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Abruzzo: tra gli ulivi cari a D'Annunzio

Primo in Italia ad aver ottenuto il riconoscimento di Denominazione di Origine Protetta nel 1996, l'Aprutino Pescarese esalta la cucina a base di pesce

Abruzzo, Loreto Aprutino. Chiesa di Santa Maria in Piano
Courtesy of Pacha ©rete.comuni-italiani.it
E' un territorio mutevole che possiede un clima temperato quella parte di costa abruzzese che trova posizione in un perfetto equilibrio tra esposizione dei venti ed umidità, condizioni ideali per la coltivazione di olive che concorrono a esaltare il pregio dell'Aprutino Pescarese Dop.

LA TRADIZIONE. Gli immensi spazi montani e le lunghe coste che si affacciano sul Mar Adriatico caratterizzano l’Abruzzo, regione che al suo interno custodisce località d’eccellenza in cui si produce l’olio extravergine d’oliva Aprutino. Diffuso fin dal tempo dei Romani, come testimoniano alcunri reperti dell'epoca rinvenuti nella provincia di Pescara, l’ulivo è ben presente in molti stemmi araldici degli antichi casati. Testimonianze più vicine a noi sono date dal tenente bonapartiano Remy d’Hauteriche, che cita gli ulivi abruzzesi nella sua opera “Le mia guerra contro i briganti d’Abruzzo”, datata 1806, e nelle Laudi e Novelle di Pescara scritte da Gabriele d’Annunzio.

LA DENOMINAZIONE. Il nome, Aprutino Pescarese DOP, rimanda all'antico popolo dei Pretuzi e al territorio nel quale questi si erano insediati, Aprutium appunto, da cui deriva anche il nome Abruzzo.

LE CARATTERISTICHE. Primo ad aver ottenuto il riconoscimento di Denominazione di Origine Protetta in Italia, nel 1996, l'Aprutino si presenta con un colore dal verde al giallo, un odore fruttato medio-alto ed un sapore rotondo di media intensità. È ottenuto dalle seguenti varietà di olive presenti, da sole o congiuntamente, negli oliveti in misura non inferiore all’80%: Dritta, Leccino e Toccolana. Una particolarità che contraddistingue l’Aprutino Pescarese è il suo ciclo produttivo, a cui i soci devono attenersi secondo parametri rigorosi, come la raccolta che deve avvenire tra il 20 ottobre e il 10 dicembre, per evitare l’impiego di olive che abbiano superato il limite di maturazione. I tempi di lavorazione delle olive raccolte che non possono superare le 72 ore. La frangitura delle olive e l'estrazione dell'olio che devono essere eseguite nel pieno rispetto di tecniche tradizionali di lavorazione. A questo si aggiunge un controllo rigoroso che inizia dalle pratiche colturali degli oliveti fino all’imbottigliamento, e un’analisi chimico-fisica prima del confezionare le bottiglie. Gli olivicoltori curano le proprie piante secondo le regole di una tradizione tramandata di generazione in generazione, e per l'estrazione dell'olio vengono ammessi solamente processi meccanici e fisici utili a produrre oli che presentino il più fedelmente possibile le caratteristiche peculiari e originarie del frutto.

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IL TERRITORIO. La zona di produzione tipica beneficia di un clima particolarmente temperato, caratterizzato da un perfetto equilibrio tra esposizione ai venti e umidità. La zona di produzione appartiene all’area vestina della provincia di Pescara, nel cuore dell’Abruzzo, e comprende colline sublitoranee a sommità pianggiante, come i comuni di Collecorvino, Moscufo, Pianella, Cepagatti; colline interne come Loreto Aprutino, Picciano e Civitella Casanova; alte colline e fascia montana tra cui i comuni di Farindola, Montebello di Bertona e Pietranico, solo per citarne alcuni.

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LA PRODUZIONE. La produzione massima di olive per ettaro non può superare i 9000 kg, anche in annate eccezionalmente favorevoli la resa non deve superare oltre il 20% i limiti massimi. L'Aprutino pescarese si può trovare in vendita nelle aziende olivicole specializzate e nei frantoi privati in confenzioni in vetro o banda stagnata con una capacità non superiore ai 5 litri. I produttori sono riuniti nel Consorzio di Tutela dell'Aprutino Pescarese.

LA CULTURA. Da maggio del 2005 esiste un’interessante realtà che ripercorre le tappe fondamentali del successo dell’olio Aprutino Pescarese, ed è il Museo dell’Olio ospitato nei locali di Castelletto Amorotti, che conserva uno dei primi opifici oleari di Loreto Aprutino.

LA CUCINA. Il gusto dell’olio Dop viene particolarmente esaltato grazie ai piatti a base di pesce tipici della tradizione pescarese, in primis la zuppa, o 'brodetto alla pescarese', preparato con tante varietà di pesce e condito con pomodoro fresco, aglio, peperoncino, prezzemolo, un buon bicchiere di vino bianco secco e fettine di pane fritto, insaporite dal brodo. Ma l’Aprutino è adatto a tutti gli usi in cucina, dal condimento a crudo alle salse fino alla frittura.

APRUTINO PESCARESE E DINTORNI: LE FOTO


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