Australia, pranzo di Natale sotto l’ombrellone

I rigidi inverni dell’emisfero boreale regalano i panorami tradizionali per le celebrazioni del Natale, con vedute innevate, Babbo Natale che arriva con la slitta trainata da renne, i camini accesi, le luminarie che scintillano tra le nebbie soffuse. Chi si trova nella parte sud dell’Equatore vive le festività natalizie con un altro spirito.

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E’ il caso dell’Australia, dove il nostro inverno coincide con loro la stagione calda  e il Natale lo trascorrono in spiaggia, al caldo, con temperature che variano dai 25° ai 30° a seconda dello stato in cui ci si trova. Le tradizioni natalizie australiane, però, non hanno vita propria poiché seguono in tutto quelle anglosassoni: ecco perché capita di vedere Santa Klaus che arriva in canoa o che fa surf, magari vestito di tutto punto con il suo tipico costume tradizionale o anchei con pinne ed occhialetti. Ed ecco come colazioni e pranzi del 25 dicembre si consumano sotto l’ombrellone, con un pranzo che non è certo tipico del clima estivo, con l’unica variante all’etichetta inglese di servire al termine ricche macedonie di frutta rinfrescante.

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Altra tradizione importata dall'Europa, dove è però oggi quasi del tutto scomparsa, è il Boxing day, festeggiato il 26 dicembre. Si tratta di una giornata dedicata agli amici, con i quali si organizza un picnic o si assiste a qualche competizione sportiva. Il nome di questa insolita festa si riferisce alla tradizionale lotta esistente tra chi chiede e chi è costretto a dare la Christmas box, ovvero la mancia natalizia. Nella vecchia Inghilterra, era consuetudine che tutti partecipassero alla preparazione del dolce di Natale per eccellenza, il Pudding, mescolando a  turno l'impasto durante la sua lenta permanenza sul fuoco ed affidando ad esso uno speciale desiderio. C'era poi anche chi, come succede tutt’oggi in Australia, nascondeva dentro un ditale in argento, a garanzia della felicità coniugale, una carta da gioco e una monetina, che recassero fortuna e ricchezza.

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Anche le decorazioni sono personalizzate e adeguate al clima australiano: se della tradizione europea non mancano le classiche corone, ci sono anche le piante autoctone come palme e alberi di banani e di eucalypto decorati a festa con i campanellini appesi in ogni dove. Le decorazioni includono soprattutto immagini che ritraggono canguri e koala con il cappello da Babbo Natale e le sciarpe rosse, accanto a quelle più tradizionali delle baite sotto la neve, che accontentano più le persone che si sono trasferite nel Nuovo Mondo in qualche momento di nostalgia.

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Tra barbecue sulla spiaggia e cocktail tra le onde gli australiani meno dediti alle tradizioni si concedono cene a base di frutti di mare o piatti freddi con tacchino e ricche insalate. Oltre al Christmas Pudding un altro dolce tipico australiano per il Natale è la Paylova, cucinata con fragole, frutto della passione e panna montata. A conclusione della serata anche qui non mancano le tipiche canzoni natalizie: la tradizione a Melbourne risale al 1937 e comprende i Carols by Candlelight che coinvolgono migliaia di persone che stendono coperte in terra per cantare tutti insieme accompagnati dalla danza della luce delle candele. Certo, non si può citare un “Bianco Natale” ed ecco, quindi, che anche i canti sono australianizzati citando “Santa va al Polo Sud” oppure “Australiani facciamo il barbecue”.

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