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Copenaghen location film Danish Girl Bruxelles Danimarca Norvegia

Da Berlino a Copenaghen sui luoghi di The Danish Girl

Alicia Vikander ed Eddie Redmayne sono i protagonisti dell'ultimo film di Tom Hooper, ricco di fascino antico e suggestioni moderne.

Universal
A quasi sei mesi dalla sua presentazione alla Mostra Internazionale di Cinema di Venezia, arriva in sala The Danish Girl di Tom Hooper, film capace di scatenare un certo intresse - e scalpore - per il soggetto trattato: la storia della coppia di pittori Gerda ed Einar Wegener (interpretati da Alicia Vikander ed Eddie Redmayne) e la decisione di lui di diventare donna a tutti gli effetti, sottoponendosi al primo intervento chirurgico della storia di riassegnazione sessuale. Una vicenda scomoda per alcuni, come le cronache italiane rivelano, ma comunque traumatica anche per i personaggi interessati. Una vicenda che, però, vive anche dei panorami rarefatti e bohémien scelti per le location del film, quasi interamente ambientato tra Copenhagen e Parigi.

In realtà i 44 giorni di riprese - dal febbraio 2015 al successivo 12 aprile - hanno portato il set in ben sei diverse nazioni, da Berlino a Londra, dalla Norvegia (scelta per molti degli esterni, soprattutto nel finale) al Belgio di Bruxelles (sfruttato ampiamente per gli interni 'parigini', in realtà girati tra il Café La Mort Subite, il Museo Horta e le Galeries Royales Saint-Hubert), fino - ovviamente - alla Danimarca. Per dodici giorni interi la troupe ha imperversato per le vie del centro di Copenaghen, seguendo i passi della coppia e del radicale mutamento messo in scena.

"Quando ho letto la sceneggiatura, sapevo che non avremmo potuto fare il film senza girare a Copenhagen - ha raccontato lo stesso regista. - Ho realizzato un sogno". D'altronde Hooper si era dichiarato "completamente innamorato" della città, sin dal suo primo sopralluogo nel 2014, impressione confermata dalla "esperienza felice" avuta nel girare il film in costume nelle stesse cornici originarie, apparentemente "non toccate" dal passare del tempo e perfette per rappresentare la Copenhagen del 1926.

Visibilmente emozionato dal poter approfittare della vera Charlottenborg Royal Academy of Arts per le scene di interni nella galleria d'arte ("ho amato girare negli ambienti in cui si muovevano i personaggi"), ma soprattutto affascinato dalla bellezza della città e dei suoi meravigliosi canali, Tom Hooper ha dichiarato che il suo set preferito è stato quello dell'antico porto di Nyhavn, ricostruito per come era negli anni '20.

Ma chi volesse ripercorrerne le strade e cercare la casa dei due artisti - e dell'intrigante Henrik - dovrebbe puntare il distretto storico di Nyboder, con le sue case gialle dai tetti rossicci del XVII secolo. E da lì ai quartieri ocra, grigi, blu e mostarda che ritornano nei quadri del vero Einar e nelle sue prime esperienza come donna… Elementi fondamentali, quello cromatico e quello emozionale, in una storia del genere, e non solo per la presenza dei due pittori.

Elementi che chiunque potrà godere attraversando Magstræde, Frederiksstad e Amalienbor, strade e quartieri ancora capaci di restituire quelle atmosfere. O visitando la Copenhagen Town Hall (location della clinica femminile rappresentata nel film) o Det Kongelige Teater, il Teatro Reale di piazza Kongens Nytorv.

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