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Sasso Simone e Simoncello: bello in ogni stagione

Il magnifico Parco nel cuore del Montefeltro riserva paesaggi differenti e magnifiche sorprese in ogni periodo dell'anno 

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Courtesy of ©PR Sasso Simone e Simoncello/Parks.it
Veduta panoramica della Costa dei Salti
Adagiato tra Emilia Romagna e Marche, nella suggestiva regione del Montefeltro, il Parco Sasso Simone e Simoncello è il luogo ideale per osservare l'avvicendarsi delle stagioni e il modo in cui trasformano il paesaggio rendendolo sempre diverso ed affascinante. Dominato da rilievi compresi tra i 670 e i 1.415 metri di altitudine il territorio dell'area protetta è un susseguirsi di ambienti differenti e suggestivi che ogni in periodo dell'anno si tingono di colori differenti e propongono attività adatte ad ogni tipologia di escursionista. All'ombra della mole maestosa dei due Sassi e del Monte Carpegna, il più alto del Parco, e delle fronde che si intrecciano nei folti boschi della riserva naturale, si scoprono piante e animali magnifici che popolano un territorio ricco di attrattive e di scorci mozzafiato.

Se in primavera le fioriture di orchidee donano al paesaggio sfumature uniche, e in estate i boschi si inverdiscono e si fanno ancor più rigogliosi, con l'approssimarsi dell'autunno il profumo di muschio e di funghi pervade l'atmosfera e fa da piacevole preludio alle prime nevicate invernali che imbiancano i prati e gli alberi creando un candido e soffice tappeto di neve interrotto soltanto dalle impronte degli animali selvatici. Per ammirare il suggestivo mutare degli ambienti con le stagioni o nelle diverse zone del Parco, la soluzione migliore è scegliere di esplorare i siti più significativi del suo territorio, a cominciare dai meravigliosi scenari che regalano i due Sassi, come la splendida cerreta che si estende ai loro piedi e che rappresenta uno dei fiori all'occhiello dell'area protetta. Si sviluppa tra i 950 e i 1.150 metri di altitudine, fino al passo della Cantoniera di Carpegna ed è costituita da cedui invecchiati.

Spingendosi nella zona orientale del comprensorio si possono ammirare le verdi distese dei prati e dei pascoli ricavati dall'uomo che nella zona dominata dal Monte Cassinelle propongono interessanti sentieri che permettono di scoprire altre aree di grande fascino caratterizzate da formazioni calanchive che celano affioramenti geologici dai mille colori. Ma non si può abbandonare il Parco senza aver esplorato la splendida area del Monte Carpegna, sul cui versante meridionale si estende la magnifica Foresta Demaniale dalla superficie di circa 415 ettari. Proseguendo verso nord-est si raggiunge un'altra splendida zona, quella chiamata Costa dei Salti, un affascinante susseguirsi di calanchi, canaloni e pareti ripide che presentano una vegetazione rada ma di elevato interesse botanico, costituita da specie come Valeriana montana, Campanula medium e Campanula rotundifolia. Esplorando, invece, la sommità del Carpegna, lo sguardo è rapito dai verdeggianti Prati Sommitali che racchiudono un lembo dell'antica foresta che un tempo ricopriva la cima del monte. Si tratta della preziosa Faggeta di Pianacquadio, una delle poche faggete ad alto fusto della provincia di Pesaro – Urbino che custodisce anche alcuni esemplari secolari.

E per la gioia di grandi e piccini, la scoperta degli animali del comprensorio si rivelerà incredibilmente divertente grazie all'interessante Parco Faunistico in località Pian dei Prati, al margine orientale della Cerreta dei Sassi. L'esplorazione si suddivide in tre tappe fondamentali, la prima dedicata agli animali domestici da bassa corte come capre, muli e pecore che un tempo contribuivano al sostentamento delle famiglie contadine; la seconda dedicata agli animali selvatici che vivono in libertà nel Parco, come i caprioli che popolano le radure e il sottobosco e rane, rospi e tritoni che nuotano negli stagni; ed una terza tappa dedicata interamente ai cinghiali che potranno essere scorti con un po' di fortuna da un apposito punto di osservazione mentre cercano tuberi, bulbi e ghiande nel terreno o mentre si concedono un bagno nel fango per pulirsi la cotenna.

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