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Val Grande: mosaico di paesaggi tra Torino e Milano

Il magnifico Parco Nazionale piemontese è l'area selvaggia più grande d'Italia e svela sul suo territorio scenari mozzafiato e antiche tracce della presenza dell'uomo

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©Archivio Parco Nazionale Val Grande
Nordic trail in Val Grande
Adagiata tra Torino e Milano, nella provincia piemontese del Verbano-Cusio-Ossola, la Val Grande è l'area selvaggia più grande d'Italia. Questo splendido territorio, caratterizzato da una vegetazione estremamente variegata che adorna boschi impenetrabili e regala fioriture variopinte, ha mantenuto inalterato il proprio fascino incontaminato grazie alla protezione delle montagne aspre e rocciose che incorniciano la valle e all'abbandono degli alpeggi e delle pratiche di disboscamento che in passato permisero la nascita di piccoli insediamenti. Non è un caso, dunque, che nel 1967 l'area del massiccio roccioso del Pedum sia stata destinata a Riserva naturale integrale, la prima delle Alpi italiane. Sebbene sia, infatti, la natura la protagonista incontrastata di questa splendida area protetta, il Parco Nazionale della Val Grande custodisce alcune interessanti testimonianze dell'antica presenza dell'uomo nella valle, dove sono ancora ben visibili, infatti, le tracce lasciate dalla civiltà alpina che faticò a lungo per ricavarsi i propri spazi tra gli ambienti selvaggi. Spazi, oggi, quasi completamente riconquistati dalla natura.

La valle, dunque, oltre a sfoggiare scenari mozzafiato, vanta una storia tanto lunga quanto affascinante. Il pittoresco borgo medievale di Vogogna, ad esempio, svela la presenza dell'uomo sul territorio fin da epoca antichissima grazie al rinvenimento di preziosi reperti come il “mascherone celtico” di Dresio e la lapide romana commemorativa della costruzione della strada dell'Ossola. Una pergamena dell'anno 970 riporta le prime notizie della storia medievale del borgo che, attraverso le vestigia della Rocca, del castello e del Palazzo pretorio, svela una lunga epopea di fasti risalente al periodo in cui divenne il centro amministrativo dell'Ossola inferiore. E se i numerosi rifugi del XIX secolo rappresentano una delle affascinanti tracce della civiltà alpina sul territorio, la Linea Cadorna, realizzata per prevenire eventuali invasioni austroungariche nel corso della Prima Guerra Mondiale, testimonia la posizione strategica della Valle che, però, non fu mai teatro di scene di guerra.

Ma nell'area più selvaggia d'Italia non può che essere la natura l'attrazione più preziosa ed affascinante. Una natura che crea scenari unici avvolti nel silenzio tipico dei luoghi disabitati dove è solo il suono del vento che muove le piante, lo scorrere dell'acqua ed il verso delle creature che li popolano ad attirare l'attenzione. Fitte boscaglie, lunghi torrenti limpidissimi che scorrono attraverso forre e gole profonde, valloni scoscesi, creano un sorprendente mosaico di paesaggi differenti che si spingono dal Monte Rosa al Lago Maggiore custodendo innumerevoli specie animali e vegetali tra le quali si annoverano vere e proprie rarità come l'aquilegia alpina e il tulipano alpino.

Se in bassa Val Grande sono i boschi misti di latifoglie, in particolare il castagno, a dominare la scena, l'alta Val Grande è il regno del faggio e, in parte, delle conifere, specialmente abete rosso e abete bianco. Salendo in quota, invece, ci si imbatte in arbusti e vaste praterie alpine. Una tale moltitudine di ambienti differenti non può che favorire lo sviluppo di altrettanto numerose specie animali tra le quali si distinguono gli ungulati, ben rappresentati da camosci, caprioli e, più raramente cervi, le volpi, i ricci, le martore, i tassi, i ghiri, gli scoiattoli e le faine. Numerosi anche i micromammiferi tra i quali meritano, certamente, una menzione i topi selvatici, le arvicole e i toporagni. Non bisogna dimenticare, inoltre, che il Parco offre habitat ideali anche a tantissime specie di uccelli, tra cui il gallo forcello, il merlo acquaiolo e l'aquila reale, oltre che alle trote e ad anfibi quali la rana temporaria e la salamandra, grazie alla purezza delle acque che lo solcano.

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