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In Valtellina il formaggio dei Celti

Prodotto nelle valli del Bitto valtellinesi, dalle quali prende il nome, arricchisce numerosi piatti della tradizione locale tra cui i famosi Pizzoccheri alla Valtellinese.

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©CTCB - Consorzio Tutela Valtellina Casera e Bitto
Bitto, formaggio Dop della Valtellina
Direttamente dalla Valtellina, una delle eccellenze della produzione casearia lombarda racconta una storia lunghissima che parla dei Celti, delle loro tradizioni e della bellissima natura circostante che ha fatto da sfondo alla nascita di questo gustoso formaggio.

LA DENOMINAZIONE  Sebbene prenda nome il nome dalla zona valtellinese delle Valli del Bitto, dove ha avuto origine e dove ancora oggi risiedono la maggior parte dei produttori, questo formaggio ha conosciuto nel corso del tempo una grande diffusione nel territorio circostante.  Oggi il marchio DOP che lo contraddistingue fa riferimento ad un’area ben più vasta che comprende l’intero territorio della provincia di Sondrio e le zone limitrofe dell’Alta Valle Brembana.

LA PRODUZIONE Ogni anno sono 2.500 i quintali di Bitto prodotti nella zona della DOP seguendo l’antica tradizione. La pasta viene conservata in tipiche fascere in legno che conferiscono la caratteristica forma concava allo scalzo. Una volta salate, le forme iniziano il processo di stagionatura nelle “casere d’alpe” fino a fine estate, per poi essere trasferite nelle sale di maturazione a fondo valle.

IL TERRITORIO Immerse nei suggestivi scenari della Valtellina, le Valli del Bitto rappresentano un luogo di grande fascino dove le usanze popolari sono rimaste vive e radicate nella cultura locale. Grazie ai bellissimi paesaggi, la zona offre numerose opportunità per fare trekking alla scoperta del Parco delle Orobie  Valtellinesi dove sono custodite testimonianze storiche dalla Preistoria sino alla civiltà contadina. Lungo i sentieri è possibile anche riscoprire miti e leggende popolari ed entrare in contatto con gli usi e i costumi dell’antica società alpina. Per godere dei panorami da una prospettiva tutta particolare, il centro Fly Emotion propone un’esperienza di volo molto elettrizzante appesi ad un cavo d’acciaio. Assicurati ad un carrello con una speciale imbracatura, i partecipanti scivolano dolcemente, grazie ad un sistema frenante, lungo una fune che collega i comuni di Albaredo per San Marco e Bema.

LA CULTURA Popolata sin dal Neolitico, la zona delle Valli del Bitto è un’area ricca di attrattive storiche e culturali. Di grande fascino è la zona dell’Ecomuseo, immerso nella natura del Parco delle Orobie  dove, seguendo un itinerario lungo la storica strada Priula, si entra in contatto con le tradizioni legate alla più antica economia alpina: dalla lavorazione del legno, alla fabbricazione del carbone, sino alla fusione del ferro nei forni e la lavorazione del latte per la produzione del famoso formaggio. Lungo la via si possono ancora ammirare le antiche costruzioni rurali dove ci si occupava del confezionamento di prodotti lattiero-caseari. Il percorso termina sull’Alpe Vesenda Bassa dopo circa un’ora e mezza di cammino.

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