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Arezzo monumenti Santa Maria delle Grazie

Arezzo, la storia del Santuario e la fonte miracolosa

La Chiesa di Santa Maria delle Grazie vanta una storia particolare

Santa Maria delle Grazie, esterno
©Visit Arezzo
Arezzo: esterno della Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Visitare Arezzo significa andare alla scoperta dei monumenti più rappresentativi come la Basilica di San Francesco con gli affreschi di Piero della Francesca, l’Anfiteatro Romano, la Fortezza Medicea, Piazza Grande, il Duomo o la Pieve di Santa Maria. Ma ci sono anche altre attrazioni degne di nota che nascondono curiosità particolarmente interessanti. E’ il caso di Santa Maria della Grazie, un importante Santuario la cui storia si lega fortemente alle acque miracolose.

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Partendo dalle mura medicee, in direzione sud e alla fine dell’odierno viale Mecenate, si trovava un tempo la fonte Tecta, le cui acque erano venerate fin dalla preistoria. Si riteneva infatti che potessero guarire le malattie dei bambini ed erano, quindi, sin dall’antichità, molto frequentate sia dagli aretini che da forestieri. Con l’avvento del Cristianesimo, però, grazie all’opera di San Bernardino da Siena, venne smantellata la fonte e costruita una cappella, quella che divenne il nucleo originario della futura chiesa. Ma la forza dell’antico culto pagano delle acque era tale che anche chi pensò di abbatterla non cancellò totalmente i segni della sua presenza. San Bernardino fece costruire, a pochi metri, un oratorio poi divenuto il Santuario di Santa Maria delle Grazie. Ecco, dunque, trovato l’escamotage: i benefici ricevuti dalle acque miracolose furono sostituiti da quelli “concessi” dalla Madonna.

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Con il passare degli anni, oltre al santuario, si è aggiunto un grande monastero. La spianata davanti alla fonte è stata cinta da un alto muro in pietra, il cui accesso è oggi costituito dall’antica porta Burgi. In aderenza alla facciata originale della chiesa è stata realizzata una splendida loggia rinascimentale, progettata da Benedetto da Maiano, una delle espressioni architettoniche più alte presenti ad Arezzo ed ispirata dall’Ospedale degli Innocenti del Brunelleschi. Sul lato lungo sono posizionate sette arcate con sette medaglioni su un basamento a gradini. Le proporzioni sono state studiate perfettamente, con l’altezza dell’esile colonna e del pulvino pari alla luce degli archi. Nel 1444 venne completata l’opera di costruzione della chiesa grazie al progetto di Domenico del Fattore, che realizzò un edificio in stile gotico ad una sola navata, con volte a crociera ed un'abside poco profonda.
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