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Universo Futurista, Fondazione Cirulli, Bologna

L'universo futurista invade San Lazzaro di Savena

Alla Fondazione Cirulli si pone l’accento sulle tematiche dell’estetica futurista

Alfredo Gauro Ambrosi
© Fondazione Massimo e Sonia Cirulli  
Alfredo Gauro Ambrosi - La squadra Atlantica sorvola Chicago, 1933
A pochi chilometri da Bologna, apre oggi al pubblico la Fondazione Massimo e Sonia Cirulli, una nuova istituzione privata italiana che nasce sulla base di un archivio storico dedicato alla cultura italiana del XX secolo, avviato a New York nel 1984 dai suoi fondatori, Massimo e Sonia Cirulli e che oggi conta una collezione di alcune migliaia di pezzi. In occasione dell'evento viene inaugurata la mostra UNIVERSO FUTURISTA, a cura di Jeffrey T. Schnapp e Silvia Evangelisti, focalizzata sul nucleo della collezione dedicato a questo periodo storico (1909 -1939) su cui non cessa di rinnovarsi l’attenzione degli studiosi, attraverso mostre e pubblicazioni, e del pubblico. 
 
PERCHE' ANDARE
 
La mostra pone l’accento su tematiche centrali dell’estetica futurista come l’inno alla vitalità creativa, alla giocosità e alla fantasia di un’arte che rallegra il mondo ricreandolo integralmente, riprendendo le parole del Manifesto “Ricostruzione Futurista dell’Universo” redatto nel 1915 da Giacomo Balla e Fortunato Depero. Il percorso espositivo propone "ambientazioni" dedicate a tematiche care ai futuristi come la velocità, l’energia, il progresso, l’uomo meccanizzato e il design domestico, che si organizzano attorno a cinque unità strutturali principali. In esposizione un nucleo di oltre 200 opere realizzate in diversi materiali, forme e misure create da artisti quali Balla, Boccioni, Bonzagni, Bucci, Casarini, Chiattone, D’Albisola, Depero, Diulgheroff, Guerrini, Korompay, Licini, Marchi, Marinetti, Masoero, Munari, Prampolini, Russolo, Schawinsky, Sant’Elia, Sironi, Tato, Thayaht.
 
DA NON PERDERE
 
L'esposizione include capolavori dalla vicenda collezionistica unica, come il quadro “Disgregazione x velocità” (1913) di Giacomo Balla. Pubblicata nel volume Pittura e scultura futuriste di Umberto Boccioni, l’opera fu esposta negli Stati Uniti nel 1915 in occasione della “Panama Pacific International Exposition”. Al termine dell’esposizione, dell’opera di Balla si perse ogni traccia, fino al ritrovamento avvenuto qualche anno fa proprio negli Stati Uniti. In mostra anche uno dei dipinti urbani di Osvaldo Licini e la tela di Alfredo Gauro Ambrosi, “La squadra atlantica sorvola Chicago” appartenuta a Filippo Tommaso Marinetti. E poi ancora schizzi e disegni progettuali inediti di Antonio Sant’Elia, una raccolta di foto dinamiche di Anton Giulio Bragaglia e  il primo e unico manifesto del film futurista Thays (1917), realizzato da Enrico Prampolini.
 
UNIVERSO FUTURISTA
Dal 21 aprile al 18 novembre 2018
Luogo: Fondazione Massimo e Sonia Cirulli- via Emilia, 275 I, San Lazzaro di Savena (Bologna)
Info: info@fondazionecirulli.org
Sito: http://fondazionecirulli.org
 
 
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