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Oli Dop Italia Friuli Venezia Giulia Tergeste

Friuli Venezia Giulia: dai fenici con gusto

Non solo prosciutto, mele e formaggi: dalla provincia di Trieste arriva un prodotto DOP capace di valorizzare i sapori senza sovrastarli

Castello Miramare , Trieste
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La costa Adriatica a su, la Slovenia a nord e ad est, la provincia di Gorizia ad ovest: sono i confini della zona in provincia di Trieste, dove si adagia un territorio che produce un olio deciso e piccante, il Tergeste Dop.

LA TRADIZIONE. Non tutti sanno che il Friuli Venezia Giulia, oltre al Prosciutto di San Daniele, ai Salamini italiani alla cacciatora, alla Mela e al Montasio (un formaggio vaccino a pasta dura), vanta un altro prodotto di eccellenza riconosciuto con il marchio DOP dall’ottobre 2004: si tratta dell’Olio Tergeste. Furono i fenici a portare l’ulivo anche all’estremo lembo dell’Adriatico e testimonianze dell’epoca romana sugli oli prodotti in queste zone le offrono Marziale, Plinio e Strabone. La coltivazione continuò anche dopo il declino dell’impero e in epoca feudale divenne obbligatorio piantare ulivi nei propri terreni. Il vero declino dell’ulivo iniziò con i danni causati dalla tempesta di neve del gennaio 1441 e, nei secoli successivi, con altre memorabili date di grandi freddi che fecero morire la maggior parte delle piante. Bisogna arrivare agli Anni Cinquanta del Novecento per assistere ad una timida ripresa della coltivazione, mentre ad oggi la superficie coltivata ad ulivo nella provincia di Trieste è di circa 120 ettari e la produzione si aggira sui 7500 q, destinati presto ad aumentare notevolmente per l’entrata in produzione di numerosi uliveti impiantati dal 2000.

LA DENOMINAZIONE. L’Olio Tergeste DOP trae la sua denominazione dall’antico toponimo di Trieste, Tergeste appunto.

LE CARATTERISTICHE. Si presenta con un colore verde dorato; il profumo risulta fruttato con ricordi di mandorla e di erba falciata di fresco; il sapore intenso, fruttato e deciso, con note penetranti quasi piccanti e un retrogusto leggermente amaro. È prodotto con olive raccolte direttamente dalla pianta, pulite e molite entro tre giorni dalla raccolta, controllando accuratamente la temperatura per evitare che l’olio assuma sapori e odori sgradevoli. Solo quello derivante dalla prima spremitura, il più ricco di profumi e aromi, viene commercializzato con la menzione DOP. Le varietà di olive coltivate più diffuse sono Bianchera (che conferisce al Tergeste DOP le sue principali caratteristiche), Pendolino, Leccino, Leccio del Corno, Frantoio, Maurino e Carbona. I frutti vengono conservati in maniera idonea fino alla fase di molitura e la spremitura in frantoio avviene entro 36 ore dal momento del conferimento.

IL TERRITORIO. La zona di produzione dell’Olio Tergeste DOP comprende la provincia di Trieste con tutti i sei comuni: Trieste, Duino-Aurisina, Monrupino, Muggia, San Dorligo della Valle e Sgonico. Questa parte del Friuli Venezia Giulia rappresenta l’estremo lembo settentrionale della zona di coltivazione dell’ulivo, che gode di un microclima particolare.

LA PRODUZIONE. Sono numerosissime le aziende agricole che producono l'olio, variano tra le 500 e le 600 unità, con una produzione che oscilla tra i 200 e i 400 quintali di olio. Si tratta di colitvatori che producono tra i 20 e i 50 kg di olio ciascuno.

LA CULTURA. I comuni di Trieste offrono incantevoli scorci, spesso sono caratterizzati dalla presenza di fortezze e castelli. A Sgonico si trova la più grande cavità turistica del mondo conosciuta come Grotta Gigante. Ma è Trieste la città con  le maggiori attrazioni, nota per i suoi caffè letterari, i bellissimi palazzi, i siti archeologici e i due Castelli, quello di Miramare dove soleva trascorrere le sue vacanze la Principessa Sissi e quello di San Giusto che ospita il Civico Museo del Castello, dove si conserva una ricca raccolta d'armi provenienti da collezioni private.

LA CUCINA.Questo olio extravergine esprime al meglio le sue caratteristiche con i piatti della tradizione gastronomica locale. Esaltando con il suo gusto delicato gli aromi ed i sapori delle pietanze, si accompagna bene con il pesce dell’Adriatico, anche lesso, con le carni cotte ai ferri e allo spiedo meglio se non speziate, con la polenta, con i bolliti misti e le minestre triestine di legumi. La sua tipicità è quella di valorizzare i sapori senza sovrastarli. Ottimo da provare su insalate, creme di verdura e riso.

TERGESTE E DINTORNI: LE FOTO

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