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Ravenna monumenti da vedere Tomba di Dante 

Ravenna, cosa nasconde la Tomba di Dante

Perchè  la tomba del Sommo Poeta si trova nella città romagnola e non a Firenze? 

Ravenna Monumenti, Tomba di Dante
©iStockphoto
Ravenna, esterno della Tomba di Dante
Dante Alighieri morì a Ravenna durante il suo esilio e nonostante i ripetuti tentativi di riportarlo nella città natale, le sue spoglie riposano ancora in Emilia Romagna e non a Firenze come in molti si aspetterebbero. Furono i monaci dell’attiguo convento di San Francesco a trafugare e conservare gelosamente le ossa di Dante per diversi secoli, opponendosi alla volontà di sovrani e papi di riportare le spoglie in terra toscana. Ma le salvarono anche dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. La Tomba di Dante è stata realizzata nel Settecento, su commissione del cardinale Legato Luigi Valenti Gonzaga.

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Il monumento, costruito tra il 1780 e il 1782, ha la forma di un tempietto neoclassico, a pianta quadrata, con una piccola cupola che fa da copertura. Segue i dettami neoclassici dell’epoca con l’intento di restituire nobiltà e decoro alla sepoltura dantesca che fino ad allora era ospitata all’interno di una semplice e piccola cappella. Si presenta con una facciata esterna particolarmente semplice e la porta sovrastata dal simbolo del cardinale committente. Sull’architrave figura la scritta: Dantis Poetae Sepulcrum. La tomba vera e propria si trova all’interno, rivestita in marmi e stucchi preziosi. Un sarcofago di epoca romana reca l’epigrafe commemorativa dettata da Bernardo Canaccio, scolpita direttamente sul sarcofago. Interessante è il bassorilievo realizzato da Pietro Lombardo nel 1483, che raffigura Dante davanti ad un leggio in atteggiamento pensoso. Una curiosità riguarda la lampada votiva settecentesca sul soffitto: è infatti alimentata da olio d’oliva toscano, donato ogni anno dalla città di Firenze in occasione dell’anniversario dalla morte del Sommo Poeta.

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Ai piedi dell’arca sepolcrale è posta una ghirlanda in bronzo e argento offerta nel 1921 dall’esercito vittorioso nella Prima Guerra Mondiale e sul lato destro si trova la raffinata ampolla realizzata da Giovanni Mayer e donata dalle città giuliano-dalmate nel 1908. La parte esterna del monumento è collegata con il Convento di San Francesco dove si tennero i funerali di Dante e dove venne tumulato. A fianco del mausoleo dantesco si estende il giardino con il Quadrarco di Braccioforte: si tratta di un antico oratorio che prende nome da una leggenda secondo la quale due fedeli prestarono un giuramento invocando il “braccio forte” di Cristo, la cui immagine era posta in quel luogo. La Tomba di Dante, il giardino con il Quadrarco e i chiostri francescani, nei quali ha sede il Museo Dantesco, fanno parte della cosiddetta “Zona del Silenzio”, l'area di rispetto che circonda il luogo della sepoltura del poeta.

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