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Portici, l'Orto Botanico nel Palazzo Reale

L'Orto Botanico, attivo fin dal 1872, di Portici sorge all'interno del parco della Reggia

portici reggia
Courtesy of ©Ferdinando Scala/Wikimedia Commons CC BY SA 3.0
Reggia di Portici
E' differente dalla maggior parte dei tradizionali orti botanici. Ed è molto più di un giardino storico ornamentale. L'Orto Botanico di Portici è un'affascinante fusione di interessanti testimonianze storico-architettoniche e importanti collezioni botaniche provenienti da ogni parte del mondo. E', infatti, dal 1872, anno della sua fondazione, che questo Orto Botanico si offre come importante punto di riferimento scientifico e didattico, e lo fa in una sede di eccezione perchè sorge all'interno del parco reale della Reggia di Portici, risalente alla prima metà del XVIII secolo. Il Palazzo Reale assieme al parco e ai suoi giardini vennero assegnati alla nascente Reale Scuola Superiore di Agricoltura il cui primo titolare di cattedra Nicola Antonio Pedicino trasformò in Orto Botanico i due giardini ornamentali di circa 9.000 metri quadrati situati nelle immediate adiacenze del Palazzo, all'interno del Parco di 36 ettari impiantato su una colata lavica del 1631.

Della struttura originaria del giardino oggi sopravvivono alcuni importanti elementi architettonici come le mura di cinta impreziosite da busti marmorei, la Fontana della Vittoria, adornata alla base da sculture di fauni e sirene e sormontata da una statua di scavo raffigurante la Dea Flora, il cui originale è esposto presso l'Herculanense Museum, e 16 vasconi collocati nella zona perimetrale del giardino. Con l'istituzione, nel 1935, della Facoltà di Agraria dell'Università di Napoli e l'assegnazione di tre riquadri del Parco Gussone, a ridosso del lato interno, a partire dal 1948 è cominciata un'opera di ampliamento che ha portato l'Orto Botanico al raggiungimento di 20.000 metri quadrati di estensione consentendo la realizzazione di tre tra le più interessanti aree dell'intero giardino: il felceto, situato all'ombra della lecceta e collocato attorno ad un laghetto che garantisce le giuste condizioni di umidità, con un angolo dedicato alla Woodwardia radicans, rarissimo relitto della flora tropicalmontana del Terziario; il palmeto, situato di fronte al felceto, che ospita 25 specie di palme ed una piccola collezione di Plumeria ed un esemplare di Grevillea robusta; e 1.000 metri quadrati di serra riscaldata dedicata alle succulente, autentico fiore all'occhiello dell'Orto Botanico di portici con le oltre 400 specie di piante succulente provenienti dai deserti africani ed americani.

Il nucleo originario dell'Orto Botanico è nato all'interno del giardino storico e comprende quattro riquadri, sedici cassoni, dodici aiuole tonde, tre vasche circolari ed una Serra storica. Nei due riquadri alla destra della fontana si possono ammirare conifere, magnolie e piante del Mediterraneo del Mondo, provenienti da Australia e Sudafrica. Il riquadro inferiore alla destra della fontana ospita, invece, Agavaceae, Liliaceae, Iridaceae e Xanthorroaceae, quello superiore Myrtaceae, Lauraceae ed ancora piante mediterranee. I cassoni sono allestiti, invece, secondo criteri tematici ed ospitano collezione di Cycadaceae, Myrtaceae, Aloaceae, Cactaceae, Agavaceae, Aizoaceae, e piante provenienti dall’Asia. Nelle acque della fontana e delle vasche, invece, ondeggiano ninfee e piante acquatiche, mentre le recenti aiuole circolari in pietra vulcanica ospitano palme e Chorysie. Nella particolare serra Pedicini, infine, restaurata nel 2000, trova dimora una interessante collezione di piante epifite. Tra gli esemplari più rappresentativi del giardino spiccano un maestoso esemplare carpellifero di Gingko biloba alto circa 30 metri ed una Xanthorroea preissii, con fusto alto circa 190 cm, che di tanto in tanto fiorisce. Altrettanto interessante la struttura in pietra dedicata alla Primula Palinuri, un importante endemismo di Campania, Basilicata e Calabria.

A supporto della sua funzione didattica, scientifica e di conservazione della natura, nel corso del tempo l'Orto Botanico si è dotato di svariate collezioni botaniche operando, però, rigide selezioni a causa della limitata disponibilità di spazio. Tra le più interessanti si annoverano quella delle piante desertiche, la più importante, con oltre 600 specie suddivise in diverse famiglie fra cui Cactaceae (circa 400 specie), Aizoaceae, Euphorbiaceae, Didieraceae e Agavaceae, quelle di Mamillaria, Haworthia, Gymnocalycium, Euphorbia e Rhipsalis, quelle di piante provenienti dal Sud Africa e Madagascar appartenenti ai generi Aloe, Didierea, Alluaudia e Kalanchoe, ed una piccola selezione di piante di uso medicinale ed alimentare. Queste collezioni assieme alle altre presenti, hanno portato l'Orto Botanico ad ospitare oltre 1.000 specie differenti per un totale di circa 4.000 esemplari.

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