Il monte dai mille profili ospita sulle sue falde una specie unica di betulla capace di modificare le proprie caratteristiche per resistere alle problematiche condizioni climatiche del territorio. La Betula Aetnesis è un’essenza arborea presente sulla fascia altomontana dell’Etna che cresce e si sviluppa sul versante occidentale ed orientale del vulcano, a partire da un’altitudine di circa 1.400 metri.
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Caratterizzata da corteccia bianca e foglie romboidali, è cugina delle specie europee (Betula pendula Roth, in primis) ma, come spiega Fabio Strano dell’Università degli Studi di Catania, “l’isolamento genetico rispetto alle popolazioni presenti nel resto d’Italia e la forte spinta selettiva dovuta alla natura vulcanica del territorio, l’hanno trasformata in una specie endemica tout court”. Tanto in situazioni di siccità prolungata quanto durante gli inverni più rigidi, la Betula Aetnesis è in grado di resistere agli sbalzi termici e di mettere le radici nei fondi lavici e nei terreni caratterizzati dall’accumulo di scorie e di sabbie vulcaniche.
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Per osservare l’equilibrio di forza e resistenza che caratterizza la nicchia vegetale della pianta dai fiori gialli, è possibile salire sul monte Etna e percorrere i betulleti visibili dalla strada Mareneve sino al Rifugio Citelli. Qui, quando la pendenza si fa più aspra e la temperatura punge la pelle, la vivida testimonianza della capacità della natura di adattarsi anche alle condizioni climatiche più sfavorevoli trova la sua massima espressione. In un contesto unico, dal fascino irresistibile.
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