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Calabria: 4 cose da sapere sul vancale catanzarese

A Tiriolo, in provincia di Catanzaro, si scopre il fascino dello scialle tipico da usare ora con i costumi tradizionali ora come elemento d'arredo

Vancali
Courtesy of©visitcalabria.it
Vancali
In Calabria è possibile intraprendere un vero e proprio viaggio nella storia pronti a scoprire il fantastico mondo della tessitura che ha come fiore all’occhiello il vancale, ovvero una stola tipica molto utilizzata a Tiriolo, piccolo paese della provincia di Catanzaro, il cui nome deriva da “vanca”, ovvero la panca dove le donne erano solite custodire la loro dote, ovvero il corredo.
 
LA TRADIZIONE L'arte della tessitura è giunta in Italia, o meglio in Calabria, dal lontano Oriente facendo conoscere alla regione l’uso del telaio e la bellezza dei tessuti tanto da essere considerata, fino al secolo scorso, un grande opificio. In ogni casa c'era un telaio, simbolo della pazienza e dell’operosità femminile che vedeva ogni madre insegnare alle proprie figlie i segreti della filatura e del ricamo al fine di realizzare il famoso corredo che le portava a misurarsi con la lavorazione di lenzuola, asciugamani etc. Il fiore all’occhiello dell’artigianato tessile lo si scopre a Tiriolo, in provincia di Catanzaro, là dove si realizzano ancora oggi i “vancali”, scialli da donna che, un tempo, venivano indossati dalle donne calabresi sui costumi tradizionali, come la “pacchiana” mentre, in epoca moderna, hanno cambiato uso divenendo un elemento del decoro ornamentale delle abitazioni pronti a rivestire poltrone, tavoli nonché le pareti. Si tratta di un lavoro lungo e faticoso che richiede massima precisione e, a quanto pare, il suo futuro è incerto visto e considerato che manca interesse da parte dei giovani che non sentono quel trasporto e quella voglia di tenere in vita i valori del passato per farli vivere anche nel presente e nel futuro. A tale proposito interessante il contributo del Centro Ricerca Arte Tessile che mira a tutelare, valorizzare e salvaguardare il patrimonio tradizionale nel mondo della tessitura promuovendo la pratica e lo studio della tessitura a mano e le attività ad essa collegate.
 
LE CARATTERISTICHE Il vancale ha delle caratteristiche ben precise: è largo quasi due metri e, al fine di intrecciare la trama dell’ordito e impostare colori e disegni, implica precisi movimenti coordinati di mani e piedi da parte della lavoratrice. Per tessere ogni singolo scialle sono necessarie almeno dieci-dodici ore di lavoro a seconda della manualità dell’artigiana, il tutto avvalendosi, ancora oggi, di antichi telai di legno. Questo scialle viene generalmente realizzato in lana pettinata, in inverno mentre, in estate, si opta per la seta il tutto dimostrando sempre estrema cura del dettaglio come dimostrano le sottili fasciature trasversali multicolori con intramezzature di laminato oro e argento che vanno a ravvivare il fondo nero.
 
IL TERRITORIO A invitare a fare un salto nel passato è il Museo dell’Arte della Seta, sito all’interno della Scuola Media “G. Mazzini” a Catanzaro, là dove sono custodite le testimonianze dell’antica attività serica che rese celebre la città tra il XIV e il XVII secolo. Qui si possono ammirare tanto i telai quanto le altre attrezzature necessarie per la lavorazione della seta oltre ad antichi documenti a tema.
 
INDIRIZZI L’unica bottega ancora attiva è Tessilart della signora Mirella Leone, maestra artigiana che, da più di vent’anni, con grande passione tesse il vancale. Finiti gli studi, ha deciso di riprendere in mano le sorti dell’artigianato tessile del territorio e, avvalendosi di telai medievali, ergo antichissimi e di tecniche tramandate dal passato, produce un capo molto amato, un pezzo unico di tutta la Calabria caro anche ai turisti ma non è tutto, grazie alle nuove tecniche di tramatura e orditura realizza, su commissione, anche complementi d'arredo.
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