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Calabria Bisignano artigianato artistico chitarra battente liuteria 

Bisignano, il borgo dei liutai

In provincia di Cosenza risuona la storia musicale di un borgo dall’inestimabile patrimonio legato alla liuteria d'autore

Chitarra battente calabrese costruita da Costantino de Bonis
Courtesy of©Dani4P/WikimediaCommons
Chitarra battente calabrese costruita da Costantino de Bonis
C’è un’antica tradizione artigianale che fa vibrare la provincia di Cosenza: è quella dei liutai di Bisignano, maestri del suono e dell’artigianato pronti a realizzare veri e propri capolavori, preziosi strumenti musicali che meritano di essere conservati e tramandati nel tempo. 
 
LA TRADIZIONE Il liuto, o chitarra, fece il suo ingresso in Italia grazie agli Arabi che lo introdussero tra Sicilia e Calabria intorno al IX-X secolo, in primis presso la corte dei Sanseverino di Bisignano per essere poi diffuso e trasformato grazie alle abilità degli artigiani locali che lo resero un manufatto di elevata qualità, musicale ed estetica, tanto da divenire una delle principali fonti dell'economia locale. Nel quartiere della Giudecca abitavano molti liutai la cui creatività e professionalità li portò a creare nuovi strumenti di stampo popolare come la chitarra battente: tra le più importanti e longeve famiglie, a spiccare è quella dei De Bonis, il cui operato lasciò un segno indelebile nella storia della liuteria mondiale. Operativi dal XVIII secolo, il Maestro Vincenzo prima e, successivamente Vincenzo II, il fratello Nicola III e Costantino, facendo tesoro delle loro competenze tecniche, artistiche e musicali, costruirono chitarre ora classiche ora barocche e battenti ma anche mandolini e violini la cui eccellenza li portò a ricevere innumerevoli premi e riconoscimenti internazionali. La parola fine non è mai stata scritta: a tenere alto il nome di questa dinastia di artisti-artigiani è Rosalba De Bonis che, apprendendo l'arte della liuteria prima nella bottega dello zio e poi frequentando la Scuola Internazionale di Liuteria "A. Stradivari" di Cremona, si è specializzata nella realizzazione di chitarre battenti. Importante al fine di tenere vivo un antico mestiere anche il contributo della Scuola Regionale di Liuteria di Bisignano, orgoglio e riscatto per la Calabria in quanto la sua riapertura mira a trasformare questo indirizzo in una sorta di accademia di alta formazione per gli studenti provenienti da ogni angolo del mondo.
 
LE CARATTERISTICHE Quella del liutaio era una tradizione artigianale trasmessa gelosamente di padre in figlio, un’arte da custodire e da diffondere. Una delle grandi protagoniste dei famosi “chitarrari” è la famosa chitarra battente. Cosa la rende unica? Una peculiarità tecnica: ebbene sì, niente plettro qui ci si avvale sono delle mani che devono essere pronte a battere sulle corde producendo il “ribunnu”, ovvero il rimbombo, perfetto come accompagnamento al canto. 
 
IL TERRITORIO Esistono amori che, fortunatamente, sopravvivono allo scorrere del tempo: grazie all’impegno del Comune e della Pro Loco ogni anno, nel mese di maggio, è possibile prendere parte alla Manifestazione Internazionale di Liuteria che si sviluppa attraverso mostre, concerti e convegni e fa la gioia di tutti gli appassionati del settore. In programma anche la costruzione del Museo della Liuteria e, in attesa della fine dei lavori, è possibile compiere un giro curiosando nell’allestimento virtuale, in versione 3D, che mette in mostra gli strumenti donati dal Maestro Vincenzo De Bonis al Comune di Bisignano in una sorta di anteprima esclusiva. Nella sala d'ingresso spicca un bellissimo esemplare di chitarra battente che, insieme a due gigantografie di Nicola e Vicenzo, dà il benvenuto ai visitatori; il tour continua passando poi nella sala degli strumenti là dove, a presentarsi, sono due chitarre classiche e un violino.
 
INDIRIZZI La fama dei liutai di Bisignano è da secoli legata alla Liuteria De Bonis, una casa-laboratorio portata avanti oggigiorno dalla nipote del grande Maestro Vincenzo, Rosalba: al suo interno si possono ammirare stupendi strumenti realizzati dai maestri Nicola e Vincenzo quali violini, chitarre classiche e battenti e ancora mandolini, produzioni di qualità belle da vedere e soavi da ascoltare grazie all’accurato studio delle proporzioni, alla sapiente scelta delle colle e dei legni, primi fra tutti quelli di acero, ebano e palissandro. La lista dei nomi cari al mestiere è lunga e, a spiccare è siuramente il Laboratorio di Liuteria artigianale di Francesco Pignataro colui che, avendo come maestri Vincenzo De Bonis e Fabio Ragghianti, intraprese un percorso che lo portò a specializzarsi nella creazione di chitarre classiche da concerto, chitarre battenti, mandolini e ancora a distinguersi è Andrea Pontedoro che, ispirato dai De Bonis, fece tesoro di quell’arte esportandola all’estero, in quel di Edimburgo, là dove aprì un suo laboratorio di liuteria prima di fare ritorno in Italia, a Trieste, contribuendo a conferire a questa tradizione la dignità che merita.
 
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