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East Coast in North Carolina: tra le città di carta

Nel film tratto dal bestseller di John Green lo sfruttamento delle location è rivelatorio, ed economico.

20th century fox
Non sono poche le attrazioni turistiche che promettano di visitare in un'unica soluzione intere nazioni, se non addirittura di poter trovare raccolte le meraviglie del mondo nello spazio ridotto di un parco tematico. Sintesi nelle quali spesso si perde molto, o ci si deve accontentare di riproduzioni approssimative delle mete riservate a pochi fortunati… Chissà se han pensato a qualcosa del genere i produttori di Città di Carta/Paper Towns nello studiare il piano delle riprese del film tratto dal fortunato libro di John Green, già autore di Colpa delle stelle.

Probabilmente ci ha pensato il regista, Jake Schreier, che la leggenda racconta aver viaggiato in solitaria alla ricerca di location che rispondessero a quelle raccontate dal libro. E con una capacità rara di visualizzazione, dato che lo stesso scrittore è rimasto meravigliato di quanto le foto scattate dall'insolito 'Scout' corrispondessero alle immagini che lui stesso aveva messo su carta a partire dai ricordi della propria infanzia.

Nel libro, i ragazzi protagonisti del Road Trip alla ricerca dell'amica Margo partono da Orlando in Florida per risalire la East Coast fino alla parte superiore dello stato di New York, il cosiddetto Upstate. La loro 'marcia' è scandita di eventi, più o meno epici, ma che sicuramente caratterizzano lo svolgersi del viaggio e identificano precisamente le zone attraversate. Un elemento che non poteva esser ignorato nell'adattarlo per il grande schermo.

Certo, non facile per una produzione non mastodontica riuscire a sostenere le spese di un percorso come quello immaginato da Green: da Orlando in Florida su verso la costa di Daytona Beach, nascosta dai pini della I-95, superando Jacksonville e attraversando la Georgia (con le soste di servizio vicino White Oak e Savannah), il South Carolina di Florence, il Kentucky di Elizabethtown (già citata in un film di qualche anno fa), la Carolina del Nord (da Raleigh a Rocky Mount e Halifax) e la Virginia di Emporia e Dale City, sulla strada verso Washington DC, e poi Philadelphia, in Pennsylvania, ultima ideale tappa prima di entrare nello stato di New York per le ultime ore di guida… e la conclusione della vicenda.

Ma solo New York ha prestato il proprio - inconfondibile - skyline al film, per tutte le altre location si è optato per una soluzione che ha quasi dell'incredibile. La produzione, infatti, non si è spostata molto dal North Carolina, dove cast e crew han potuto approfittare dell'ospitalità della Central Cabarrus High School di Concord, nella quale per 6 giorni è stata ricreata la Jefferson Park High School originaria (per la gioia delle comparse, costrette dalla finzione scenica a girare in pantaloncini e maglietta come fossero in Florida). Charlotte, la 'Queen City' è stata la base delle operazioni, e delle uscite serali dei ragazzi, ma tutti i dintorni - da Wilmington a Mooresville (per le riprese nel locale 'Arts Depot') - sono stati sfruttati.

Alla base, certo, motivi economici: con meno di quaranta giorni di set ottimizzare gli spostamenti era fondamentale, e poi la Carolina del Nord offre finanziamenti speciali che non tutti possono permettersi. Ma più di questo sono state le tanto decantate "varietà paesaggistica" dell'area e "diversità geografica" dello Stato a consentire un'operazione del genere. Come anche a suggerire - sapendolo - di approfittare di una 'concentrazione' tale nella prossima vacanza dovessimo progettare…

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