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Palazzo Sforza Cesarini Genzano Roma fantasma

Genzano: lo spettrale abitante di Palazzo Sforza-Cesarini 

L’edificio nobiliare è interessante dal punto di vista storico-architettonico. Ma anche per il fantasma che vi dimora

Palazzo Genzano
Di LPLT - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=11134758
Palazzo Sforza Cesarini
A Genzano di Roma, comune che fa parte del celebre territorio dei Castelli Romani, sorge un importante dimora nobiliare, Palazzo Sforza Cesarini. Importante da due punti di vista: una interessante storia architettonica, e una misteriosa presenza che, si dice, aleggia tra le sue stanze ormai disabitate. Si tratta del fantasma di Livia Cesarini, il cui vissuto tormentato continua ad echeggiare nei meandri del palazzo, a distanza di quasi quattro secoli.

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La dimora più famosa di Genzano sorse come residenza estiva della famiglia Cesarini nella seconda metà del 1500, sulle rovine di un castello medievale. Nei secoli, subì diversi interventi architettonici, che gli conferirono, in epoche diverse, peculiari asimmetrie e proporzioni. In particolare, è evidente ancora oggi la strana geometria degli elementi che decorano il portone principale: essa ha una ragione specifica, ovvero simulare una visione prospettica per chi provenisse da ognuno dei tre viali che conducevano al palazzo. Questi viali erano, e sono tutt’oggi, le Olmate, un particolare esempio di organizzazione urbanistica scandita dalla geometrica disposizione di viali alberati (olmi). Tornando a Palazzo Sforza Cesarini, altro dettaglio architettonico peculiare è la disposizione delle finestre, la cui distanza tra l’una e l’altra si accorcia man mano che ci si allontana dal portone centrale. Espediente che, assieme alla prospettiva delle Olmate, fa sembrare convessa la facciata dell’edificio.

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Curiosità architettoniche che delineano le fasi storiche dell’edificazione del Palazzo, ma, come accennato, non è solo per questo che l’ex residenza nobiliare è famosa. La storia di Livia Cesarini è quella di una fanciulla che, per volere della famiglia, viene costretta a ritirarsi in convento. I Cesarini infatti avevano un ingente patrimonio familiare da elargire agli eredi, e volevano che solo una delle figlie lo ereditasse. E non era Livia: ella, poco più che adolescente, fu spedita presso un convento romano. Manifestò presto il desiderio di andarsene, ma la famiglia si oppose fermamente. La questione giunse alle orecchie di altre famiglie nobiliari, come ad esempio quella dei Segni, che subodorarono l’occasione ghiotta. Livia si sposò infatti con un membro della famiglia, Federico Sforza, dando origine al ramo degli Sforza Cesarini. Le controversie legali tra le sorelle Cesarini proseguirono per anni, segnate da chiacchere e maldicenze, ma nel frattempo Livia e Federico si trasferirono nella dimora di Genzano.

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E’ qui che, nel 1995, diversi testimoni affermarono di aver visto le luci accendersi e spegnersi all’interno del palazzo, che tuttavia all’epoca non era allacciato alla rete elettrica. Altri parlano di porte e finestre che sbattono anche in assenza di vento. Due operatori della Protezione Civile testimoniarono di aver udito rumori distinti provenire dalle stanza vuote. In molti, dedussero che si trattava di fenomeni paranormali legati al fantasma di Livia Cesarini, che, tormentata nella sua esistenza dalle infamie, dalle dicerie, dai pettegolezzi sulla sua vita privata, non riesce a trovare riposo. 
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