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Lancashire location film A Monster Calls 7 minuti mezzanotte Greater Manchester

Inghilterra: la fantasia si scatena 7 minuti dopo la mezzanotte

La Grande Manchester e le contee circostanti costituiscono l'anima del nuovo film di J.A. Bayona.

01 Distribution
Viene da Barcellona, Juan Antonio García Bayona, e per quanto anche il suo ultimo film abbia iniziato la lavorazione negli studi del Parc Audiovisual de Catalunya, e tra Terrassa e Cabrils, l'evocativo e toccante fantasy di Sette minuti dopo la mezzanotte deve molto alle ambientazioni britanniche della storia del dodicenne Conor (interpretato dal Lewis MacDougall di Pan) e del suo incontro con una colossale creatura, nata dall'albero di Tasso del piccolo paese, ricostruito tra il West Yorkshire e Lancashire, intorno a vari centri della contea metropolitana detta Greater Manchester, nella regione del North West inglese.

Come raccontato nel romanzo originario di Patrick Ness (qui anche sceneggiatore), A Monster Calls, il bullizzato Conor vive il momento più duro della propria vita, a causa della malattia della mamma (Felicity Jones) e della conseguente prospettiva di trasferirsi a vivere con una nonna fredda e distante (Sigourney Weaver). Una realtà che cerca di sfuggire con la 'compagnia' e le storie del fantastico 'alleato' che si manifesta, ogni sera, 7 minuti dopo la mezzanotte, che lo accompagnano in un viaggio emotivo e temuto alla ricerca della verità.

"Se c'è un albero di Tasso nel cimitero fuori da una antica chiesa in pietra, è molto probabile che la storia possa svolgersi nel Regno Unito" qualcuno ha detto, ma nonostante l'abbondanza di questo tipo di ambientazioni non è stato facile trovare gli angoli giusti cui affidare la vicenda e le location dove svolgere le riprese - iniziate il 30 settembre 2014 - a partire dal 9 ottobre successivo. "Una buona metà del film è stato girato nelle vere location, in cima alla collina e nel sagrato", racconta la produttrice Belén Atienza nel tessere le lodi degli scout capaci di trovare la prima a Rivington Pike, vicino Bolton, e il secondo a Delph, sempre nel Lancashire, nella anglicana St Thomas' Church, Friarmere, nota anche come Heights Church, su Broad Lane.

E se molto hanno contribuito le strade e i campi di Preston (dove ci si è spostati anche nel ristorante cinese The Great Times di Lancaster Road), Blackpool (da Pleasure Beach al North Pier) e la Greater Manchester in generale (da Bolton a Didsbury), anche alle abitazioni dei protagonisti è stato dato grande rilievo. "Gli stessi spazi dovevano riflettere cosa avviene ai personaggi e nelle storia", spiega il production designer Eugenio Caballero, che con la Set decorator Pilar Revuelta aveva vinto due degli Oscar di Il labirinto del Fauno, sottolineando i dettagli e le differenze tra le case della nonna (Una 'Victorian terrace' su Claremont Grove a Didsbury) e della madre di Conor, ricostruita dalle parti di Marsden (dove si è sfruttato anche il negozio di Peel street). O della scuola, relizzata combinando la Colne Valley High School di Huddersfield, nel West Yorkshire e il Glossopdale Community College di Talbot Road a Glossop, nel Derbyshire. E senza dimenticare la commovente scena tra il giovane e la Weaver, chiusi in una macchina e finalmente un po' meno soli di fronte al passaggio a livello di Bridge Street, in fondo a Bolton street, a Ramsbottom, venti chilometri a nord della capitale di contea, la cosiddetta 'Cottonopolis'.


 
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