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Emilia Romagna: 5 tour tra parchi e giardini 

Cinque modi per per respirare aria di primavera tra le bellezze naturalistiche della regione

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Courtesy of ©Concari-Cattabiani/www.mabappennino.it
Coltivazioni sull'Appennino Tosco-Emiliano
PARCO VENA DEL GESSO ROMAGNOLA
25 chilometri di paesaggi carsici tra doline, grotte e valli cieche si aprono nell'imponente sagoma grigio argentea che si erge massiccia tra morbide colline. Così si presenta il più lungo e maestoso rilievo gessoso d'Italia, una formazione unica che domina il paesaggio romagnolo della valle del Lamone tra la valle del Sillaro e Brisighella creando un colpo d'occhio sorprendente. In questo luogo magnifico, tutelato dal Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola, la primavera è bellissima e piacevole e rappresenta un'ottima occasione per concedersi un'escursione all'aria aperta. 
 
GIARDINO BOTANICO DI VALBONELLA
Istituito nel 1981, il Giardino Botanico di Valbonella sorge all'interno del Parco delle Foreste Casentinesi a 700 metri di altitudine, alle porte di Corniolo, in provincia di Forlì Cesena. Si presenta come un rigoglioso museo a cielo aperto che riproduce, in due ettari, gli ambienti più significativi dell'Appennino romagnolo custodendo numerose specie, spesso rare e protette, caratteristiche della flora regionale. 
 
APPENNINO TOSCO-EMILIANO
Con oltre 2.000 metri di bellezze paesaggistiche, storiche e naturalistiche il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano colpisce con il suo affascinante alternarsi di foreste e rocce, di laghi e di praterie d'alta quota, di brughiere a mirtillo e di torrenti e cascate disseminati su vette che, nel caso dell'Alpe di Succiso, del Monte Prado e del Monte Cusna, superano i 2.000 metri di altitudine e sulle quali magnifiche piante e creature affascinanti hanno trovato l'ambiente ideale per vivere in libertà. Oltre 26 mila ettari di scenari differenti che custodiscono autentici tesori architettonici.
 
BOSCO DELLA MESOLA
Con i suoi paesaggi dalla natura incantevole rispettosamente plasmati dall'uomo nel corso dei secoli, il Parco del Delta del Po è un'area protetta che racconta una lunghissima storia di interazione tra l'uomo e il territorio. Un mosaico di scenari differenti in cui le opere di bonifica e canalizzazione si fondono con le vestigia di una natura antica e, ormai, quasi perduta. Come quella del Bosco della Mesola. Questa magnifica area boschiva che occupa una superficie di oltre 850 ettari lungo la costa alto adriatica, in corrispondenza dei Comuni di Goro, Codigoro e Mesola, in provincia di Ferrara, rappresenta, infatti, una preziosa testimonianza della vasta foresta termofila a prevalenza di leccio chiamata Bosco Eliceo che, un tempo, ricopriva le aree emerse degli acquitrini che punteggiavano la zona litoranea.
 
BOSCO DI SCARDAVILLA
Dichiarato Riserva Regionale nel 1991, il bosco di Scardavilla è un'area naturalistica di elevato interesse floristico, faunistico e geomorfologico della provincia forlivese della quale rappresenta anche il relitto più significativo di ambiente legato a suoli ghiaiosi e sabbiosi decalcificati di paleoconoide post glaciale. In un trionfo di paesaggi incantevoli, ricoperti da un folto bosco popolato da una moltitudine di specie differenti, si incastonano preziose testimonianze dalle suggestioni medievali, come chiese, eremi e castelli, che rendono l'area protetta ancora più interessante.
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