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artigianato molise le campane di agnone

Agnone vibra al suono di campane

E' da oltre mille anni che la piccola cittadina molisana è riconosciuta nel mondo intero per l'arte della fusione. Chiesa dopo chiesa, ecco le più pregiate campane e i maestri del mestiere.

Le campane di Agnone
Courtesy of©Pontificia fonderia di campane Marinelli
Passeggiare sulle orme del tempo a caccia di curiosità, tradizioni e vanti storici, è un piacere che molti angoli del Belpaese sono in grado di regalare.  In quel dell’Alto Molise, in provincia di Isernia, si trova un piccolo ma pittoresco borgo di origine sannita famoso in tutto il mondo come il “paese delle campane”: Agnone.

LE FOTO: AGNONE, LA CITTA' DELLE CAMPANE SACRE

LA TRADIZIONE Proprio ad Agnone la tradizione della lavorazione dei metalli vanta un passato ricco che conta ben 2500 anni di storia: fu infatti nel Medioevo che si acquisì una certa dimestichezza nel trattare il bronzo sacro, un'arte che, secolo dopo secolo, si è perfezionata fino ad arrivare ai giorni nostri grazie all'impegno di alcune famiglie di campanari agnonesi che hanno portato avanti, gelosamente, un mestiere di grande pregio. In primis a spiccare è il famoso stabilimento della fabbricazione delle campane, la Pontificia Fonderia di Campane Marinelli, fondata intorno all'anno Mille e divenuta Patrimonio dell'Umanità" dell'UNESCO. L'azienda spicca per lavori  di grande spessore tra cui si ricordano le campane del Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, le campane di Montecassino, le campane della Cattedrale di Buenos Aires e la campana del Giubileo 2000 "Giovannea", commissionata da Papa Giovanni Paolo II. Il suo prestigio la portò, nel 1924, ad avere il permesso dal Papa Pio X di avvalersi dello Stemma Pontificio affinché potessero rappresentarlo nel volto delle campane realizzate.

LE CARATTERISTICHE
L’arte della creazione delle campane è un mestiere che non si insegna bensì si tramanda oralmente: fu solo nel 1800 che, Tommaso Marinelli, decise di mettere nero su bianco uno dei rarissimi trattati sull’arte campanaria dedicato alle future generazioni nella cui prefazione diceva: “Per essere un ottimo fonditore di campane bisogna avere nozioni di aritmetica, geometria, matematica, fisica, chimica […] però prima di tutto bisogna essere uomo dabbene, onesto e timorato di dio”. L’attività svolta dai fonditori agnonesi è pressoché unica nel suo genere e si avvale delle stesse tecniche dei maestri del Medioevo e del Rinascimento, un procedimento complesso che richiede tecnica, esperienza e pazienza. La lavorazione inizia con la costruzione dell’anima, ovvero una struttura in mattoni, che corrisponde all’interno della campana, con la sua caratteristica forma tronco conica. Successivamente è il momento della falsa campana e, una volta rivestita di argilla sino ad ottenere una superficie levigata, si applicano le cere con le iscrizioni dedicatorie, le immagini, gli stemmi e le figure che la decoreranno. Si passa al poi mantello sovrapponendo strati successivi di argilla, lasciando essiccare, tra un’applicazione e l’altra, diversi strati di argilla fino ad ottenere lo spessore desiderato e, infine, scaldato con la tecnica della cera persa. Si procede alla realizzazione della campana colando il bronzo e con il collaudo musicale: in tutto, per l’intero processo, sono necessari circa tre mesi.

IL TERRITORIO Il Museo internazionale della campana "Giovanni Paolo II", sito ad Agnone, in quel di Via Felice D’Onofrio 14, nasce nel 1999 nell’attigua Fonderia Marinelli. Nel Museo sono esposto studi, antichi attrezzi e calchi per la decorazione delle campane e vecchi modelli oltre ad ospitare una biblioteca, un archivio, la videoteca, la sala convegni e lo spazio proiezioni; location in cui può trovare ospitalità chiunque volesse approfondire l'argomento. Qui è possibile ammirare pezzi unici come la cosiddetta "Campana dell'Anno Mille", oltre a tutti i ricordi che legano la famiglia Marinelli ai Papi del XX secolo. Chi capita ad Agnone durante la bella stagione, generalmente nelle giornate del 18, 19 e 20 agosto, può partecipare ad una significativa kermesse nata con l’intento di riportare in vita quelle che un tempo erano le attività basilari dell’economia cittadina. Si tratta della Fiera delle Arti e Mestieri Antichi, curata dall'Associazione Culturale Kerres che, per tre giorni, porta indietro nel tempo facendo rivivere il fascino del passato invadendo il centro storico con orafi, ramai, conciatori e, ovviamente, con i grandi maestri della fabbricazione delle campane che hanno reso famoso, agli occhi di tutto il mondo, il paese, pronti a mostrare ai presenti le fasi relative alla lavorazioni artigianali della propria specialità.

INDIRIZZI Merita un occhio di riguardo proprio lei, la Pontificia fonderia Marinelli, un nome storico in città in quanto ha fatto dell’arte della fusione delle campane un vero tesoro che sopravvive allo scorrere del tempo grazie alla professionalità ed alla passione familiare che, da diverse genereazioni, porta avanti un mestiere prestigioso. Con i suoi 700 anni di attività è l’azienda più longeva d'Italia e la sua fama è dovuta alla qualità delle sue opere, campane create interamente a mano per le chiese più prestigiose del mondo: tra le più celebri quella per il Santuario di Lourdes nel centenario dell’apparizione, la commemorativa del primo centenario dell’Unità d’Italia, la campana del Concilio Vaticano II, la “Kennedy Bell”, la campana di Medjugorje per l’anno mariano, quella della “Perestrojka” per lo storico incontro del Papa e via discorrendo.

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