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Calabria: 4 cose da sapere sulle pipe di Brognaturo

In provincia di Vibo Valentia si scoprono vere e proprie opere d’arte in radica che, in passato, tanto furono care a personalità come Sandro Pertini e Luciano Lama 

Pipe in legno
Courtesy of©EnkiPhoto/iStock
Pipe in legno
La magia di Brognaturo, piccolo centro montano arroccato ad un'altitudine di 750 metri sul livello del mare, a circa 47 km da Vibo Valentia, si scopre semplicemente ammirando quello che risulta essere il fiore all’occhiello dell’artigianato locale ovvero le pipe, accessori di rara bellezza famosi in tutto il mondo tanto da essere considerati delle vere e proprie opere d’arte per la loro ottima fattura. I meriti vanno sì alle abilità degli artigiani ma anche alla materia prima, la radica calabrese, ovvero l’Erica Arborea che, dato il basso contenuto di tannini, è considerata la migliore al mondo per qualità.
 
LA TRADIZIONE La produzione delle pipe è legata soprattutto alla conformazione del territorio, ricco di risorse forestali ed agricole, che ha favorito la produzione di legname permettendo così ai pastori, nelle lunghe ore di sosta passate tra le montagne a guardia del gregge, di dedicarsi all’arte dell’intaglio per realizzare attrezzi e suppellettili di uso quotidiano, un'attività agro-pastorale che, nel corso degli anni, si è raffinata tanto da arrivare a generare una fiorente attività produttiva. A tale proposito una delle figure chiave fu il maestro Domenico Grenci, noto con l’appellativo di “Re della pipa” ovvero un artigiano che, a partire dagli anni ’60, ha dato vita a celebri pipe. Dopo un periodo trascorso negli Stati Uniti, dove emigrò in cerca di fortuna, fece ritorno nella sua Calabria e, aprendo un laboratorio a Brognaturo, iniziò a produrre veri e propri capolavori, opere curate in ogni particolare per soddisfare le esigenze di ogni cliente. Quale il segreto di tanto successo? La combinazione di più fattori: la cura dei particolari, la qualità del materiale impiegato e la fantasia dei modelli.
 
LE CARATTERISTICHE Il metodo seguito per realizzare la pipa risulta essere particolarmente complesso: si usa una protuberanza sita alla base del fusto dell'Erica Arborea, detta “ciocco”, che si distingue per il basso contenuto di tannini, principali responsabili del sapore aspro ed amaro che si percepisce fumando alcune pipe. La prima fase è quella della raccolta da parte dei "cioccaioli" che partono alla ricerca della radica sulle alture delle Serre dello Zomaro e in Aspromonte e, una volta estirpata a mano, la portano all’artigiano il quale provvede a scegliere i pezzi più pregiati trasformandoli in placche, successivamente bollite in caldaie di rame per eliminare dal legno il tannino. Dopo una fase di lento riposo al fine di garantire un'essiccazione al naturale, si inizia a lavorare la materia ancora umida.
 
INDIRIZZI Le botteghe artigiane di Brognaturo sono il frutto dell’amore per quella tradizione che si tramanda di padre in figlio e porta a lavorare il legno con grande maestria. Tra le figure chiave custodi di questa cultura antica c' è la famiglia Grenci che, da oltre quarant’anni e da ben tre generazioni, realizza capolavori in radica di erica intagliata seguendo ancora i vecchi metodi di lavorazione, opere apprezzate da una clientela d’elite fatta di veri e propri estimatori dal calibro dell’ex presidente della Repubblica nonché dal grande collezionista Sandro Pertini, Enzo Bearzot e lo storico sindacalista Luciano Lama innamorati di quelle che si possono definire a tutti gli effetti delle opere d’arte per finezza di intaglio e per il materiale impiegato.
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