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Marche: alla scoperta della Selva di Gallignano

Alle porte di Ancona un Orto Botanico tutto da scoprire

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Orto Botanico Selva di Gallignano
C'è un luogo alle porte di Ancona dove è ancora possibile ammirare un lembo relitto dell'antica vegetazione forestale autoctona delle colline subcostiere marchigiane. Si tratta della Selva di Gallignano, un ambiente prezioso che, non ha caso, ha meritato la tutela delle Istituzioni che lo hanno dichiarato "area floristica protetta" e riconosciuto come "emergenza botanico-vegetazionale di eccezionale interesse" oltre che "oasi faunistico-venatoria". Immersa in un'area ricca di boschi e di campi coltivati, la preziosa Selva, a partire dal 2000, è diventata la principale attrazione dell'omonimo Orto Botanico gestito dall'Università Politecnica delle Marche che, su una porzione di circa 15 ettari di un terreno affidatole dal Comune di Ancona e comprendente anche la Selva, ha dato vita ad un sito di elevato interesse naturalistico completamente vocato alla conservazione, alla tutela ed allo studio della vegetazione dei territori anfiadriatici.

Il fulcro dell'Orto Botanico non poteva essere che la Selva di Gallignano, ed è proprio attorno ad essa ed in funzione di essa, della sua salvaguardia e della sua valorizzazione, che sono state raccolte ed allestite le differenti collezioni botaniche che riproducono alcuni degli ambienti peculiari dell'area anfiadriatica. Una passeggiata tra le bellezze floristiche di questo mgnifico giardino offre, dunque, un interessante spaccato dell'aspetto che un tempo caratterizzava questa zona delle Marche. Una visita dell'Orto Botanico non può, naturalemente, prescindere da una passeggiata all'interno della Selva, esplorabile attraverso due percorsi didattici corredati da un sistema di cartellonistica che permettono di ammirare l'antico paesaggio forestale delle colline subcostiere. Su una superficie di limitate dimensioni si possono distinguere ben 279 entità suddivise in 5 formazioni forestali: un bosco di Carpino nero e Orniello, una formazione a Nocciolo, una vasta cerreta, un raro bosco a Frassino meridionale oltre ad un piccolo bosco a Quercia di Virgilio.

Ma la Selva non è l'unico ambiente dell'Orto Botanico sul quale vale la pena soffermarsi. Le aiuole che sono state allestite per ricreare il tipico ambiente anfiadriatico meritano altrettanta attenzione. Nell'area immediatamente sottostante la Selva, tra le aiuole che riproducono il Margine del Bosco, si possono ammirare interessanti collezioni di felci ed altre specie nemorali tipiche del sottobosco, anche in area montana, che sfruttano le zone di ombra create dalla Selva stessa. Tra le collezioni più interessanti si disitnguono, inoltre, quelle delle aiuole della Roccaglia mediterranea che custodiscono specie tipiche della vegetazione mediterranea di tipo xerofitico, dalla gariga alla macchia ospitate all'interno di tasche e fenditure ricavate dal posizionamento strategico di grossi massi calcarei. In questa zona si possono ammirarare cisti, asfodeli, magnifiche orchidee nostrane, oltre a due specie endemiche esclusive del territorio marchigiano, la Moehringia papulosa, tipica delle gole calcaree dell’Appennino e la Polygala pisaurensis, presente solo in pochissimi ambienti subcostieri del litorale pesarese e pertanto ad elevato rischio di estinzione, ed alcune specie endemiche pugliesi.

In prossimità del fosso della Selva, inoltre, è stato realizzato uno stagno artificiale di circa 300 metri quadrati dove sono ospitate numerose specie tipiche degli ambienti palustri e lacustri delle zone umide. Ma non è finita. Per permettere proprio a tutti di godere dei profumi, delle sensazioni e delle emozioni che un tale luogo è in grado suscitare, nell'Orto Botanico, alle spalle della casa colonica che ospita la Banca del Germoplasma, è stato allestito uno speciale percorso sensoriale per ipovedenti costituito da speciali aiuole in pietra rialzate per favorire il contatto tattile, olfattivo e gustativo con le diverse specie, presentate attraverso appositi cartellini illustrativi scritti anche in alfabeto braille.

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