Campeche, il Carnevale più antico del Messico

Campeche è una città coloniale, capitale dell’omonimo stato collocato nella parte occidentale della Penisola dello Yucatan. Ancora poco conosciuta ai più che preferiscono la più celebre Merida, è invece una città ricca di storia e di architettura spagnola barocca, oltre ad essere pervasa di quella bellezza antica con i suoi magnifici tesori archeologici L’Unesco ha dichiarato Campeche Patrimonio dell’Umanità nel 1999 grazie ai suoi oltre mille edifici di valore storico sopravvissuti nel tempo che oggi si presentano con le loro facciate restaurate, gli alti tetti, i balconi elegantemente decorati e i portici dai maestosi archi. Il Malecon, il lungomare della costa messicana, soprattutto al calar della sera sprigiona atmosfere incredibili con il riflesso dei raggi del sole sul mare.

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E non c’è periodo migliore che trascorrere il Carnevale a Campeche: con oltre 450 anni di storia è il più antico del Messico ed uno dei più famosi per la vasta gamma di carri, maschere, bancarelle. Fino al 28 febbraio la città è un vortice di colori, sfilate e musica. Quest’anno, poi, l’ospite d’onore di calibro internazionale è Miguel Bosè. Ogni anno la festa ha inizio con la cerimonia funebre per la sepoltura del malumore rappresentato da una bambola di pezza. Vestita da pirata con riferimento alle radici storiche (Campeche nasce come città portuale), l’allegoria viene portata da una parata per le vie della città fino al luogo di sepoltura. E’ a questo punto che, archiviato il malumore, inizia la vera e propria festa, con la parata di carri decorati con fiori di carta e i balli popolari che coinvolgono abitanti e visitatori giorno e notte, tra cui la Danza del Sombrero. Ogni comune elegge un re ed una regina che presiedono balli e performance musicali e teatrali.

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Usanze particolari del Carnevale di Campeche sono il Wet Monday che precede il Mercoledì delle Ceneri, quando i bambini lanciano palloncini d’acqua, e il Painters Tuesday in cui si ci pittura l’un l’altro. La Danza della Testa di Maiala prevede un ballo in cui partecipano uomini e donne vestiti con costumi tradizionali e in cui si porta una testa di maiale su un vassoio. Dal piatto, decorato con bandiere e fiori di carta, pendono nastri colorati le cui estremità sono tenute dai ballerini. I partecipanti ballano a ritmo di musica spostandosi verso la piazza principale del festival. Accompagnati dai musicisti che suonano la Jarana, il tipico strumento a corde simile ad una chitarra, si balla e mangia per tutta la notte. La conclusione della festa avviene con il rogo di Juan Carnaval, rappresentato anch’esso da una bambola, con cui si segna l’inizio del periodo di Quaresima.

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