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artigianato artistico Carnevale 2016 maschere legno cartapesta

Le tradizioni più belle del Carnevale in Italia

Da nord a sud, passando per tradizioni e artigianato, ecco i luoghi e le curiosità sulle maschere della festa più stravagante dell'anno

Maschera Mamuthones
Courtesy of©Archivio Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna
Maschera Mamuthones
Ride bene chi ride ultimo. Il Carnevale, come tutte le cose belle, conosce la parola fine e, purtroppo, il martedì grasso con la sua euforia tutte le feste porta via. Non tutto è perduto, l’ultimo giorno permette di catapultarsi in dimensioni in cui storia, artigianato, folklore e, ovviamente, divertimento si mescolano per raccontarsi in una nessuna e centomila feste organizzate, da Nord a Sud, in tutta l'Italia. Strani personaggi dall'aspetto grottesco si aggirano in Sardegna, in quel di Mamoiada: qui, in questo paese del centro della Barbagia, ad andare in scena sono figure zoomorfe proprie delle comunità dei pastori e dei contadini. Due i gruppi protagonisti che si distinguono per l'abbigliamento e per il comportamento all'interno della processione: i “Mamuthones”, vestiti di pelli ovine con tanto di maschera nera di legno d'ontano o pero selvatico sul volto e campanacci sulla schiena, si muovono in maniera lenta e rumorosa mentre gli “Issohadores", abbigliati di stravaganza con corpetti rossi, maschera bianca e la tipica berritta sarda, procedono agili e leggeri dando movimento all'evento. 

La storia di questa tradizione la si assapora in prima persona facendo visita al Museo delle Maschere Mediterranee, un polo in grado di accompagnare il visitatore in un viaggio tra le più rappresentative maschere della Barbagia e del Mediterraneo. Inoltre tutti gli appassionati possono approfondire l'argomento prendendo parte ad un tour ad hoc che prevede l'incontro con un mascheraio che, per l'occasione, apre le porte del suo mondo e si cala nei panni di docente per spiegare i segreti e le tecniche della lavorazione della maschera tipica; e ancora è possibile fare visita alla sede in cui sono conservate le pelli, i campanacci e le maschere tipiche dei Mamuthones e degli Issohadores.
 
Oltre alle maschere di legno c’è di più: che ne sarebbe del Carnevale senza la cartapesta? Parliamo di un materiale che, nonostante la sua semplicità, ha delle enormi potenzialità espressive: realizzata semplicemente riciclando fogli di giornale che si modellano con una colla ottenuta mescolando acqua e farina, questa carta è in grado di fare miracoli e vestire di magia, il risultato finale non serve immaginarlo, è sotto agli occhi di tutti. A Venezia tutti possono innamorarsi di uno dei Carnevali più conosciuti e ammirati al mondo che, il 9 febbraio 2016 chiude i festeggiamenti con la Premiazione della Maria 2016 e lo Svolo del Leon, un rituale di grande suggestione, un finale degno di una festa di grande fama. Qui si può unire l’utile al dilettevole lasciandosi trascinare dal fascino del contesto: facendo un giro per Piazza San Marco sembra di tornare indietro nel tempo all'epoca in cui vi erano una nessuna e centomila botteghe tra calzaturieri, costumisti, artigiani della gondola, tessutai, vetraie e, ovviamente, i mascareri ovvero quegli artigiani che, dal 1436, producevano maschere nel centro storico di Venezia. Ebbene sì, ancora oggi queste figure dalle mani d'oro sono all’opera e intrattengono i presenti raccontando loro tutte le fasi necessarie alla creazione della maschera. Non parliamo di un semplice souvenir per turisti bensì di una preziosa eredità che ha alle spalle una secolare tradizione: dal modello, prima in argilla mediante scultura poi il negativo in gesso fino alla decorazione e alla creatura antichizzante, il lavoro si rivela essere molto lungo e complesso.
 
Fra i più antichi e famosi Carnevali d'Italia spicca quello di Viareggio: per un mese la città si trasforma nella fabbrica del divertimento grazie alle sfilate di quei giganti di cartapesta, enormi carri allegorici che portano la firma di esperti mastri cartapestai. L’head quarter è la Cittadella del Carnevale, sita in Via Santa Maria Goret, un luogo spettacolare, il più grande e importante centro tematico italiano dedicato alle maschere: qui è possibile prendere parte a vere e proprie visite a tema carnevalesco che hanno luogo tutto l’anno. Si va dai percorsi standard di due ore a quelli brevi di un’ora che conducono negli hangar in cui vengono costruiti e conservati i giganteschi carri o ancora nei Musei che raccontano le curiosità di un patrimonio storico, artistico e culturale di oltre un secolo per finire poi con il Centro documentario storico dotato di un archivio contenente i progetti delle costruzioni carnevalesche che hanno sfilato negli ultimi 50 anni. Non è tutto, chi vuole passare dalla teoria alla pratica è possibile prendere parte al Laboratorio della Cartapesta, in calendario il 13, 20, 27 Febbraio e il 4 Marzo 2016 dalle 15:00 alle16:00 o dalle 16.30 alle 17.30 e, al costo di 4.00 euro a partecipante, tutti possono realizzare dei piccoli oggetti con la tecnica della carta a calco usata dai maestri costruttori del famoso carnevale.
 
C'è anche Putignano, il "Carnevale più antico d'Europa" nonché il più lungo del mondo perché inizia il 26 dicembre per concludersi il martedì grasso con una sfilata serale e il funerale del carnevale con tanto di carri allegorici lavorati nella Fabbrica dei Giganti di Carta. Fino al 9 febbraio 2016 sarà possibile vedere la mostra fotografica “La Fabbrica di cartapesta”, sita lungo Corso Umberto I, in cui a fare da protagonisti sono gli scatti di Dino Frittoli che svela il dietro le quinte della celebre kermesse.
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