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La Preistoria rivive sul Monte Cetona

Alla scoperta della storia dei nostri antenati nel Parco Archeologico Naturalistico e Archeodromo Belverde, nel cuore della Valdichiana.

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Courtesy of ©www.preistoriacetona.it
Le grotte sul Monte Cetona
Natura, storia e divertimento sono il punto di forza del Parco Archeologico Naturalistico e dell'Archeodromo di Belverde, nel cuore della Valdichiana senese. In questa splendida area sulle pendici del Monte Cetona la Preistoria è stata fatta rivivere tra le bellezze paesaggistiche della zona, popolata sin da epoche antichissime.

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E' stato agli inizi dello scorso secolo che sono state effettuate le prime scoperte che rivelarono la presenza su questi territori di insediamenti umani risalenti al Paleolitico e da allora i ritrovamenti si sono moltiplicati testimoniando una presenza capillare dei nostri antenati sulle pendici del monte del quale è stata anche studiata la particolare conformazione geologica, caratterizzata dall'“accatastamento” di blocchi di travertino (la scogliera), che nel corso del tempo hanno dato vita ad un intreccio di cunicoli che somigliano ad una sorta di intricato labirinto naturale. Proprio nelle cavità che le rocce hanno plasmato sulla montagna si costituirono i primi insediamenti umani dei quali si possono osservare evidenti tracce visitando la Grotta di San Francesco, la più grande e con testimonianze risalenti al Paleolitico medio, all'Età del Rame e a quella del Bronzo, il Riparo del Capriolo, abitato sin dalla metà del II millennio a.C. e la Grotta Lattaia utilizzata come luogo di culto anche in epoca etrusca e romana. Tra queste bellezze, immerso in una suggestiva lecceta, si insinua un sentiero di circa 2 chilometri che permette di vistare il parco e di godere dei suoi magnifici scenari, tra cui spicca il cosiddetto Anfiteatro, una suggestiva cava di travertino solcata da grandi gradinate.

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E' proprio in questi scenari d'eccezione che è stato realizzato l'interessante Archeodromo Belverde, un'affascinante rivisitazione della Preistoria mediante la realizzazione di fedeli riproduzioni di un villaggio tipico dell'Età del Bronzo e di un insediamento in grotta del Paleolitico medio, accanto ai quali sono stati allestiti degli spazi in cui si possono apprendere le più semplici tecniche di scavo archeologico e dedicarsi ad attività manuali pensate soprattutto per i visitatori più giovani. Nel villaggio dell'Età del Bronzo si possono notare due capanne a grandezza naturale costruite con pali di legno tenuti insieme da corde vegetali, pareti in terra e paglia e tetti di canne lacustri. L'interno è “arredato” con piccoli forni a cupola, suppellettili, utensili e strumenti da lavoro in pietra, osso e metallo legati soprattutto all'attività agricola praticata nella zona, come testimoniato dai ritrovamenti nel territorio del Parco. All'esterno delle capanne è possibile sperimentare in prima persona alcune delle attività degli uomini primitivi, come l'accensione del fuoco con pietra focaia e legna, la scheggiatura della selce, la macinatura del grano e la cottura di vasellame e cibo. L'insediamento del Paleolitico, invece, è stato ricavato all'interno di una grotta carsica che vanta una splendida vista sulla Valdichiana. Per raggiungere il sito occorre scendere una scala in ferro che conduce all'interno della cavità, dove la vita dei neandertaliani viene interpretata mediante la rappresentazione delle loro attività più frequenti, come l'accensione del fuoco, la lavorazione delle pelli, del legno e della pietra, la preparazione per la caccia, la cattura delle prede e la macellazione della carne.

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Ciò che rende davvero speciale il parco, infine, sono le numerose iniziative che propone ai suoi visitatori, specialmente i più piccini. Grazie alla realizzazione di un'apposita area che presenta una stratigrafia artificiale su due livelli dove sono stati inseriti frammenti di oggetti e di materiali differenti, i partecipanti potranno sperimentare le tecniche di recupero e primo intervento di restauro dei reperti archeologici. Mentre per tutti quelli che non amano le attività manuali e che desiderano comunque approfondire la storia di questo territorio così affascinante, il Museo Civico per la Preistoria del Monte Cetona, adiacente al Palazzo Comunale del pittoresco borgo di Cetona, custodisce una preziosa collezione di reperti risalenti al periodo compreso tra il Paleolitico e l'Età del Bronzo, come i resti dell'orso speleo rinvenuti nella Grotta Lattaia, utensili in selce realizzati dai neandertaliani e prezioso vasellame e oggetti in metallo, osso e pietra risalenti al II millennio a.C.

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