Bike trial, in bici come Brumotti anche sulle Dolomiti

Equilibrio, tecnica e passione per la bici. L'essenza del bike trial si riassume in queste poche ma fondamentali caratteristiche, che definiscono uno sport in cui la bici e l'atleta sono un tutt'uno. Una disciplina che ha come obiettivo quello di compiere un determinato percorso ad ostacoli senza mai toccare con i piedi per terra. Da praticare outdoor - utilizzando itinerari e ostacoli naturali come rocce e tronchi - oppure indoor - nelle competizioni sportive organizzate al coperto con ostacoli artificiali.

Se Vittorio Brumotti, pluricampione e recordman della disciplina, è il volto noto del bike trial, esistono anche scuole per diventare trial biker. Come ad esempio la Pool Academy di Paolo Patrizi, a Saronno.  I corsi si tengono prevalentemente in inverno e si sviluppano in 4 lezioni non consecutive. Includono l'assistenza meccanica e un diploma di fine corso. E' possibile fare anche una lezione di prova. Ma se il trial bike fa al caso vostro, occorre dotarsi di una bicicletta specifica per il trial. La caratteristica principale è quella di essere realizzata con materiali leggeri e resistenti. Per essere maneggevole da un lato, ed avere una struttura solida che reagisca nel modo corretto in caso di impatto con gli ostacoli. Le bici per il trial non hanno sellino - si sta in piedi sui pedali per avere maggior controllo ed equilibrio - e di solito montano ruote da 20, 24 o 26 pollici.


Dove praticare il trial? La campagna e la montagna offrono terreni di pratica ideali, a basso costo e facilmente raggiungibili anche nei pressi delle grandi città. Esistono anche dei bike park adatti al trial. Come il Carezza Bike Trail a monte della cabinovia di Nova Levante, nelle dolomiti altoatesine della Val D'Elga. Una pista dalla lunghezza complessiva di circa 4,4 km, con sponde e paraboliche, ponticelli, salti e northshores. E inserita nel panorama mozzafiato della Malga Frommer, dove poter trascorrere una breve vacanza all'insegna dello sport e della natura.