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Bolivia: 6000 metri di biodiversità

Habitat estremi tra giungle tropicali, parchi e riserve naturali selvagge, ma anche tesori artistici: un Paese da scoprire e rivalutare

Cactus
© Viaggi Levi
Paesaggio boliviano con cactus
Incuneata senza sbocchi sul mare tra Cile, Perù, Brasile, Paraguay e Argentina, la Bolivia è capace di rivelare  ben altri volti oltre a quelli peggiori che la fanno conoscere al mondo, tra cui la produzione di cocaina, commercianti di droga, guerriglie e colpi di stato, inflazione, la maggior parte della popolazione che vive sotto la soglia di povertà. C’è ben altro al di là di questo, e per molti si tratta di vere e proprie sorprese, considerando che si tratta in realtà di uno dei paesi più pacifici ed accoglienti del continente americano.

PERCHE’ ANDARE. Prima di tutto la natura, imponente e varia: si passa dalle cime della Cordigliera delle Ande, che arrivano ad oltre 6000 metri di altezza, fino alle giungle tropicali, agli acquitrini e alle savane della regione amazzonica e del Pantanal, con ben un quinto del territorio protetto sotto forma di parchi e riserve naturali e una delle maggiori biodiversità del pianeta. Ad attirare i pochi turisti sono gli estremi habitat geografici e naturalistici, i siti archeologici incas e preincaici, le eleganti architetture coloniali e barocche di alcune città, le belle missioni gesuite, i colorati mercati, le genuine feste popolari e le lagune d’alta quota abitate da colonie di fenicotteri rosa.

DA NON PERDERE. Santa Cruz è un importante centro agricolo e la maggior città della Bolivia, situata al punto di contatto tra la foresta pluviale amazzonica, gli altipiani centrali e le aride pianure del Chaco. Meritevoli di visita nei dintorni San Javez, la più antica delle missioni gesuite, la cui chiesa offre bellissimi affreschi e altari decorati d’oro, e la cattedrale di Conception interamente di legno e protetta dall’Unesco. Negli altipiani centrali si trova Sucre, elegante città coloniale con splendidi palazzi e chiese barocche anch’essa protetta dall’Unesco. Tarabuco è nota per essere sede del più bel mercato indio, mentre Potosì vanta un passato glorioso, visto che nel 1700 fu la città più ricca del sudamerica grazie alla presenza della maggior miniera d’argento, ricchezza che si riflette ancora oggi nei suoi edifici coloniali. Tra le meraviglie naturali che comprendono laghi salati, cactus centenari e branchi di lama a 4-4.500 metri di quota in una delle regioni più remote e isolate del paese, si può visitare la stupenda Laguna Colorada, caratterizzata da un color rosso vivo grazie alla presenza di fenicotteri rosa, altri laghi con fenicotteri andini, i monumenti funerari di una misteriosa civiltà preincaica, la maggior miniera d’argento del continente a San Cristobal e il Salar di Uyuni, il maggior deserto di sale al mondo, grande tre volte la Valle d’Aosta e con uno spessore da 2 a 10 metri, che si rivela in tutta la sua maestosa bellezza in un clima surreale. La Paz è una bella città andina dominata dal vulcano Illimani, punto di partenza per visitare il centro cerimoniale di Tiahuanaco, sito archeologico tra i più importanti del sudamerica risalente al 700 a.C.

CON CHI ANDARE. L’operatore milanese “I Viaggi di Maurizio Levi” (tel. 02 34 93 45 28, www.viaggilevi.com) nel proprio catalogo “Alla scoperta dell’insolito” propone in Bolivia un originale itinerario di 17 giorni che si sviluppa dalle foreste tropicali del sud-est fino ai deserti salati e ai laghi andini. Partenze individuali settimanali sono previste fino a settembre; la quota da 3.970 euro comprende voli, percorso in minibus e fuoristrada con guida italiana, alloggio in hotel e rifugi con mezza pensione in doppia.

COSA PORTARE. L’abbigliamento deve sempre essere pratico per un viaggio in Bolivia: scarpe da trekking, pile, giacca a vento, guanti e cappello, crema solare, occhiali da sole e sacco a pelo. Si deve tener conto che le temperature di notte scendono notevolmente e in molti casi è necessario avere un abbigliamento molto caldo o un sacco a pelo pesante.  Importante è sapere a quale altitudine si intende salire: se si vuole ad esempio arrivare in una città come La Paz, situata a 3657 metri, significa poter disporre di un vestiario che copre tutto l'arco dell'anno, da una temperatura massima di 20°C ad una vicina o sotto lo 0°C. Se invece parliamo delle terre basse bisogna considerare vestiti leggeri in quanto la temperatura media si aggira sui 30°C, senza scordarsi, in ogni occasione, di portare un impermeabile ed un ombrello a causa delle improvvise e violente piogge, nonché un maglione per l'escursione notturna.

CURIOSITA’. La Bolivia vanta alcuni primati: qui si trovano la città più alta del mondo, Potosì a 4.100 metri di altitudine, la capitale più alta, La Paz a 3.627, lo skilift più alto a Chacaltaya, il condor andino come maggior rapace, la più grande foresta tropicale secca della terra, il Salar di Uyuni con centomila chilometri quadrati che ospita la maggior distesa di sale del mondo, che è stato incluso dalle prestigiose Rough Guides inglesi tra le 25 meraviglie del mondo, e anche il deserto salato più alto, contenente la metà delle riserve di litio del pianeta. C’è poi il famoso Titicaca al confine con il Perù, il lago sacro degli Inca: si tratta del lago navigabile più alto della terra
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