTERISTICHE La produzione del macramè si ottiene annodando tra loro filati pregiati di tela sfrangiata che possono essere di vario materiale come seta, lino, cotone e lana il tutto richiede però un lungo e paziente lavoro di intreccio da parte delle artigiane in quanto l’operazione è fatta a mano, senza l’ausilio di alcun strumento e questo non fa che determinare la bellezza e la preziosità del lavoro. 
 
IL TERRITORIO Per chi volesse fare il pieno di artigianato locale, vale la pena frequentare il Mercatino dell’Antiquariato che, ogni seconda domenica del mese e il sabato che la precede, si tiene nel centro storico di Chiavari, una vera e propria vetrina che permette a tutti gli appassionati di fare affari in quello che è definito uno dei dieci più importanti mercati antiquari italiani.
 
INDIRIZZI Interessante l’iniziativa "Artisti di Strada" che trova essere in quel di Piazza Mazzini ogni seconda domenica del mese: qui si danno appuntamenti innumerevoli artisti pronti a dare dimostrazione del proprio talento allestendo banchetti attraverso i quali ammirare le loro specialità che spaziano dal macramè al tombolo passando per legno decoupage, pittura su vetro, candele, fotografie etc.
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