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Eddie the Eagle vola alto sulla Baviera

È una storia vera quella dell'olimpionico britannico interpretato da Taron Egerton e ambientata tra Germania e Austria

20th Century Fox
Chi non ricorda i quattro folli e inadeguati giamaicani di Cool Runnings - Quattro sottozero guidati da John Candy alle Olimpiadi invernali di Calgary nel film del 1993? Quattro eroi nazionali la cui incredibile storia vera aveva meritato di esser raccontata dal cinema, divertendo il pubblico di tutto il mondo. Allora si trattava della Nazionale di bob, ma evidentemente i Giochi olimpici canadesi del 1988 furono particolarmente ricchi di personaggi interessanti, se oggi Dexter Fletcher torna a raccontarli nel suo Eddie the Eagle - Il coraggio della follia con Taron Egerton, Hugh Jackman (nei panni della ex promessa del salto con gli sci statunitense Bronson Peary) e Christopher Walken.

La storia vera del primo saltatore con gli sci a rappresentare la Gran Bretagna alle Olimpiadi Invernali aspettava dal 1999, anno in cui il vero Edwards ne cedette i diritti per farne un adattamento cinematografico. Eppure per poterla vedere realizzata abbiamo dovuto aspettare un regista inglese, di Enfield (a circa 170 km dalla città termale di Cheltenham, di dove lo sciatore era originario). Ancora più lontano dalla statunitense Lake Placid dove completò l'allenamento per le gare che lo resero famoso, pur piazzandosi all'ultimo posto (con distacco). E che non appare minimamente nel film di cui parliamo. Per questioni pratiche e necessità produttive, infatti, tutt'altre location sono state utilizzate dalla troupe, che nei mesi di marzo e aprile del 2015 scelse di stabilirsi sulle Alpi Retiche meridionali, a un passo da casa nostra (e dai set dei quali abbiamo ampiamente parlato per i film di Tornatore, Lodovichi e per le uscite più recenti di Fraulein e Il traduttore).

A cavallo del confine tra Tirolo e Baviera sono stati ricreati persino i luoghi dell'Alberta. "Mi sarebbe piaciuto girare a Calgary, - ha confessato il regista, - ma semplicemente non ce lo siamo potuti permettere. Ne abbiamo creato una nostra versione in Germania. E credo che abbia funzionato con successo". "Ovviamente non era perfetta, non era Calgary", ha aggiunto divertito prima di entrare nello specifico e spiegare: "Abbiamo usato delle riprese aeree dello stadio tedesco e fatto in modo che assomigliassero a quello canadese". "Il primo posto che abbiamo cercato è quello dove si allenava di solito - ha continuato Fletcher. - E abbiamo avuto tante e tali opzioni per la nostra storia che subito mi son detto che era lì che dovevamo farlo. Così abbiamo preparato tutto tra Germania e Austria".

La scelta finale è caduta sull'austriaca Seefeld (capoluogo della 'Olympiaregion' scelta per i Giochi olimpici invernali di Innsbruck del 1964 e del 1976) e - a circa quaranta chilometri di distanza - su Garmisch-Partenkirchen, dove vediamo esercitarsi Eddie. Probabilmente la località sciistica bavarese più conosciuta, è legata alle altre da una sorta di comune 'destino olimpico', visto che nel 1935 i due comuni di Garmisch e di Partenkirchen decisero di unirsi inprevisione dei Giochi olimpici invernali dell'anno successivo (bissati poi nel 1978 dai campionati mondiali di sci alpino). E visto che anche la vicina Oberstdorf, importante località per gli sport invernali a soli 130 Km nella vallata dell'Algovia, parte di una ampia area protetta tutta da godere, continua a essere famosa per i suoi trampolini per il salto con gli sci… La presenza dei quali è stata fondamentale per orientare le scelte produttive, visto che "il problema principale di Calgary era proprio che non c'erano più i trampolini", come aveva confessato Fltcher.

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