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Airone cenerino e gli altri: l’avifauna “speciale” nella valle del Tevere

Nella Riserva Naturale Regionale Nazzano Tevere-Farfa, una grande varietà di specie e microclimi differenti

Uccelli al tramonto
Istock 
Uccelli al tramonto
La direzione è a nord della città di Roma, quaranta chilometri di percorso che si allontanano dal rumore della metropoli e dagli scandali di Mafia capitale, che proprio in questi giorni cominciano il loro drammatico percorso in tribunale, per trovare riposo e ricchezza naturali dal profilo prettamente avifaunistico. Così, lasciandosi dietro le brutture di un ecosistema urbano avvelenato parzialmente da corruzione e malaffare, si arriva in una delle più importanti dieci zone umide del Lazio.

Stiamo parlando della Riserva Naturale Regionale Nazzano Tevere-Farfa, parco naturale localizzato nella media valle del fiume Tevere, presso la confluenza con il torrente Farfa e luogo caratterizzato da un’ampia varietà di microclimi interni insieme alla presenza di un’avifauna particolarmente variegata e ricca di biodiversità.

Al centro della riserva, c’è infatti il lago di Nazzano, un bacino artificiale creatosi con la costruzione di una diga sul Tevere, che oggi rappresenta un punto di svernamento fondamentale per tutte le specie del territorio. Per dare un’idea della vastità dell’area e del suo mutare in pochi ettari, basti pensare che la Riserva è estesa per circa settecento ettari, metà dei quali occupati dai volumi del fiume, dal lago di Nazzano e dal tratto terminale del torrente Farfa che confluisce nel Tevere in riva sinistra a circa 1500 metri dalla diga Enel.

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Qui una grande vastità di specie di uccelli è concentrata specialmente durante i mesi invernali, con un totale di circa 1300 unità e con abbondanza – come dichiara l’ente di gestione della Riserva stessa che sul tema ha effettuato una lunga ricerca – di folaghe, moriglioni e alzavole. Dallo studio sappiamo inoltre che l’avifauna iconica del luogo può per esempio contare alcune coppie nidificanti, circa 13, tra quelle del nibbio bruno e quelle di folaga. Più importante la scoperta della nidificazione del falco pellegrino, presente in tutto il Centro Europa e soprattutto dell'airone cenerino (dal 2008), unico caso nel Lazio di avifauna di questo tipo.

Proprio questo ultimo esemplare, pur essendo infatti presente in alcune aree del territorio nazionale, è piuttosto tipica presenza lungo i fiumi della Pianura Padana, tra le risaie del Piemonte e della Lombardia e palese rarità nelle regioni centrali. Tra le sue particolarità, che lo rendono maggiormente caratteristico di un particolare ambiente umido, la predilezione per le zone d’acqua dolce e le grandi dimensioni alari che da adulto possono raggiungere i 90-98 centimetri per circa 2 chili di peso. Una ricchezza che si aggiunge alle altre peculiarità della località Tevere-Farfa, per testimoniare la peculiarità di un’area capace di dare natali biodiversi a un ampio ventaglio di uccelli differenti. 
 
 
 
 
 
 
 
 
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